Mirabella Eclano, la vendemmia a Quintodecimo: si rinnova la giostra delle emozioni di Luigi Moio

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Rimettere i piedi per terra, anzi letteralmente nella terra. Molti considerano Capri “il paradiso” – forse lo è -, ma dopo sette mesi sopra le nuvole era proprio necessario ritornare alla normalità, la mia normalità: camminare le vigne, respirare la terra.

Oggi è una splendida giornata, non poteva andarci meglio, e il paesaggio che si staglia all’orizzonte, in direzione Mirabella Eclano – nella più verde provincia irpina -, risulta ancora più gradevole e suggestivo di quanto normalmente possa apparire: il caldo sole, questa luce così splendente stamattina ne armonizza i colori ma al contempo esalta le sue forme, la sinuosa prospettiva di una terra unica: che bello!

A Quintodecimo¤ ci si arriva facilmente, appena una manciata di chilometri dopo l’uscita “Benevento” dell’autostrada A16, uno o due svincoli in direzione Taurasi, poi si prende per Mirabella Eclano. Cavolo! Ma come si fa a non tenere conto di quanto possono vedere, ammirare, rimanere stupiti, i propri occhi quando si arriva qui in contrada Cerzito. E lo senti già da prima – dall’aria che si respira, sottile, pungente, magica -, che qui è tutta un’altra storia.

E’ già tempo di vendemmia! Questa è la parte più bassa della vigna, quella che costeggia immediatamente la strada d’ingresso a Quintodecimo, in contrada Cerzito, sarà l’ultima ad essere raccolta ma comunque nella giornata di oggi. Quest’anno la vendemmia è anticipata, come del resto un po’ ovunque in Italia; i parametri analitici delle uve infatti dicono che sì, può bastare così; allora sotto con le cesoie e giù e su con il trattore.

Eccolo qua Felice, già una istituzione a Quintodecimo. E’ lui a scarrozzare per la vigna, di filare in filare a raccogliere le cassette di aglianico da portare subito in cantina per la cernita. “L’anno scorso è stata molto dura, la pioggia caduta pochi giorni prima del raccolto ci ha reso la vita impossibile, manco coi cingolati si poteva entrare in vigna”.

La collina infatti è particolarmente ripida, in alcuni punti scoscesa a tal punto da divenire persino pericolosa da girare in trattore; ma per fortuna quest’anno l’insistenza del bel tempo aiuta non poco le operazioni di raccolta e trasporto in cantina.

Eccolo qua l’aglianico di Quintodecimo. I frutti sono giunti a piena maturazione, più o meno con due settimane di anticipo sulle previsioni ma comunque perfettamente integri e polposi. Gli zuccheri premettono valori in alcol possibili intorno ai 14,5/15,5 gradi. “In genere – mi racconta Luigi – qui a Mirabella siamo sempre in anticipo di un paio di settimane rispetto ad altre località della denominazione, e questa vendemmia anticipata non fa altro che confermare la regola”. Così raccolti manualmente vengono adagiati in casse e subito portati in cantina dove avviene una cernita particolarmente minuziosa, talvolta spuntando acino per acino.

Ad oggi in cantina c’è già quasi tutta l’uva dell’azienda, manca in effetti di raccogliere solo il greco, mentre il fiano (di Lapio) è già tutto in casa, e oggi lo sarà anche tutto l’aglianico, come la falanghina. A tal proposito, mi piace segnalarvi che proprio di fronte all’azienda, Luigi e Laura hanno da poco rilevato un nuovo piccolo appezzamento dove a breve sarà piantata proprio della falanghina. Quando si dice migliorarsi.

Sapete, negli ultimi due-tre anni si è discusso molto dei vini di Quintodecimo, invero, a dirla tutta più per sbarcare il lunario che per altro. Tutti, ma proprio tutti – taluni addirittura a gamba tesa pur di smarcarsi, farsi notare -, si sono lanciati con una certa vis polemica, talvolta spudorata altre un po’ meno, rilanciando l’annosa questione “territorialità, autenticità e verità espressiva dei vini irpini” che qui – dicono – si farebbe fatica a cogliere. Ebbene, chi mai sarebbe il depositario della territorialità, dell’autenticità, di questa verità espressiva assoluta cui fare riferimento? Fuori il nome… Maddai…!

Come ho già avuto modo di dire altrove, io vedo Luigi Moio un po’ come Angelo Gaja, forte di una solida tradizione alle spalle – fatte le dovute proporzioni -, ma proiettato nel futuro con una propria idea chiara e precisa, millimetrica quasi, di ciò che esige dalle sue vigne ma soprattutto ciò che si aspetta dai suoi vini. Anche a costo di metterla in discussione per crearne una rinnovata, a suo modo, per sua idea, ancor più autentica.

Ma non è di questo che voglio parlarvi oggi, mettiamola così: adesso il più è fatto (più o meno)… adesso non rimane che aspettare. Sì Professore – dai! –, l’uva è finalmente in cantina, nelle tue mani, rimetti in moto la giostra delle emozioni che voglio sognare. Ancora una volta!

