Non c’è da stupirsi se da un’annata non proprio coi fiocchi il Brunello di Sanlorenzo ne viene fuori comunque in grande spolvero. Il lavoro di Luciano¤ in vigna è costante, maniacale a tal punto dal conoscere quasi meglio ognuna delle sue piante che ciò che gli tintinna in tasca.
Duemilaotto a Montalcino a 4 stelle. C’è però un limite a quest’annata, secondo molti. Da quel che ho letto in giro alcuni critici intervenuti a Benvenuto Brunello 2013¤ hanno provato a coglierlo: un limite che qualcuno ha tenuto a sottolineare come una carenza episodica¤, qualche altro come una diversità espressiva¤ poco tipica ma tuttavia accettabile, qualchedun altro ancora invece come la perenne incapacità del sangiovese brunello di mantenere fede alle aspettative, quasi sempre in credito col suo reale valore di mercato. C’è infine chi¤ non le ha mandate affatto a dire sibilando che molto probabilmente il limite grosso dinanzi a certe annate è proprio della critica, soprattutto quella internazionale, ormai talmente appiattita dai vini d’asfalto del nuovo mondo dal non sapere più leggere certi vini italiani.
Non c’ero, quindi non entro nel merito e lungi da me esprimermi su linee di carattere generale. Ho bevuto però i nuovi vini di Luciano Ciolfi, a più riprese, con la calma dei forti e la pazienza di un fan. Il Bramante 2008 farà faville sul mercato. E’ vero, in questo ha ragione da vendere Antonio Galloni¤, rientra certamente tra quei Brunello 2008 di grande slancio degustativo che tanto piacerà ai ristoratori appassionati sempre alle prese con troppe scelte difficili in materia di Brunello di Montalcino. Ma ci dispiacerà?
Ha però un naso di grande integrità ed intensità, che sa di arancia Sanguinella ed erbe officinali, poi man mano di garofano, ciliegia e liquerizia. Il sorso ha spessore, deciso, manca però forse di quella spinta acida a cui ci eravamo abituati nelle precedenti uscite, ma è succoso e tremendamente sapido. Ecco, Il duemilaotto di Sanlorenzo¤, contrariamente al recente passato non gioca stavolta sull’elegante sottrazione, austera e pregnante nel 2004 come nel 2006 ma, per la prima volta, sull’abbondanza di una o due curve in più. Io dico che ce ne faremo una ragione, convintamente.
Tag: anteprime toscane, antonio galloni, benvenuto brunello 2013, bramante, brunello, luciano ciolfi, montalcino, rating brunello, sangiovese, sanlorenzo
1 marzo 2013 alle 16:30 |
Grazie Angelo,
un aneddoto sul 2008 che in pochi sanno, ho anticipato la vendemmia di qualche giorno doveva nascere mia figlia poi invece è nata il 28 ottobre ce la feci pure a svinare 🙂
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1 marzo 2013 alle 16:36 |
Io credo che tutto sto casino (lì a Montalcino) per un po’ meno di freschezza sia eccessivo, soprattutto una volta appurato (ne siam ormai certi o no?) che di vie traverse non ce ne più…
Dopo belle spigolature un po’ di abbondanza non guasta dai. Che sia solo per quest’anno però!!! 🙂
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2 marzo 2013 alle 18:24 |
Dopo tutto il casino dello scandalo non si riesce ancora a comprendere bene quale strada prendere per risollevare le sorti del nostro magnifico brunello.
I critici americani non hanno tutti i torti, non ci stanno capendo più niente neanche loro…
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3 marzo 2013 alle 10:27 |
Non bevo un brunello che sa di brunello da almeno quindici anni, anche i tradizionalisti più puri per ragioni di mercato hanno abboccato alle sirene americane.
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3 marzo 2013 alle 10:58 |
Non mi dispiacerebbe, se crede che ve ne siano, avere qualche dritta su chi ritiene all’altezza della situazione.
Messa così vien fuori un quadro un po’ troppo grigio…
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21 marzo 2013 alle 19:04 |
Mi chiamo Davide bramante e nel 2011 ho etichettato con delle mie opere (sono un artista figurativo, cercate su Google DB) 3 vini siciliani “Il Bramante” nero d’avola + Sirah, “L’amante” Albanello e il “Vernissage” passito di moscato. Mi piacerebbe davvero comprare una o più bottiglie del vostro Brunello Il Bramante… mi indicato dove posso farlo!!!!
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22 marzo 2013 alle 07:36 |
Contatti l’azienda Luciano Ciolfi le indicherà senz’altro come fare.
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