Carissimi, mi scuserete per questa breve incursione decisamente “off topic”, spero mi sia consentita visto che erano più di quindici anni che mancavo allo stadio San Paolo e che partite come queste – che regalo ragazzi! – entrano a pieno titolo negli annali del calcio italiano come “match al cardiopalma”, da ricordare e consegnare ai posteri!
Invero, nutrivo più di una semplice convinzione che sarebbe stata una esperienza indimenticabile, giuro mai così incredibile, per quanto avessi previsto una partita in sofferenza ma vinta; qualcuno tra i miei amici sorriderà senz’altro nel leggere che fossi certo di una prestazione straordinaria di Cavani&Co. anche dopo il due a zero laziale. Non è presunzione, ne senno di poi, piuttosto ero lì, in uno stadio gremito in ogni ordine di spazio, che non ha mai smesso di incitare i propri giocatori; proprio in quel momento, sullo 0-2, i tifosi azzurri, sì proprio noi, abbiamo letteralmente preso in mano le redini del gioco, l’anima dei calciatori. Vabbé, poi è salito in cattedra El Matador, la vivacità di Mascara, la precisione di Lavezzi (!) e, mettiamoci pure un po’ di mazzo, si sono così spente le velleità biancazzurre: risultato, Napoli-Lazio 4-3, Mauri (L) Dias (L), Dossena (N), Cavani (N), Aronica (Aut.), Cavani (N), Cavani (N). “Milano chiama, Napoli risponde”*. Beh, io c’ero!
* Luigi Necco, del finissimo giornalista partenopeo nonché ineguagliabile telecronista rai (1978-1983) del Napoli che fu anzitutto di Maradona.
Tag: aronica, auriemma, calcio, campionato di calcio, carlo alvino, cavani, de laurentiis, dias, dossena, el matador, fuorigrotta, lavezzi, luigi necco, maradona, mauri, Napoli-Lazio, napoli-lazio 4-3, pallone, partita di pallone, reja, scudetto, serie A Tim, ssc napoli, stadio san paolo, telecronaca Napoli lazio 4-3
Rispondi