Trovo interessante segnalarvi questo vino, che ad esser buono è buono, di gran materia, con un bel naso “dolce” e verticale ed un sorso di un certo spessore, a tutto tondo; però stateci attenti, “à consommer avec modération” dicono i francesi: 14 gradi e mezzo in alcol il 2007 e 15 (!) il 2008, non so se mi spiego…
Leggo che Cascina Roccalini ha sempre conferito le uve a Bruno Giacosa, almeno fino al 2004, quando Paolo Veglio cominciò a pensare che era arrivato il momento di andare per la sua strada ed iniziare a vinificare in proprio. Già questo la dice abbastanza lunga sulla qualità, sia delle uve che della vigna. La cantina, distribuita in Italia da Les Caves de Pyrene, è molto piccola e con una produzione media che non arriva alle diecimila bottiglie l’anno. Chi l’ha conosciuto, dice che Paolo Veglio è uno di quelli decisi a fare le cose per bene, profondamente innamorato di quello che fa e dal futuro sicuramente luminoso. Prendiamoci tutto per buono e vediamo, di qui a qualche anno, cosa ne viene ancora fuori.
Il Barbaresco Roccalini 2007 ha gran stoffa, un bel colore rubino, vivace e un naso piuttosto fine, elegante, pure variopinto. In bocca è asciutto, nerboruto, con buona tessitura ed una sana corrispondenza del frutto; come anticipato in apertura è un rosso di gran corpo, che si giova di una buona acidità e di un sorso abbastanza sapido. Un pelino più fitto il 2008, dal colore leggermente più carico ma anch’esso luminoso ed invitante. Il primo naso soffre ancora di una certa insistenza del legno, ma grosso modo non manca di centrare il varietale, e con discreta eleganza; Il sorso è copioso, ha spessore e si sente, qui però forse un po’ troppo. La bocca infatti è come ammantata dal vino, e dopo il secondo bicchiere si fa quasi fatica a digerirne la carica alcolica, così vigorosa e prorompente nonostante una buonissima acidità ed una carica tannica invidiabile.
Non ci resta che attendere fiduciosi che il tempo ci consegni altre annate da saggiare, confrontare ed un po’ più di esperienza a Paolo per inquadrare meglio quale strada vorrà perseguire. Per il momento però val la pena e come provarli i suoi vini, non fosse altro per il prezzo, qui più o meno sui 20 euro in enoteca. Quasi un affare!
Tag: barbaresco, big picture, bruno giacosa, cascina roccalini, dante scaglietti, les caves de pyrene, paolo veglio
2 marzo 2012 alle 17:51 |
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3 marzo 2012 alle 01:35 |
Angelo purtroppo non conosco ancora di persona Paolo Veglio e questo un pò mi dispiace , ma ti posso assicurare che le 60 bott. del suo Barbaresco 07 sono letteralmente finite in pochi mesi,rimaste poche bottiglie che voglio tenere da parte per valutarne l’evoluzione.
Ti consiglio anche, se non lo hai ancora assaggiato di provare il suo Dolcetto d’Alba 2010, 14 gradi ed una grandissima bevibilità.
Complimenti a Paolo ed alla sua famiglia, a Cristian Bucci per averlo scoperto a fatto conoscere, infine a te per i tuoi consigli.
Per caso lunedi sei ad Avellino all’Hotel de la Ville?
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3 marzo 2012 alle 07:34 |
Ne sono felice Giulio, e vediamo il tempo cosa ci dirà…
Lunedì purtroppo non ci sarò, avevo già un impegno. Martedì invece con ogni probabilità sarò a Taurasi in visita ad un altro paio di cantine che credo valga la pena approfondire la conoscenza.
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3 marzo 2012 alle 08:57 |
Angelo, complimenti per la semplicita’ con la quale esplicita le sue sensazioni gustative.
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3 marzo 2012 alle 09:39 |
Grazie. Ci provo.
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3 marzo 2012 alle 14:37 |
Va bene angelo aspettiamo quindi tue nuove, spero prima o poi di incontrarci in un vigneto,oppure a Capri,e chissà magari a Ruvo di Puglia nel nostro piccolo Angolo.
Tu non puoi sapere quanto sono ancora arrabbiato con me stesso(colpa del lavoro) per non essere stato dei vostri insieme a Gerardo a Francois ad Emanuela in quella vostra visita ai vari produttori di Tramonti, spero un giorno vogliate rifarla.
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3 marzo 2012 alle 15:26 |
Dai che ci rifaremo…
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