Poggio Argentiera è Gianpaolo Paglia, agronomo di origini maremmane, e Justine Keeling, marketing manager inglese che cominciano nel 1997 a produrre morellino partendo da appena 6 ettari di vecchi vigneti.
Oggi l’azienda di Gianpaolo e Justine è una realtà sotto gli occhi di tutti e che dovrebbe essere da esempio per molte piccole e medie aziende italiane e moltissimi imprenditori del vino che pensano di campare di rendita su ciò che è stato fatto in passato dagli avi (spesso nulla) sulle terre dove oggi campeggia il loro trono. Dinamicità ed autenticità sono invece i tratti caratteriali che più risaltano attraverso i loro vini, tra i quali mi sono piaciuti particolarmente il bianco Bucce, il ciliegiolo Principio (prodotto con il vignaiolo Antonio Camillo) e fresco di bevuta proprio questo Bella Marsilia.
Poggio Argentiera attualmente è composta da due poderi entrambi situati in Maremma ma con peculiarità microclimatiche differenti: Il Podere Adua si trova proprio in prossimità del Parco Naturale della Maremma, quasi di fronte ad Alberese dal quale dista circa 3 km in linea d’aria. Il mare di Marina di Alberese si trova a circa 6 km e l’altitudine è quasi al livello del mare. I terreni qui sono prevalentemente sabbiosi e limosi, con poca argilla e poca sostanza organica. il Podere Keeling invece si trova nella zona collinare a nord del comune di Scansano, nel versante che guarda la montagna amiatina, qui i terreni sono ricchi di scheletro, di medio impasto e tendenzialmente argillosi. L’altidudine arriva sino a 250 m slm con esposizione a nord, nord-ovest, pertanto gode di un clima sicuramente più fresco.
Il Bella Marsilia nasce da uve sangiovese per l’85%, ciliegiolo per il 10% ed alicante al 5%, tutte allevate all’interno del Podere Adua in prossimità della costa tirrenica nel comune di Alberesa, in provincia di Grosseto. Il colore è molto bello, rosso rubino, vivace e poco trapsarente, il vino scorre nel bicchiere quasi materico, di buona consistenza. Appena aperta la bottiglia e versato il primo calice, ho avuto, alla primissima sniffata, una netta sensazione di terra bagnata, di lignite, molto intrigante che però con la giusta ossigenzaione è svanita. Il primo naso invece è “maremmante”, come direbbe, forse, lo stesso Gianpaolo, intenso e complesso aggiungo io, su note fruttate di confettura, ciliegia nera ed amarena spiritosa. Il bouquet è teso e aereo, costantemente echeggiante note fruttate e via via floreali, poi vegetali, rimanendo sempre lineare e fine.
In bocca è secco, dona subito una sensazione di importanza e consistenza: frutto ancora in primo piano, sorretto e spinto da una buona acidità ed un tannino equilibrato e nobile, i primi sorsi risultano così corroboranti da dover stare attenti a non lasciarsi andare, la spalla alcolica c’è e si fa sentire di lì a poco, soprattutto nel finale dolce e caldo. Un vino che fa della piacevolezza una sua arma vincente, è avvenente al naso come invitante nel colore e nella beva, un vino ideale per bere bene senza troppi taccuini a portata di mano, solo buoni ricordi di una piacevole bevuta. Da servire in calici medi per esaltarne la complessa piacevolezza olfattiva, io l’ho bevuto su due costatine di maiale scottate in padella con sale e pepe, ieri sera, dopo 42 ore di non stop. Stamattina mi sono svegliato come un angioletto con un sorriso splendente!
Tag: alicante, bella marsilia, big picture, ciliegiolo, gianpaolo paglia, morellino, Morellino di Scansano, poggio argentiera, scansano, toscana, vallerana alta
25 luglio 2011 alle 00:33 |
[…] vini prodotti a Poggio Argentiera; tra questi, i suoi due morellino di Scansano, il Capatosta e il Bella Marsilia, e due nuove “idee” che subito mi conquistarono: il Bucce, da uve ansonica, e Il Principio, un […]
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