Poco più di otto ettari di nebbiolo collocati in una conca naturale che arriva a circa 400 metri slm, con una esposizione sud/sud-ovest ed un profilo territoriale unico, con terreni poveri di materia organica e di origine sedimentaria marina e ricco di marne calcaree biancastre.
Gran vino il Lazzarito¤ 1993. Grandissima esperienza pei sensi. Il colore è granato, appena aranciato sull’unghia del vino nel bicchiere. Il primo naso è già finissimo, ci prendi subito sottobosco, finocchio selvatico, fiori e foglie secche; poi ancora polvere di caffè e note più dolci molto delicate, quasi sussurrate, di china e liquirizia.
Il sorso è gioviale e coinvolgente, una sferzata di entusiasmo, ha una trama sottile ma ben definita, vibrante, con ancora un tannino asciugante ed una certa tensione acida. Una bottiglia sorprendente, forse inaspettata, sicuramente tra i Barolo più convincenti di questa stagione. Indimenticabile!
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