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15 Risposte to “Mirabella Eclano, la vendemmia a Quintodecimo: si rinnova la giostra delle emozioni di Luigi Moio”

  1. Ettore Galasso Says:

    Bel post, Angelo, dettagliato. Approfitto per augurare a Laura e Luigi un ottimo lavoro

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  2. Giovanni Russo Says:

    Stamattina ero anche io in zona ma, precisamente, a Taurasi.
    Lì la vendemmia dell’aglianico partirà tra circa una decina di giorni (quando si dice il terroir….5 km in linea d’aria fanno la differenza).
    Effettivamente ritengo che immergersi in quei territori in questi periodi sia doveroso per chi come noi ama il mondo del vino.
    Luigi Moio, bè, che dire, dal mio modestissimo punto di vista, un vero punto di riferimento per l’enologia europea.
    Conosco bene la sua famiglia e posso dire che hanno nel DNA i geni dell’innovazione. Il papà è riuscito in passato ad introdurre il primitivo nel disciplinare del Falerno del Massico e Luigi è riuscito ad avviare una realtà che è pura espressione del concetto di total quality.
    Ho assaggiato il suo concetto di vinificazione dell’aglianico per la prima volta lo scorso anno a Merano e devo dire che l’eleganza del suo vino si distingueva tra l’eccellenza di altre produzioni di grande pregio.
    In questi casi complimentarsi è scontato ma ringraziare è doveroso.
    Grazie a persone così riusciamo a tenere alto il livello di percezione delle nostre produzioni enologiche campane oltre che dell’area irpina. Grazie Professò e grazie Angelo per la costante attività di informazione che porti avanti.
    Giovanni Russo

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  3. Giulio Cantatore Says:

    Approfitto anche io per augurare al professore e la Sig.ra Laura un buon lavoro, e spero quanto prima di recarmi a Mirabella Eclano.

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  4. Angelo Di Costanzo Says:

    Grazie mille Ettore.
    @tutti: credo che prima o poi si debba fare i conti con Moio e i suoi vini, alla lunga sarà lui (di certo non il solo) il riferimento cui guardare sempre con maggiore ambizione. 🙂

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  5. L’Arcante Wine Award® 2011, The very best of « L’ A r c a n t e Says:

    […] Apposta. Il meraviglioso lavoro di Luigi (e Laura), soprattutto in quel di Mirabella Eclano a Quintodecimo, andava per un po’ ammirato con distacco. Era necessario farlo, era importante capire senza per […]

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  6. Greco di Tufo Giallo d’Arles 2009 Quintodecimo! « L’ A r c a n t e Says:

    […] sta spesso stretta”, c’è chi ribadisce. E invece, ma come, non dovrebbe essere così anche a Quintodecimo? Sappiano o no tutti di quella precisa timbrica personale, addirittura firmata in calce? Eppure, […]

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  7. Quintodecimo, a casa di Laura e Luigi | L’ A r c a n t e Says:

    […] passaggi¤ a Quintodecimo non sono mai ripetitivi, mi portano bene e danno ogni volta quella scossa necessaria […]

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  8. Sua Maestà la Falanghina. Via del Campo 2012 | L’ A r c a n t e Says:

    […] racconta di Quintodecimo¤ e dei suoi vini appare pieno di se, lo fa però con seria coscienza, mai con saccenza. E a pensarci […]

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  9. Sua Maestà la Falanghina|Via del Campo 2012 | L’ A r c a n t e Says:

    […] racconta di Quintodecimo¤ e dei suoi vini appare pieno di se, lo fa però con seria coscienza, mai con saccenza. E a pensarci […]

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  10. Un Taurasi Riserva 2009 da medaglia d’oro… | L’ A r c a n t e Says:

    […] tenuta di Mirabella Eclano è un anno molto particolare: la prossima sarà la decima vendemmia¤ ‘ufficiale’. A Laura e Luigi i miei e i nostri più sinceri complimenti, convinti, ne […]

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  11. Un Taurasi Riserva 2009 da medaglia d’oro… | L’ A r c a n t e Says:

    […] tenuta di Mirabella Eclano è un anno molto particolare: la prossima sarà la decima vendemmia¤ ‘ufficiale’. A Laura e Luigi i miei e i nostri più sinceri complimenti, convinti, ne […]

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  12. Il profumo del vino | L’ A r c a n t e Says:

    […] La vendemmia a Quintodecimo¤. […]

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  13. Il respiro del vino | L’ A r c a n t e Says:

    […] La vendemmia a Quintodecimo¤. […]

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  14. Ancora una piacevole conferma il Sireo bianco 2017 di Abbazia di Crapolla | L’ A r c a n t e Says:

    […] slancio e che nel tempo si è consolidato grazie anche al prezioso contributo iniziale di Luigi Moio¤ e il lungimirante lavoro in vigna e in cantina di Arturo Erbaggio, l’enologo che li segue sin […]

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  15. Lapio, storica verticale di dieci annate di Fiano di Avellino di Rocca del Principe | L’ A r c a n t e Says:

    […] duemiladiciannove da parte di Simona Zarrella, la giovane enologa di casa, allieva di Luigi Moio¤, già pienamente a suo agio nella cantina di famiglia. E’ un bianco molto interessante, […]

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