Diario di una bevuta, l’Amarone 2005 di Zenato

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Il primo appuntamento non si scorda mai ovvero tutti ci vogliono essere, forse per questo che diversi amici hanno fortemente voluto partecipare al primo appuntamento settimanale di “Diario di una Bevuta”, percorso di degustazione che vuole aprire una interessante finestra su buoni e grandi vini da conversazione lasciando spazio anche alla scoperta di alcune realtà interessanti fuori dalle scelte quotidiane. Ma il primo passaggio è stato volutamente “rotondo”, anche per tastare il polso ad un momento del quale tutto si può dire tranne che vorace di esperienze particolarmente complesse da articolare e non di meno recepire.

Amarone [7]Eccoci dunque di fronte a questa bella bottiglia che negli anni è divenuta sempre più pesante ma al contempo sempre più elegante con questa sua etichetta minimalista, color sabbia, essenziale nella descrizione della denominazione del vino e degli elementi utili e richiesti per legge.

Un vino dal bel colore rubino con piccole sfumature granata, di buona vivacità e poco trasparente, consistente nel bicchiere. Il primo naso ha bisogno di tempo per manifestare tutta la sua elegante verve, coperta inizialmente da una nota alcolica particolarmente persistente. Lasciato debitamente respirare inizia ad aprirsi su di un ventaglio molto gradevole di frutta matura, in confettura, di prugna e poi di ciliegia sottospirito; il leit motiv rimane questo per molto tempo prima di proporre altre interessanti sfumature, senza però eccedere, come sentori di polvere di cacao e spezie nere, china calissaia.

Questo Amarone come pochi altri in Valpolilcella viene prodotto da corvina, rondinella e sangiovese, uve lasciate lungamente appassire nei fruttai, sulle arèle, sino a gennaio inoltrato prima di essere vinificate e passate per il legno (Tonneau) per almeno 36 mesi.

La struttura alcolica è forse l’aspetto più preponderante, robusto, per qualcuno sino all’ecceso, ma che regala ai meno pretenziosi una gradevole e morbida beva, e con essa probabilmente l’opportunità di avvicinarsi ad una tipologia di rosso italiano quasi sempre adatto ad ogni occasione. Da servire in ampi calici svasati, perfetto su braciole di maiale nero casertano con purea di castagne e riduzione di vincotto.

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Una Risposta to “Diario di una bevuta, l’Amarone 2005 di Zenato”

  1. Peschiera del Garda, Amarone Classico della Valpolicella Riserva Sergio Zenato 2006 | L’ A r c a n t e Says:

    […] calice. Un vero successo per i Zenato che talvolta ha rischiato persino di offuscare il loro Amarone¤ ‘base’. Non così invece per quanto riguarda le Riserve. Questo Amarone qui ad esempio è un […]

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