
“Passata è la tempesta: odo augelli far festa, e la gallina, tornata in su la via, che ripete il suo verso. Ecco il sereno rompe là da ponente, alla montagna; Sgombrasi la campagna, e chiaro nella valle il fiume appare. Ogni cor si rallegra, in ogni lato risorge il romorio torna il lavoro usato”. La quiete dopo la tempesta, tratta da “I Canti” di Giacomo Leopardi.
E’ appena passato su Capri un temporale pazzesco, un scroscio d’acqua gelido come una stilettata inaspettata al bien vivre agostano; Ho tra le mani pura luce, davanti ai miei occhi, profondità sospese, nella mente solo meraviglia! E’ straordinario questo vino, un colpo al cuore, pane per i miei denti: almeno venti pagine del prossimo miglior libro giallo che leggerò, molto più di un sorriso smaliziato in cerca di un complimento. Che vino!
Grazie al recente viaggio in Borgogna ho potuto camminare vigne di una suggestione unica e potuto vivere realtà solo immaginabili sino a pochi minuti prima aver varcato il primo centimentro della Route des Grands Crus, ma la particolare sensibilità al tema Pinot Nero (da sempre “il mio vino”) ed i pochi giorni a disposizione hanno voluto che mi ci dedicassimo in particolar modo al grande rosso borgognone, vivendo solo di striscio la realtà bianchista di una terra dalla vocazione unica al mondo. Così, di Mersault, Chassagne e Puligny Montrachet, Corton Charlemagne continuo ad annaspare nel desìo e sono costretto ad accontentarmi degli assaggi collaterali del momento 🙂 !
Etienne Sauzet è stato, a detta di molti, tra i più brillanti vigneron di Puligny di metà novecento, e
Gerard Boudot – marito della figlia di Sauzet, Jeannine, subentrato alla conduzione del domaine alla morte del fondatore nel 1975 – ha continuato come “proprietares et acheteur des raisins” a consolidare il mito di un vero e proprio piccolo gioiello della viticultura borgognona: pensate, appena meno di nove ettari suddivisi però tra i più preziosi Grand Cru dell’areale,
Batard-Montrachet e
Bienvenues-Batard-Montrachet e i Premier cru
Les Combettes,
La Perriere,
Les Referts,
Les Champs Canet e appunto
Les Folatieres.
Il Puligny-Montrachet 1er Cru Les Folatieres 2006 di Etienne Sauzet è un grande vino, dicevo; Appena aperto si offre con una certa ritrosìa ma gli basta davvero poco tempo per esprimere tutto il suo candore. A tal proposito non appaia una forzatura, in generale, servire questi vini scaraffandoli qualche minuto prima, avendo cura tra l’altro di gestire una temperatura di servizio intorno ai 12-14 gradi, perfetta per cogliere tutte le sfumature che ne caratterizzano i tratti organolettici. Il colore è di un bel paglierino carico, fitto e piuttosto affascinante, scivola nel calice lasciando tracce di sinuosa materia glicerica che riflette sfumature cristalline. Il naso si apre su sensazioni molto piacevoli: saltano fuori, prorompenti, ficcanti note minerali, balsamiche espettoranti, e man mano la temperatura si assesta offre sfumature mielate e tostate certamente consegnate al vino dal lungo percorso di maturazione tra pièces bourgouignonne e bottiglia, di solito non meno di due anni, ma assai coinvolgenti. In bocca è voluttuoso, infonde al palato una grassezza unica, non di banale scioglievolezza burrosa – quella tanto in voga negli sciardonnè volgarmente
detti fatti ogniddove – ma di purissima materia territoriale, composta di terra e di frutto, di sapienza e tecnica, e tanta, tantissima pazienza. Un vino, questo, capace con molta probabilità di sfidare un tempo lunghissimo ma in grado di offrirsi generoso e compatto già oggi: lungo, lunghissimo il sapore, irreprensibile, proteso ad ogni sorso verso un nuovo viaggio, perfettamente godibile, abile a mio parere a placare anche l’animo più irrequieto. Ecco il dolce nettare da non perdere per compiacersi, nella quiete, della passata tempesta!
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Tag: angelo di costanzo, borgogna, chardonnay, etienne sauzet, francia, gerard boutod, giacomo leopardi, jeannine sauzet, la quiete dopo la tempesta, les folatieres, puligny, puligny-montrachet, rue des grands crus, vigneron
This entry was posted on 6 agosto 2010 at 10:37 and is filed under DEGUSTAZIONI VINI, Francia, I Vini del Cuore, nel MONDO. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed.
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6 agosto 2010 alle 14:12 |
Ti è capitata la tempesta e pure il compiacimento!!!! 🙂
Piacevoli letture di rilassamento in periodo agostano in cui, anche lavorando,l’animo condivide le vacanze degli avventori…
Un salutone
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8 agosto 2010 alle 18:48 |
Quanto costa questo soffio di vento?
E se “masticabile” un indirizzo dove trovarlo?
Thanks
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9 agosto 2010 alle 07:41 |
Sugli ottanta euro in una enoteca decente. Vale la pena, per chi può, spenderli.
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20 dicembre 2012 alle 13:14 |
[…] parterre adeguato e la giusta attenzione. Per farla breve, diciamo che aprire un Puligny-Montrachet¤ o un Brunello Riserva¤ di Soldera non è mai occasione sprecata purché non serviti […]
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