Il sommelier professionista è una figura professionale altamente qualificata che non può mancare nei ristoranti di alto livello, nelle enoteche e in genere in tutti quei locali dove si offre una qualità di food&beverage e servizi di categoria elevata. Si occupa innanzitutto di selezionare i vini, acquistando quelli che più ritiene più idonei da proporre ai clienti tenendo conto di diversi fattori decisivi: la qualità dell’ambiente in cui opera e la sua clientela, l’originalità e l’autenticità dei prodotti selezionati, e di questi ultimi, la loro bontà espressiva e possibile commercializzazione, l’interazione con la propria offerta di food, la profonda conoscenza del mercato e dei suoi andamenti; mai assoggettando in maniera autarchica le richieste dei clienti alle proprie fisse o ai soli fini della sterile vendita.
I vini prescelti, eventualmente con i distillati ed i vini speciali, vengono descritti in modo dettagliato sulla carta, che deve risultare chiara, articolata in maniera risoluta e di facile consultazione. Da evitare enciclopedie, peggio a volumi, e sfoggio di personalismi altamente (banalmente) didattici, quasi sempre indigesti ai fini di un giusto risultato e che spesso non fanno altro che complicare la vita (la giusta scelta) all’avventore di turno. Piuttosto pensare di aggiornarla continuamente o magari stupire il proprio cliente con proposte di vini fuori carta da raccomandare e raccontare in maniera appassionata e convincente.
Tutto ciò necessita da parte del sommelier professionista una profonda ed articolata conoscenza del proprio lavoro e del mondo in cui opera, sia esso enologico che gastronomico. Questi ha basi di conoscenza enologica e merceologica di spessore, consolidate in anni di studio e specializzazione, in viaggi alla scoperta di realtà nuove ed avvincenti e confronti in aziende, fiere ed eventi; quindi, degusta continuativamente i vini ed è sempre costantemente aggiornato sulle novità di mercato, sia esso locale che internazionale, carpendo e magari anticipandone le tendenze.
Pertanto oltre a confrontarsi costantemente con gli altri reparti interni alla struttura dove opera, (cucina, bar ecc…) sia esso un ristorante, winebar, albergo, enoteca, deve saper gestire il settore beverage anche interagendo al meglio con gli input che gli arrivano dall’esterno, gestendo i rapporti con i produttori o suoi rappresentanti e con gli stessi professionisti del settore in cui opera (colleghi sommeliers, ristoratori, manager), in entrambi i casi la sua competenza deve essere tecnica, puntuale e precisa. Continua…
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Tag: ais, angelo di costanzo, cantina, fisar, food&beverage, regole, sommelier, sommelier professionista, tecniche di acquisto, vino
17 gennaio 2010 alle 09:54 |
[…] sommelier, negli ultimi anni sempre più giovane e brillante, saprà conquistarvi con la sua arte professionale e con la sua proverbiale […]
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11 febbraio 2010 alle 11:53 |
ECCO PERO’ COME NON DEVE MAI ESSERE…
http://www.intravino.com/persone/i-magnifici-sette-il-sommelier-come-non-lavete-mai-visto/
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