Continuo a pensare che le versioni ‘Dosaggio Zero’ rappresentino un approccio davvero interessante per chi volesse andare un po’ più in là nella scoperta dei reali valori in campo oggi in Franciacorta.
In giro di Arcari+Danesi da Gussago se ne parla già da un po’ di tempo: l’idea, il progetto, i vini sono un insieme che unisce, divide, conquista, fa discutere. Per svariate ragioni. La mia impressione dopo questo primo assaggio è che abbia colto nel segno: apre un confronto, lascia aperto un uscio dal quale affacciarsi curiosi per sbirciare cosa accade in Franciacorta al di là del pregevole lavoro delle più importanti aziende che già conosciamo.
Non sono moltissime le bottiglie in giro ma vi assicuro che sono di assoluto valore, un numero sufficiente per lasciare una traccia ben visibile agli appassionati più attenti ed esigenti.
Fanno un Satén e questo qui, un Dosaggio Zero 100% chardonnay dalle bollicine fini, con un naso tenue ma integro e caratteristico: sa di agrumi, fiori gialli, è minerale, lievemente mellifluo, con sentori balsamici. Il sorso è di gran lunga tra i più interessanti in circolazione, è gustoso, polputo, sapido, lunghissimo e fresco. Insomma, parecchio convincente.
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Tag: arcari+danesi, chardonnay, cuvée, dosaggio zero, franciacorta, giovanni arcari
18 ottobre 2014 alle 22:04 |
L’HO DEGUSTATO E MI HA DELUSO
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19 ottobre 2014 alle 00:05 |
Cosa Luca non l’ha convinto?
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4 agosto 2015 alle 00:02 |
Ho ricevuto i dono una bottiglia di Franciacorta Dosaggio Zero Arcari+Danesi.Era imbevibile, io tutti i sentori descritti non li ho sentiti
anzi aveva un sapore sgradevole.
Annata lotto sboccatura
15-07 2014
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4 agosto 2015 alle 07:16 |
Molto strano. Evidentemente bottiglia poco fortunata o mal conservata, l’etichetta non si discute capitano esperienze del genere anime.
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23 aprile 2016 alle 18:06 |
[…] un buon metodo classico nostrano pretende. Qui dosaggio* zero, quella grande famiglia di spumanti¤ cui appartengono alcune tra le migliori¤ bolle italiane e che tanto piacciono ai grandi […]
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12 gennaio 2020 alle 10:12 |
[…] parlammo già Qui qualche anno fa, quello che allora poteva rappresentare una novità si è poi velocemente affermata […]
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