Dieci cose che ho capito e che mi hanno tolto dalla mente ogni ragionevole dubbio!

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Al supermercato ci vado sempre molto volentieri, amo fare la spesa e quasi sempre l’azzecco in tutto e per tutto, con buona pace della mia signora! Ho imparato addirittura anche a confrontare i prezzi, gli sconti e le offerte, anche se alla fine, diciamocelo, tutto quello che prendi da un prodotto lo perdi – a volte di brutto – su altri due o tre. Ma tantè che ci piace giocare a carte scoperte e non è certo questo il nocciolo della questione, perchè tutto è lì, in bella mostra, sei tu a scegliere, quindi una volta arrivato alla cassa, rimani l’unico responsabile dei tuoi rimorsi. Così è se vi pare, ecco perchè anche su queste pagine, troverete sempre un diario scritto a carte scoperte, che cerca di mettere assieme i tasselli di una passione e di tanto in tanto un qualche tentativo di capire, pure quando questo significa mettersi in gioco. Così, dopo più di anno di posts, persone, sbevazzate e rincorse per vigne e cantine, eccovi alcune cose che ho capito in un anno e più di blog che ritengo opportuno rilanciare per sgombrare la mente da ogni ragionevole dubbio!

1- Iniziamo con una avvertenza: Il sommelier non fa proprio tutto quello che combina Antonio Albanese nella sua divertentissima parodia. A meno che non siate disposti a sborsare una lauta mancia!

2- Le guide ai vini d’Italia, come quelle ai ristoranti servono e come. Una o due al massimo però! La prima per gli enostrippati, se no per tutto novembre di cosa scriviamo? L’altra, magari a “editori uniti” (e degustatori pure, ma quanti sono?) per il largo, larghissimo numero di consumatori, al netto dei committenti!

3- I produttori di vino ne hanno le scatole piene, ma piene per davvero, più della cantina di bottiglie, di una burocrazia che serve (nel vero senso della parola) solo ai burocrati e molto poco a loro e a i consumatori. “Avete idea di quanto costi in termini di tempo e denaro stare appresso a sti coglioni?” (cit. anonima)

4- Il giornalista enogastronomico visita tutte le aziende e/o i ristoranti di cui scrive, anonimamente, pagando i conti regolarmente (dietro ricevuta fiscale rimborsata) e ne riporta recensioni del tutto obiettive. Quindi se ti senti un mago ma non ti filano, non è colpa tua, solo questione di tempo!

5- A tal proposito, scrivere di vino non fa guadagnare, e quando lo fa, solo al farmacista di turno!

6– Inutile ribadirlo, ma per scrivere di vino, di quel vino, devi quantomeno averlo prima assaggiato.

7- Fondamentale: per poter scrivere di vino (e godere di un checchè di credibilità) devi aver letto almeno un paio di volte Mario Soldati ed aver mancato d’un soffio – per un tot così – di conoscere Gino* Veronelli, e possibilmente mettere qua e là nelle tue recensioni uno o due passaggi tanto cari ai maestri. Se no rischi di essere un tuo contemporaneo, sfigato! (*) Chiamarlo Gino – e non Luigi – è segno di gran devozione oltre che di pane quotidiano!

8- Nel Taurasi, come dimostrato per la “faccenda Brunello”, non v’è merlot o cabernet che tenga, basta non fare troppe domande in giro e pretendere pure delle risposte. Per tutto il resto, c’è il piedirosso!

9- Capri è l’isola azzurra, Ischia l’isola verde, l’isola ecologica però non sta nel golfo di Napoli.

10- Infine, questo blog non gode di sponsors, quindi niente benefattori, ma non l’ho mai scritto perchè se qualcuno volesse fare della pubblicità sul nostro blog… non saprei, dovrei vedere, valutare, mi si aprirebbe una questione etica prima che morale: vabbuò può essere che accettiamo! 😉

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3 Risposte to “Dieci cose che ho capito e che mi hanno tolto dalla mente ogni ragionevole dubbio!”

  1. Roberto Giuliani Says:

    quoto al 100% i punti 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9. Sul decimo mi riprometto di esprimermi fra un paio di mesi (^_^)

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  2. Il (tuo) vino tra web, social, Influencer | L’ A r c a n t e Says:

    […] vino è senza dubbio altro. Senza scomodare Soldati¤ o Veronelli¤ , in una bottiglia c’è la storia di una terra, della sua uva, di coloro i quali ci faticano […]

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