Dario Cavallo mi è venuto a trovare. Di solito vale l’inverso, come è giusto che sia, però che piacere conoscerlo e scambiarci due chiacchiere.
Mi ha raccontato un po’ della sua terra, delle sue vigne, qualcuna parecchio vecchia, dei suoi vini. Dei primitivo anzitutto. Di MilleUna, l’azienda che conduce con il figlio là in Puglia, nel tarantino, ne avevo già letto in giro qualcosina: di solito certe buone notizie fanno il giro alla larga, ma poi arrivano.
E’ rosso poderoso il Tretarante 2009, di sfacciata consistenza e lunghezza. Il colore è praticamente impenetrabile, quasi inchiostro. Il naso sparge a ventaglio note molto invitanti di frutti neri e confettura di prugna, poi nuances di tabacco, caffè ed un piacevole rimando cioccolatoso. Il sorso è notevolmente caldo, balsamico, sinceramente appagante e rotondo, condito da una buona freschezza.
Un modo per goderne a pieno in questi giorni di afa – perché lo merita, credetemi – è giocare un po’ di fino abbassandone la temperatura di servizio di quel tanto che basta tenendolo una mezz’ora in frigo, giusto sino ai 14°. Così, il suo 18% in alcol viene di sentirlo ‘attenuato’ e la croccantezza del frutto diviene magistrale e godibilissima. Tutto il resto è un piacevolissimo danzare sul velluto.
Tag: 2009, capri, capri palace, dario cavallo, milleuna, primitivo, primitivo del salento, puglia, salento, tretarante
20 giugno 2013 alle 20:34 |
Gran personaggio che un tempo faceva coppia con Bruno de Conciliis che gli faceva da enologo regalandogli però “ZERO” che aveva precedentemente registrato.Ho assaggiato tempo fa anche un buon rosato,ma vado a memoria e non ricordo da quali uve ottenuto.Condivido appieno l’abbassamento della temperatura perché il vino va sempre bevuto in modo ottimale e non certo ai circa 35 gradi di media he si toccano in questi giorni.FM.
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21 giugno 2013 alle 00:35 |
Un vino del genere, di tale possenza in giornate come queste va sicuramente centellinato. Ma non posso non dire chiaramente quanto mi sia piaciuto bevuto così come detto ad una temperatura più bassa del solito. Davanti a un camino poi è tutta un’altra storia!
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12 febbraio 2014 alle 10:05 |
[…] in fin dei conti, prima dei signori vini a cui ci stanno abituando i vari Attanasio, Fino, MilleUna¤, la stessa Feudi di San Marzano giusto per citarne solo alcuni, bevessimo ‘veramente’ […]
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