Malvasia, ovvero Malvagìa, uva e vino bianco assai gentile così detto per acclamazione popolare di Monembasa, città greca e luogo di provenienza di queste uve allignate da tempo nell’areale del beneventano, perciò detto anche Grechetto.
Nasce così il primo vino dolce della nuova avventura di Enzo Ercolino con la giovane azienda irpinia A Casa, nata nel 2007 con Claudio Velardi e Tommaso Iavarone alla presidenza; Malvagìa ha fatto da apripista anche ad una interessante versione passita di aglianico, l’Aglaos di cui però parlerò in seguito. Nasce da vigne vecchie di malvasia dell’area del beneventano, in località Solopoca e viene fuori da un’attenta selezione di grappoli lasciati appassire nel fruttaio della nuova cantina di Pianodardine dove vengono attaccati dalla botrytis cynerea, meglio conosciuta come muffa nobile, sicchè si ottengono acini disidratati dall’acqua in eccesso e molto ricchi di zuccheri fermentescibili nonchè di caratteristiche organolettiche uniche e rare; Mi ha colpito innanzitutto per il suo equilibrio gustativo, dolce ma non stucchevole, rotondo ma non banale.
Il colore è di un bellissimo giallo oro, cristallino, vivace ed invitante, il primo naso è molto delicato, note di albiccocca matura e scorze di arancia e pera candite, intenso e complesso, lungo e persuasivo. In bocca è dolce, ha conservato però una buona struttura acida capace di concedergli bevibilità e piacevolezza senza mai stancare o stroncare il palato. Piacevolissime anche in bocca il ritorno di note candite e caramellate. Un vino complesso, di buona armonia ed equilibrio gustolfattivo, perfetto da abbinare a formaggi non stagionati a pasta molle o semidura o a dessert di pasta frolla e confettura o marmellata.
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