Ci risiamo, gira che ti rigira ricado sul Pinot Nero, e ritorno, volentieri, sulle trasparenze del Blauburgunder di Mazzon di Bruno Gottardi; l’azienda è forse la più giovane del vocatissimo areale atesino ad essersi guadagnato l’accesso nell’olimpo dei migliori produttori di Pinot Nero fuori dalla storica patria di origine, oltre cioè quei confini di quel luogo sacro e di difficile (per qualcuno impossibile) emulazione che rimane la Borgogna.
Vado a naso, ovvero a memoria, nell’ultimo anno questo 2006 l’avrò bevuto almeno due-tre volte: mai fuori dalle righe, composto, in crescendo, un vino-frutto incredibile; Un plauso al varietale, uno all’areale, qualcuno di più all’interprete. Sì, perchè trattasi di un grande interprete, quel Bruno Gottardi che è sceso dal nord, pare esserci un nord anche per il profondo nord, per mettere su, proprio ai piedi di Neumarkt, un piccolo gioiello di viticoltura-scuola, da subito entrata nella memoria dell’appassionato come esempio di sensibilità superiore all’esaltazione di quel che molti chiamato semplicemente “terroir”!
Gli annali dicono che è 1986 quando Bruno Gottardi decide di rispolverare le origini alto atesine rilevando a Mazzon poco più di 6 ettari di vigne da destinare alla sua più grande passione, il mito borgognone ed il Pinot Noir come sua unica, immensa, inarrivabile espressione. Gli anni di duro lavoro nella rivendita austriaca di vini e liquori di famiglia gli hanno consentito di affinare un naso ed un palato sopraffino ed i lunghi viaggi in giro per il mondo gli sono serviti per confrontare le varie anime, tra le poche superbe scoperte, capaci di colpire il suo immaginario di idealtipo borgognone. Mazzon il punto di arrivo, prima di lui già piccoli e grandi “pasionari”, con lui uno in più a tirare le fila di esperienze sensoriali tra le poche raccomandabili ad occhi chiusi e tra le pochissime indimenticabili.
Il Blauburgunder 2006 esprime un colore soavemente rubino-granato, trasparente; Il naso è lontano dall’esprimersi immediatamente, è come se avesse bisogno di distendersi, sgranchire le note olfattive: fiori secchi e frutta rosso sangue, poi spezie fini e note balsamiche dolcissime. In bocca è pura seta, di qualità estrema, il tannino tace, l’acidità se la spassa, così si confondono infondendo equilibrio ed ampio respiro alla beva. Cosa aggiungere, un piatto asciutto, formaggio, o un filetto appena scottato con un rametto solo di origano fresco e del buono olio extravergine di oliva. Excelsus!
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Tag: alto adige, blauburgunder, borgogna, bruno gottardi, mazzon, neumarkt, pinot nero, pinot noir
23 ottobre 2015 alle 14:04 |
[…] al successo del pinot nero italiano vi è senza dubbio anche quello del compianto Bruno Gottardi¤, commerciante di vini con bottega ad Innsbruck¤, in Austria, e vigne e cantina da una trentina […]
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14 novembre 2019 alle 10:19 |
[…] Leggi anche del Sudtiroler Blauburgunder Mazzon 2006 di Gottardi Qui. […]
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