L’uva e il vino di Raffaele Moccia

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Mi piace camminare le vigne con Raffaele, mi da tranquillità d’animo, per questo non appena posso lo vengo a trovare e assieme ci arrampichiamo sin lassù le mura del parco degli Astroni, dove le volpi, di notte, quatte quatte, saltano nel bosco dopo aver pizzicato dai grappoli di falanghina e piedirosso. Più che furbe verrebbe da definirle vere buongustaie.

Raffaele Moccia e la vigna del Pino - foto L'Arcante

Il posto più suggestivo di Agnanum¤ rimane però il vigneto storico di quasi cento anni che accompagna un po’ tutta la storia antica e moderna della famiglia Moccia. Una storia semplice la loro, di fatica e sacrifici che ha però preservato questo lembo di terra flegrea dove nascono vini a dir poco straordinari, di una stoffa unica, preziosissimi, finalmente riconosciuti in maniera unanime dagli appassionati quanto dalla critica.

Sono passato da lui in questi giorni per sentire il polso della vigna flegrea, si perché nonostante il grande lavoro che in molti fanno e stanno man mano portando avanti per riqualificare il vigneto flegreo – penso a Gerardo Vernazzaro¤, Giuseppe Fortunato¤ e i Di Meo di La Sibilla¤ giusto per citarne alcuni -, Raffaele rimane, per me, il riferimento imprescindibile per cogliere a pieno ‘l’umore’ dell’annata da queste parti.

Ebbene, mentre in molti di questi tempi affilano (di già) le forbici e guardano sempre più attenti il meteo, Raffaele fa spallucce e guarda avanti almeno a metà ottobre, a prescindere: ‘la mia sarà sempre una vendemmi tardiva, così va qui, è l’uva che lo chiede, non sono certo io a decidere quando tirarla giù dalla pianta’. In effetti, da quando ci conosciamo è così, da almeno quindici anni.

Raffaele Moccia - foto L'Arcante

Con questo tipo di terreni le sue preoccupazioni invece sono ben altre: ad esempio tenere su i terrazzamenti che rischiano di sprofondare giù dalla collina ad ogni pioggia forte, qua infatti si continua a lavorare solo a mano, con la zappa, impossibile pensare di condurre quassù trattori o ingegni di qualsivoglia genere. ‘Il lavoro mi vince, finito sotto non faccio in tempo a sistemare su in cima che dopo un mese devo ricominciare tutto da capo’.

Il valore di questa fatica lo ritrovi tutto nei bicchieri, Raffaele fa vini di grande personalità e spessore ma estremamente godibili, soprattutto nel tempo. A breve sarà ‘costretto’ a rilasciare sul mercato i suoi 2014 che beviamo assieme in anteprima: ‘sto senza vino da più di un anno e sono sinceramente in difficoltà con i miei clienti, soprattutto all’estero, dagli Stati Uniti e dalla Francia mi chiamano almeno una volta al mese per essere aggiornati. È tutto pronto, gli dico, non appena finiamo la vendemmia 2015 cominceremo ad uscire con i 2014. Sono in bottiglia da qualche mese vanno solo etichettati’. Anche perché oltre allo spazio in cantina servirebbe anche un po’ di tempo in più. Se la ride. Continua…

‘Raffaele Moccia, one of the most popular phlaegrean winegrower produces wines of great personality and thick but extremely enjoyable, especially along time…’.

Le strade del vino dei Campi Flegrei¤.

Piccola Guida ai vini dei Campi Flegrei¤.

© LArcante – riproduzione riservata

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7 Risposte to “L’uva e il vino di Raffaele Moccia”

  1. Campi Flegrei, dove eravamo rimasti | L’ A r c a n t e Says:

    […] Campi Flegrei 2014 Agnanum. Raffaele¤ ama firmarle le sue bottiglie, così chi le beve sa chi ne racconta la storia; sì, perchè una […]

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  2. Agnanum, il “vin de garage” di Napoli | L’ A r c a n t e Says:

    […] L’uva e il vino di Raffaele Moccia¤. […]

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  3. Nessuna scusa, niente sarà più come prima | L’ A r c a n t e Says:

    […] forti ci erano arrivati da Raffaele Moccia¤, a più riprese sorprendente nelle sue versioni base e in qualche caso altisonante con il Vigna del […]

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  4. Pozzuoli, di Raffaele Moccia, i suoi Campi Flegrei e la Falanghina ‘A ren’ ‘e lav 2018 | L’ A r c a n t e Says:

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  5. L’elogio dell’imperfezione, Falanghina Campi Flegrei Aganum 2018 e Vigna del Pino 2017 di Raffaele Moccia | L’ A r c a n t e Says:

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  6. TREBICCHIERI® 2020, premiata la Falanghina Agnanum 2018 di Raffaele Moccia | L’ A r c a n t e Says:

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  7. L’ultima verità di Raffaele Moccia è nell’ultimo bicchiere di Vigna del Pino 2017 di Agnanum | L’ A r c a n t e Says:

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