E’ sempre particolarmente difficile scrivere una critica poco entusiasta di un vino simbolo come il Le Pergole Torte di Montevertine, prodotto da un “grande” della viticoltura toscana come Sergio Manetti (fu proprio questa la sua ultima vendemmia, ndr) e seguito in cantina da un’altro storico pezzo da 90 dell’enologia italiana come il buon Giulio Gambelli.
Eppure va fatto, perché di spunti positivi da questa bottiglia ne son venuti davvero pochini. E poco c’entra l’irriverenza che pure spesso sta lì in agguato di fronte ad una bottiglia probabilmente poco performante. Come la presunzione di chi scrive di saperne abbastanza sul sangiovese – nonostante le tante bevute -, per dire che no, non ci siamo proprio.
Anche per questo lo faccio poche volte, convinto che rimanga tanto su cui riflettere, aspettando di riprovarci magari ad un altro giro, come mi son detto per giorni e giorni a seguire dopo aver preso un’altra sonora bastonata per le mie convinzioni di appassionato e devoto a certe etichette simbolo del vino italiano come il Monfortino¤.
Però due appunti me li sono scritti: dalla sua un’annata non proprio tra le migliori lì a Radda, eppure pare offrire davvero troppo poco per il blasone che si porta dietro. Cupo già nel colore, teso chiaramente all’aranciato, ha un naso ombroso che sa di vetusto, di erbe officinali e tira dritto dritto su note animali. Il sorso è asciutto, quasi risentito, afflitto da una costante sottrazione che consegna alla bocca solo un finale amaro, tremendamente risoluto. E il giorno dopo, nonostante l’attesa, niente di nuovo, null’altro. Lapidario. Non ci siamo presi proprio per niente!
Tag: bicchierino, chianti, chianti classico, giulio gambelli, le pergole torte, monfortino, montevertine, radda in chianti, sangiovese, sangiovese purosangue, sergio manetti, super tuscan
29 gennaio 2013 alle 15:12 |
Non ricordo se fosse dello stesso anno ma una gran delusione pagata un botto! Non siamo riusciti a continuare a berlo. Fortuna che ce l’han cambiato altrimenti non so come il mio collega potesse prenderla a male visto che il vino l’avevo scelto io ma pagava lui.
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29 gennaio 2013 alle 15:36 |
Vino molto controverso, confido in una bottiglia migliore al prossimo giro. Anche perché una dozzina di anni per un vino del genere dovrebbe essere un tempo più che ragionevole per continuare a goderne.
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3 febbraio 2013 alle 13:31 |
Possiamo giustificarlo come fedele all’annata, senza trucchi?
Sul vino come nella vita molte cose sono opinabili,io ancora mi stupisco del fatto che “qualcuno piu’ famoso” un annetto fa lo valut0′ sui 91-92\100.Piu’ che sedersi,il vino sara’ inciapato e caduto.
Pero’ un grande in altre annate.
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4 febbraio 2013 alle 09:24 |
Alberto vale sicuramente il principio per il quale un vino vada giudicato passo dopo passo e che, come poche altre cose sindacabili, il vino riesce continuamente a smentire se stesso e chi lo valuta.
Di certo questo assaggio amplifica di molto le mancanze in certe annate dei grandi vini come se questi proprio perché grandi non potessero soffrirne.
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4 febbraio 2013 alle 12:17 |
Se non “trucchi” il vino in cantina,l’annata non buona la ritrovi tutta li,e d il prezzo dovrebbe essere adeguato.Tu hai mai trovato qualcuno che ti dimezza ilprezzo di un vino cosi’ al ristorante o in enoteca (a parte te o me ?).
Prosit.
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6 febbraio 2013 alle 09:59 |
Coraggio che nessuno ha in Italia in effetti, economicamente controproducente ma di una correttezza purtroppo assai lontana dai nostri standard!
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9 giugno 2014 alle 09:03 |
[…] è successo tempo fa e ne ho scritto¤. Come va scritto e sottolineato quanto questo ’95 merita di stare tra i migliori sangiovese mai […]
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14 febbraio 2019 alle 10:33 |
[…] Leggi anche Le Pergole Torte 2000 Qui. […]
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15 giugno 2020 alle 12:12 |
Articolo cattivo e di pessimo gusto.
Ho più volte assaggiato la 2000 di Pergole torte, anche in formato magnum e posso garantire che non è assolutamente come è stata descritta. Sicuramente non la migliore delle annate ma comunque un grande sangiovese. Pergole torte è un grandissimo vino (non a caso le quotazioni stanno andando alle stelle). Ricordo una magnifica serata a cui ho partecipato dove son state servite 8 annate dalla 88 alla 2000 ed erano da brividi. Consiglio vivamente a chi discrimina questo vino di assaggiarne qualche bottiglia in più prima di trarre conclusioni.
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18 giugno 2020 alle 13:13 |
Gentilissimo, non si comprende il tono del suo commento. Proviamo e scriviamo di Pergole Torte, quando necessario, da anni. Nessuna cattiveria gratuita né pessimo gusto. Ne troverà di entusiaste recensioni qui di questo caposaldo del vino Toscano.
Qui si viene a leggere per trarre, eventualmente, confronti e non illazioni o discriminazioni pregiudizievoli.
Saluti.
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