Poco più di otto ettari di nebbiolo collocati in una conca naturale che arriva a circa 400 metri slm, con una esposizione sud/sud-ovest ed un profilo territoriale unico, con terreni poveri di materia organica e di origine sedimentaria marina e ricco di marne calcaree biancastre.
Gran vino il Lazzarito¤ 1993. Grandissima esperienza pei sensi. Il colore è granato, appena aranciato sull’unghia del vino nel bicchiere. Il primo naso è già finissimo, ci prendi subito sottobosco, finocchio selvatico, fiori e foglie secche; poi ancora polvere di caffè e note più dolci molto delicate, quasi sussurrate, di china e liquirizia.
Il sorso è gioviale e coinvolgente, una sferzata di entusiasmo, ha una trama sottile ma ben definita, vibrante, con ancora un tannino asciugante ed una certa tensione acida. Una bottiglia sorprendente, forse inaspettata, sicuramente tra i Barolo più convincenti di questa stagione. Indimenticabile!
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Tag: barolo, fontanafredda, lazzarito, seralunga d'alba, vigna la delizia
18 settembre 2014 alle 10:13 |
Quando MPS faceva anche grandi vini e non solo debiti come adesso.PS.Senza fare pubblicità a Farinetti si aggiunga sempre che la visita in azienda vale il viaggio.FM.
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18 settembre 2014 alle 10:28 |
Vero Francesco, un gran bel posto…
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4 febbraio 2019 alle 10:48 |
[…] pensi ad esempio ai grandi Nebbiolo di Barolo¤ e della Valtellina o ai più classici Sangiovese che danno vita a certi Brunello di Montalcino o […]
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