15 Agosto 2001. Con oggi credo si chiuda un ciclo. Lo scorso febbraio ne parlai a lungo con Michele, molto chiaramente, per cercare una terza via, una strada percorribile. Caro diario, si lavora tanto e questo è un bene, ma è necessario cambiare registro perchè si rischia di non essere all’altezza. Almeno io non riesco più ad esserlo.
Così oggi è il mio ultimo giorno di lavoro qui, le nostre strade, per il momento, si dividono, con la consapevolezza di chi ha colto la fine di un ciclo. La stima, l’affetto, può solo crescere. Si aprono altri orizzonti. Tra qualche mese finirò il corso Ais, col diploma di sommelier vediamo che strada si possa camminare.
Piuttosto, con Lilly va alla grande, e credo sia giusto porsi qualche domanda: che facciamo, ci sposiamo? ‘No, apriamo L’Arcante…’, mi dice. Preferimmo ricominciare da zero e camminare con le nostre gambe nonostante io avessi un lavoro, un contratto a tempo indeterminato e, cosa non di secondaria importanza, una entrata sicura a fine mese. Funzionerà? E come si fa a saperlo, ciò detto non avrei mai potuto mettere la testa sul cuscino al solo pensiero di non averci nemmeno provato.
Addendum: erano già due/tre anni che mi affacciavo alla finestra e vedevo un mondo affascinante che però non conoscevo abbastanza; desideravo crescere professionalmente, migliorarmi, confrontarmi con chi potesse insegnarmi qualcosa in più. In pochi capirono quella scelta, giusto Lilly e quattro amici di lunga data.
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15 ottobre 2013 alle 00:04 |
[…] Che faccio, mi sposo? No, Apriamo L’Arcante ¤ […]
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