L’aglianico, un vino da bere quando? Questo Taurasi anche ora…
Molti paventano il 2004 come il millesimo di riferimento per questa storica denominazione irpina, ma guardando all’ampia eterogeneità della tipologia non si fa certo fatica a pensare che vi siano stati, pur in maniera altalenante, già provvidi segnali di rinascita, dopo un lungo e amorfo peregrinare sin dalla prima metà degli anni novanta, culminato con vini come per esempio il Radici Riserva 1999 di Mastroberardino (etichetta bianca, ndr) o dello stesso millesimo il Contrade di Taurasi di Sandro Lonardo, da considerarsi a mani basse, ognuno nella propria dimensione, pura esaltazione del varietale, nonché espressione di autentica territorialità passata attraverso un magistrale esercizio di stile. Ecco, mi piace pensare che sono questi i vini da avere come modello e specchio dell’anima di un terroir straordinario come quello taurasino, magari il volano di rilancio che si auspica, evitando se possibile déjà-vu banali e pacchiani come quello che mi è capitato di leggere di recente – sorridendo non poco – su una etichetta/manifesto, buona solo ad un’inutile autoreferenzialismo isterico e nulla più, della serie “io il vino lo faccio con l’uva, e tu?”
Il Taurasi continua a soffrire il mercato, si dice, fa fatica a reggere in numeri prodotti, a penetrare in quello che conta o quantomeno occupa costantemente una posizione troppo defilata rispetto a quella ambìta e che certamente meriterebbe di avere nelle carte dei vini dei ristoratori come nel cuore di ogni appassionato avventore del mondo. L’aglianico di Taurasi è un signor vino, ancora tutto da scoprire però, ed ecco perché secondo me, chiavi di lettura come questo Terzotratto 2005 de I Favati, seguita oggi da Vincenzo Mercurio, pur non centrando appieno il cuore riesce ad evocare un fascino ed una piacevolezza che può solo far del bene alla nomenclatura taurasina. La vocazione della piccola azienda di Cesinali è – e deve rimanere – il Fiano di Avellino, il loro Pietramara rappresenta una perla del corollario bianchista irpino e campano ed anche nelle annate cosiddette minori, è capace di sfoderare una cifra stilistica davvero convincente. Sull’aglianico il percorso è appena agli inizi, proprio del Terzotratto ci siamo occupati più o meno un anno fa e analizzando questo secondo millesimo non si può non registrare un interessante passo avanti verso un approccio con la tipologia, sicuramente meno efficace degli altri sopra citati ma non per questo meno emozionante, tutt’altro: un vino caratterizzato da un bel colore rubino, netto e vivace, con un naso ampio, costellato di richiami fruttati maturi, vegetali e di appena accennata terziarizzazione.
Facendo buon uso dell’ossigenazione, vengono fuori gradevoli tracce di sottobosco che conquistano spazio ed una discreta verticalità: ancora, note tostate di un legno puritano, sbuffi cioccolatosi che sembrano giocare, un sorso dopo l’altro, a rimpiattino con il palato, infondendo alla beva un nerbo sottile ma costantemente sostenuto da un tannino chiaramente nobile, una bella freschezza e quindi, una franchezza a dir poco ineccepibile. L’andamento climatico del millesimo non ha certo favorito una gestione didattica del varietale, dopo un inizio quasi caustico e le forti precipitazioni di fine estate sembrava dover presentare il conto a parecchi in zona, ma la diluizione del frutto si è scongiurata grazie ad una rapida ripresa delle piante proprio nel periodo antecedente la vendemmia, risultando come manna dal cielo proprio per l’aglianico, qui raccolto come consuetudine dopo i primi giorni di novembre. In definitiva un ottimo lavoro per un ottimo vino ed un prezzo, non più di 18 euro in enoteca, decisamente superlativo!
Tag: angelo di costanzo, cesinali, enoteche, giancarlo favati, i favati, irpinia, lonardo, mastroberardino, piersabino favati, rosanna petrozziello, taurasi, taurasi terzotratto, vincenzo mercurio
2 dicembre 2010 alle 10:52 |
[…] vocate del territorio sia per quanto riguarda il fiano di Avellino che l’aglianico di Taurasi, tra la stessa Cesinali per il primo e varie parcelle nei comuni di Montemarano e Venticano per […]
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19 marzo 2013 alle 18:00 |
[…] 2008 I Favati, Cesinali – Assemblaggio. E’ un impegno costante ormai quello ‘rossista’¤ dei fratelli Favati e Rosanna Petrozziello, per la prima volta in campo addirittura con un Taurasi […]
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