Siamo a stati a Campania Stories, l’evento che puntualmente ormai ogni anno accompagna il debutto dell’ultima annata e molte delle nuove uscite dei bianchi e dei rossi campani e, con essi, prova a prendere per mano giornalisti ed appassionati provenienti da tutto il mondo portandoli in giro per le cinque province della regione alla scoperta di terre, vigne e persone.
Pur senza addentrarci troppo in classifiche e didascalie, proviamo però a raccontare la nostra sugli assaggi che, tra i moltissimi buoni, ci hanno impressionato di più. A dirla tutta, di alcuni ve ne abbiamo già scritto nei mesi scorsi – trovate il link seguendo questo simbolo ¤ in evidenza, ndr -, di altri scriveremo magari più in là, frattanto proviamo a fissare bene in mente, con una o due parole, nomi, cognomi e provenienze.
Anzitutto due righe sulla vendemmia 2018. Qui in Campania è stata caratterizzata da condizioni climatiche abbastanza complesse. L’inverno ci ha consegnato il freddo solo verso febbraio-marzo con precipitazioni e temperature rigide tanto che la primavera è stata prevalentemente fresca fino ad aprile inoltrato, con un po’ di ritardo nel germogliamento rispetto alle medie stagionali. Non sono mancate tensioni e preoccupazioni per la peronospora, come i danni causati da ben due violente grandinate che hanno colpito in particolare il Sannio e la valle del Sabato. Infine l’estate, calda e siccitosa fino ad agosto, con i mesi di settembre e ottobre che si sono rivelati miti, al netto di alcuni rovesci temporaleschi. Insomma, è stata un’annata particolare e difficile da leggere, come sempre al di là della quantità, solo chi ha saputo gestire con attenzione e coraggio il vigneto e con ”mestiere” ed esperienza le vinificazioni si è portato a casa un buon risultato.
Per i bianchi duemiladiciotto l’annata può ritenersi buona anche se non al livello delle migliori degli ultimi anni. I vini assaggiati, in questo momento, sono chiaramente ancora ”crudi” e per questo contratti e in parte pungenti, ma non sono mancati assaggi interessanti, profili slanciati e pieni di freschezza, cui s’aggiungono, con evidente distacco, altri particolarmente interessanti del duemiladiciassette e duemilasedici che abbiamo trovato, via via susseguirsi nelle batterie, davvero coinvolgenti. Questi che seguono i vini che, a nostro modesto parere, almeno a questo giro, meritano una menzione speciale:
*** Asprinio d’Aversa Spumante Brut Terramasca 2017 – Drengot, piacevole, una scoperta.
*** Asprinio d’Aversa Spumante Brut Trentapioli 2017 – Salvatore Martusciello, un altare all’alberata!
*** Falanghina del Sannio Svelato 2018 – Terre Stregate, seducente!
*** Falanghina del Sannio Serrocielo 2018 – Feudi di San Gregorio, carico di promesse.
*** Fiano di Avellino Colli di Lapio 2018 – Romano Clelia¤, sottile e stuzzicante.
*** Fiano di Avellino 2017 – Tenuta Sarno 1860, avvenente.
***/* Paestum Fiano Cumalé 2018 – Casebianche, intenso e affumicato.
***/* Lacryma Christi del Vesuvio bianco Superiore Vigna Lapillo 2017 – Sorrentino¤, preciso.
***/* Falanghina Campi Flegrei Settevulcani 2017 – Salvatore Martusciello¤, fedelissimo!
***/* Falerno del Massico bianco Anthologia 2017 – Masseria Felicia, inusuale.
**** Costa d’Amalfi Furore bianco Fiorduva 2017 – Marisa Cuomo, imperioso!
**** Fiano di Avellino 2017 – Rocca del Principe¤, impressionante!
**** Fiano di Avellino Pietramara 2017 – I Favati, il gioco dei sensi.
***/* Greco di Tufo 2017 – Di Meo, in divenire.
***/* Greco di Tufo Pietra Rosa 2017 – Di Prisco, certezza.
***/* Greco di Tufo Vigna Cicogna 2017 – Benito Ferrara¤, rassicurante.
***/* Greco di Tufo Terrantica 2017 – I Favati¤, in crescita.
**** Falanghina Campi Flegrei 2016 – Contrada Salandra, chiaramente definito.
In merito ai vini rossi, è sempre più il momento del Piedirosso, dai Campi Flegrei al Vesuvio è un fiorire di belle bottiglie e felici rappresentazioni; poi l’Aglianico, come sempre protagonista in Irpinia, dove auspichiamo una maggiore insistenza su versioni ”giovani” e ”alleggerite”, proprio da qui alcune belle scoperte e grandi conferme, così come in terra di Falerno, in Costiera e in Cilento dove taluni buonissimi vini s’aggiungono alle perle di sempre già prodotte da queste parti.
**** Campi Flegrei Piedirosso Agnanum 2017 – Raffaele Moccia¤, disarmante.
**** Irpinia Campi Taurasini Ion 2016 – Stefania Barbot, sorprendente!
**** Campania rosso Terra di Lavoro 2016 – Galardi, il rifugio sicuro.
***/* Campi Flegrei Piedirosso 2015 – Contrada Salandra¤, convincente.
**** Campi Flegrei Piedirosso Riserva Tenuta Camaldoli 2015¤ – Cantine Astroni, una pistola fumante.
****/* Paestum Aglianico Omaggio a Gillo Dorfles¤ 2015 – San Salvatore, appagante.
***/* Lacryma Christi del Vesuvio rosso Don Vincenzo 2014 – Casa Setaro, notevole.
**** Lacryma Christi del Vesuvio rosso Gelsonero 2014¤ – Villa Dora, accattivante.
****/* Taurasi Riserva Puro Sangue 2014 – Luigi Tecce, materia viva.
**** Taurasi Riserva Piano di Montevergine 2013¤ – Feudi di San Gregorio, una benedizione.
**** Taurasi 2013 – Contrade di Taurasi¤, l’altra benedizione.
***/* Costa d’Amalfi Tramonti Rosso A’ Scippata 2013 – Apicella, sfrontato.
**** Falerno del Massico rosso Etichetta Bronzo 2013¤ – Masseria Felicia, una stilettata!
**** Taurasi 2009 – Perillo¤, inconfondibile.
Come sempre solo il tempo ci dirà se ci abbiamo visto lungo, frattanto non ci resta che godere di queste prime impressioni e farne tesoro per le prossime bevute!
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18 aprile 2019 alle 13:05 |
[…] Fonte: larcante.com […]
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2 ottobre 2019 alle 07:02 |
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