Ci sono bottiglie che ti entrano prepotentemente nella memoria e che non ti levi più dalla testa, il Brunate-Le Coste di Beppe Rinaldi ad esempio.
L’inverno di un paio d’anni anni fa, a La Ciau del Tornavento¤ a Treiso, durante una cena di lavoro con Rossana Gaja mentre in tavola girava il ben di Dio una bottiglia tra le tante ci colpì tutti in maniera disarmante: era il Barolo Brunate-Le Coste 2006 di Beppe Rinaldi.
Fu poi una faticaccia recuperare qualche bottiglia in giro, da qualche tempo invece grazie ad un amico comune, finalmente sono riuscito a mettere in carta almeno il 2009. Mi spiegò Marta che la scelta di fare Barolo unendo le uve dei due cru non è una novità, qualcuno la chiama ‘prudenza contadina’ ed in effetti a sentirne il bicchiere ci sta tutto. Un vino di rara eleganza, chiaramente ai suoi primissimi passi ma già contraddistinto da un certo equilibrio e da una incredibile personalità.
Bottiglie che se le dimentichi in cantina diventano immortali, se le apri, indimenticabili. Comunque vada sarà un successo!
Per approfondire l’argomento vi suggerisco di leggere questo splendido report pubblicato qualche tempo fa su nonsolodivino.com¤, il blog degli amici di rete Stefano e Giorgio.
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