A proposito di guide ai vini d’Italia…

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Sono anni che ci si scaglia contro le guide ai vini d’Italia per la loro immobile ripetizione, quel “copia e incolla” mai capace secondo molti di rappresentare chiaramente “i vini da non perdere” prodotti nelle vigne italiane. Eppure sembra che non si possa mai fare a meno di seguirle. Sembra.

Un elenco, in qualche caso infinito, che non sai mai se viene naturale dall’incredibile capacità di talune etichette di garantire tale costante qualità dal vederle sempre premiate anno dopo anno – anche in quelle annate cosiddette minori, addirittura in quelle secondo alcuni da bandire assolutamente dagli almanacchi, vedi il 2002 -, o più semplicemente una conveniente scelta editoriale per garantirsi quell’appeal imperdibile da parte del consumatore medio che ha bisogno fortemente del “solito nome” per comprare la tua guida piuttosto quella edita da altri.

Tant’è che produttori, cronisti, giornalisti (ivi compresi presunti tali), sommeliers, enotecari, bloggers eccetera non fanno altro in questi giorni che passarsi in rassegna le varie liste e spendere intere ore a scannarsi sul web; una faida senza peli sulla lingua tra commenti rancorosi e motivazioni delle più fantasiose “sul perché mai quel vino si e l’altro no”, o “è sempre lo stesso papocchio, ma daiii!”. Tutti, ma proprio tutti sentiamo quell’indomabile richiamo che ci spinge ad esserci, di dire pure magari “io quella guida non la comprerò mai e… bla bla bla” e, cosa assai comune, nemmeno rendersi conto di affermare talvolta tutto e il contrario di tutto pur di sputare sentenze.

Un dato cuorioso invece è che tutto ciò accade talvolta anche per vini che in alcuni casi non è nemmeno (più) possibile bere, a meno di imbattersi in qualche enotecaro o ristoratore sfigato; si perché vedete, parecchi di questi Trebicchieri, Supertrestelle, Eccellenze, 5Grappoli e – aspetto di essere smentito – Chiocciole che si voglia, sono già da tempo esauriti persino nelle stesse cantine che li producono. Mentre molti altri bisognerà addirittura aspettarli ancora a lungo prima di poterli trovare sugli scaffali o nelle carte dei ristoranti, in alcuni casi tanto di quel tempo da non ricordarsi nemmeno più che cavolo di premio abbiano ottenuto per costare così tanto! Qualcosa evidentemente non funziona…

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8 Risposte to “A proposito di guide ai vini d’Italia…”

  1. Enotecaro sfigato Says:

    Chiedo lumi (così aumento i prezzi 😉 !!)…

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    • Angelo Di Costanzo Says:

      Due a noi vicini…

      – Costa d’Amalfi Furore bianco ’10 M. Cuomo – Trebicchieri Gambero Rosso. Esaurito in azienda da prima di Ferragosto.

      – Camarato 2006 Villa Matilde – 5 grappoli Ais/Bibenda. Sarà sul mercato, se tutto va bene nei primi mesi del 2013 (!)

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  2. Vincenzo Says:

    Io non ne compro una da almeno dieci anni. Pensano tutti solo ai soldi delle pubblicità.

    E non mi fido più nemmeno del mio salumiere…

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  3. Bacco Presuntuoso Says:

    E’ vero, certi nomi come il Montevetrano fanno comodo. E pure del Terra di lavoro non se ne più… Io avrei dato un bel premio dell’anno al Patrimo dei Feudi e che non se ne parli più!!

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  4. Alberto Says:

    Cari appassionati,
    penso che quasi tutti siano d’accordo che,in ogni guida manchi incredibilmente qualche vino che non dovrebbe mancare.Almeno nelle liste pubblicate al momento.
    Al contrario sono sempre presenti alcuni vinoni,alcune superaziende,con un supermarketing,superagenzie e bla bla bla.
    E’ il gioco che va cosi’.Mi dispiace per alcuni vini e produttori eccezionali e per i consumatori meno informati.
    Unica arma immediata per contrastare alcune ingiustizie e’ forse il passaparola anche via web.
    Concordo al mille su vini che usciranno tra molti anni.
    Ma queste sono solo opinioni.

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  5. Nini Says:

    La guida de L’Espresso è la migliore. Quella di Maroni la più inutile…

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  6. Produttore Impavido Says:

    Avevo da tempo messo al bando regalare campioni e campioncini per le varie guide quando un amico giornalista mi ha aperto gli occhi sui giochetti che fanno molte redazioni prima di mandarti in finale per darti l’agognato premio… E di certo non ho perso i miei clienti, anzi.

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  7. JimmyFenomeno Says:

    Comunque ste chiacchiere ci hanno belli che stufati. Alla fine la migliore guida una se la fa da se andando per cantine e comprando il vino faccia a faccia con chi l’ha fatto.

    Ogni volta è la stessa solfa…

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