Quando apri una vecchia bottiglia di Pergole Torte sei certo di cosa ci troverai dentro, cosa ti aspetta, forse per questo quando la bottiglia non è fortunata, capita eh, la delusione che monta è doppia.
Mi è successo tempo fa e ne ho scritto¤. Come va scritto e sottolineato quanto questo ’95 merita di stare tra i migliori sangiovese mai bevuti prima: perfetta incarnazione chiantigiana. I suoi vent’anni consegnano al bicchiere una esperienza più rara che unica.
Anni complicati i ’90, un periodo dove la tentazione ‘internazionale’ ha preso in castagna un po’ tutti da quelle parti, non solo a Radda, bruciando fior fior di vini anche solo per trenta denari. A difesa dei bastioni in tanti, qui a Montevertine c’era la storia, gente che l’ha scritta e l’ha difesa strenuamente: Sergio Manetti, Giulio Gambelli, Bruno Bini, per dire. Risultato? Un sangiovese fuori dal tempo, mai urlato, autentico, da aspettare e rispettare. Soprattutto rispettare.
Un Pergole Torte ’95 dalla forte connotazione territoriale, con un filo di frutta ancora in evidenza, erbaceo e speziato, terroso; dal nerbo posato, giustamente acido, con un tannino ancora pulsante ma dal sorso sottile e affilato, che sul finale regala un ritorno piacevolmente secco. Un grande vino!
© L’Arcante – riproduzione riservata
Tag: giulio gambelli, martino manetti, montevertine, pergole torte, radda in chianti, sergio manetti
10 giugno 2014 alle 14:25 |
Nel mio bagaglio culturale difficilmente alligna l’invidia ,ma inevitabilmente fa capolino quando altri stappano questi capolavori che,come ha sottolineato con geniale intuizione LUCIANONE ,non solo sfidano il tempo,ma ,quando se ne gode,addirittura lo sospendono.PS.Nel mio piccolo ieri ho stappato una 2002 Messorio,che a dispetto dell’annata,ha regalato grande emozione.FM.
"Mi piace""Mi piace"
14 febbraio 2019 alle 10:33 |
[…] Leggi anche Le Pergole Torte 1995 Qui. […]
"Mi piace""Mi piace"