I passaggi¤ a Quintodecimo non sono mai ripetitivi, mi portano bene e danno ogni volta quella scossa necessaria per cogliere al meglio quelle nuove prospettive necessarie in un mondo sempre troppo avvitato su se stesso. Il piacere di stare assieme, le storie, la musica, quella dell’anima, alla fine ci salvano tutti!
Ne lascio qualche traccia non per pavoneggiarmi dell’amicizia di Laura e Luigi, persone per bene, disponibili ed intelligenti quanto basta per fare di ogni attento visitatore il migliore degli ospiti possibili, ma per anticipare a quegli stessi appassionati che vorranno andarci prossimamente, una o due cose abbastanza rilevanti con in più un paio di novità da non mancare.
La prima cosa è che l’azienda è sempre più bella, pure quando la vigna è spoglia, con la cantina, ordinatissima e suggestiva, praticamente vuota! Nel senso che a parte le vasche e i legni con le nuove annate in affinamento e le riserve di Taurasi in elevazione, niente, non v’è traccia di bottiglie se non quelle di prossima uscita in Marzo; e l’archivio storico naturalmente, che però, da quanto confessato da Laura, bene farebbe Moio a tenersele sottochiave. In tempo di crisi, direi che non è poco.
La seconda constatazione – che poi sono due – sta nell’aver colto, durante gli assaggi dei cru 2011 in bottiglia e 2012 in affinamento tra vasche e legno, un “alleggerimento” sostanziale del sorso a favore però di una profondità gustativa di notevole rilevanza, così, d’emblé, assai più immediatamente incisiva al primo assaggio che nelle precedenti uscite. Un vero schiaffo!
Ne sono testimonianza, nella loro chiara diversità, la falanghina Via del Campo duemilaundici che sembra avere già tutti i numeri a posto per sparigliare le carte in tavola: luminosa, verticale, ineccepibile e l’Exultet 2012, la cui parte in affinamento in legno sembra chiaramente “urlare” di finire in bottiglia sin d’ora così com’è. Non a torto (nostro).
E’ chiaro che questi ultimi 5 anni sono serviti al Professore per avere piena contezza di quanto dicessero le sue idee e le scelte portate avanti con ragionevole fermezza; che, per coglierne sommariamente una vaga idea basterebbe riassaggiare il sorprendente Exultet 2006¤, il primo, per comprendere a pieno quanto il fiano, ma lo stesso aglianico¤ o il greco, la falanghina nelle mani di Moio avranno tanto da dire soprattutto nei prossimi anni a venire. Una roba da non credersi, un vino in grande forma, sbocciato imperiosamente ed in piena voluttà espressiva.
Dicevo poi delle novità: una è l’arrivo ormai imminente del secondo cru di Taurasi Riserva, il Grande Cerzito¤ 2009 in uscita si pensa il prossimo novembre 2013, di cui però, come sugli altri rossi, scriverò dettagliatamente a breve; l’altra è l’acquisto di tre ettari e mezzo di vigna a greco nel cuore di Tufo, l’anima più antica forse della denominazione che sarà del Giallo d’Arles¤, quel campione di cui da un paio d’anni faccio davvero fatica a stare senza. Cru era, da una sola vigna di Santa Paolina, cru rimarrà, ma ora, finalmente, di proprietà. Che dopo l’impianto di qualche anno fa proprio a Mirabella Eclano di falanghina (il 2011 già reca in etichetta l’Irpinia doc) ed il consolidamento della conduzione in Lapio con la vigna che da vita all’Exultet, sembra chiudersi il cerchio magico dei domaines di Quintodecimo.
Poi vabbè, ci sarebbe da dire di quel Metamorphosis, ma questa è un’altra bella storia non ancora da svelare.
Tag: big picture, falanghina, fiano di avellino exultet, giallo d'arles, grande cerzito, irpinia wines, lapio, laura di marzio, luigi moio, metamorphosis, mirabella eclano, quintodecimo, terra d'eclano, tufo, via del campo, vigna quintodecimo
24 febbraio 2013 alle 23:37 |
Le ultime righe incuriosiscono e molto:sia cortese ,non ci faccia aspettare molto!PS.Con poche e significative frasi l’articolo restituisce ,a chi ha avuto il piacere di essere ospite di Laura e Luigi,l’atmosfera che si respira quando si viene accolti da tanta generosa disponibilità .
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25 febbraio 2013 alle 08:12 |
C’è da aspettare Francesco, per Luigi fare un vino dolce (Ops!) è questione assai complessa, altro che sciroppi e marmellate… 🙂
Sono persone straordinarie, mai sopra le righe.
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25 febbraio 2013 alle 09:40 |
Mai gaffe fu più simpatica e gradita.GRAZIE ! PS.Manca solo una Bollicina e poi ci facciamo invitare a cena e…..la mozzarella la porto io.FM.
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25 febbraio 2013 alle 09:50
Dice di no, l’ho provocato già io sull’argomento bolle ma dice che sarebbe necessario fare un’azienda completamente votata a quello, con persone competenti e capaci. 🙂
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10 marzo 2013 alle 19:33 |
[…] tenuto conto pure di alcuni altri assaggi fatti da me fuori da questa manifestazione (Quintodecimo¤, Joaquin) l’impressione è che sembrano venirne fuori meglio anzitutto i cosiddetti […]
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24 aprile 2014 alle 13:48 |
[…] Alcune foto, come quella di Paola Riccio dell’azienda agricola Alepa¤ di Caiazzo sono da togliere il fiato per la bellezza dei colori. Questa di Laura Di Marzio invece, ferma nel tempo una straordinaria nevicata a Mirabella Eclano nella Vigna Quintodecimo¤. […]
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1 luglio 2014 alle 16:42 |
[…] segue queste pagine sa bene quanta passione ci lega all’azienda¤ e ai vini di Laura e Luigi¤, da tempo li seguo con entusiasmo e grandi aspettative. Del resto come […]
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1 luglio 2014 alle 16:42 |
[…] segue queste pagine sa bene quanta passione ci lega all’azienda¤ e ai vini di Laura e Luigi¤, da tempo li seguo con entusiasmo e grandi aspettative. Del resto come […]
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19 gennaio 2015 alle 16:45 |
[…] racconta con maggiore franchezza le suggestioni dell’anno precedente quando già con il 2011¤ si coglieva nei bianchi di Quintodecimo maggiore spessore e finezza anzitutto del frutto. Non a […]
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5 aprile 2019 alle 21:59 |
[…] Leggi anche A casa di Luigi e Laura Qui. […]
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10 aprile 2020 alle 11:34 |
[…] Leggi anche Quintodecimo, a causa di Laura e Luigi Moio Qui. […]
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