La notizia è ormai nota a tutti quanti, a Verona, al prossimo Vinitaly l’Irpinia corre da sola: ‘Non è una scissione, ma l’ampliamento dell’area riservata alla nostra regione…’ ha dichiarato Costantino Capone, presidente della Camera di Commercio di Avellino.
Capone ha poi aggiunto: ‘Si sta montando una polemica ad arte, ma non ne capisco sinceramente i motivi. […] L’Irpinia avrà un suo padiglione, abbiamo soltanto assecondato le esigenze della maggior parte delle aziende vitivinicole della nostra provincia che preferiscono avere, al Vinitaly, una propria identità.’
Sono poi seguite tutta una serie di querelle che nemmeno vi sto a dire, tant’è che il messaggio è molto chiaro: la politica vince sempre, anche quando il ‘cappotto’ è sgradito a molti.
L’Irpinia ha grandi responsabilità per tutta la Campania del vino. Non vorrei che in un momento di euforia, lontani dagli occhi del mondo si siano prese iniziative drastiche solo per le beghe politiche tra enti camerali e assessorati regionali e non per una reale necessità promozionale, per mettere in campo, ad esempio, una meglio collaudata task force capace di dare uno slancio comunicativo importante a tutto il grande potenziale produttivo e qualitativo delle 70 aziende presenti nel padiglione che hanno preferito distinguersi.
Di certo gli espositori laziali si staranno sfregando le mani, loro sì che hanno fatto centro: lepri fenomenali come Fiano di Avellino, Greco di Tufo e Taurasi non ce ne sono mica tante in giro ultimamente per attrarre gente ai loro stands. Che poi, a pensarci bene, in fin dei conti è un fatto storico acclarato che Avellino faccia provincia di Roma.
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Tag: avellino, camera di commercio avellino, consorzio di tutela dei vini irpini, costantino capone, irpinia, irpinia padiglione lazio, vinitaly 2014
4 aprile 2014 alle 12:27 |
Grandissima chiosa finale. Quasi da etologo, lupacchiotti e figli della lupa.
Anche nella nebbia sei in gran forma ;-)))
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