Quanto vale una bottiglia come questa? Non ha prezzo, ovvio. E ce ne sono ancora solo quattro e non sono su piazza. Reca in fondo all’etichetta ‘CrunaDeLago’, che a quel tempo distingueva entrambe le etichette doc di falanghina e piedirosso.
Bastano poche parole per descrivere la splendida sorpresa di questa bottiglia. A quasi dieci anni di distanza mi sembra di ricordare proprio tutto di quell’anno, il 2004, forse per questo quando Vincenzo mi ha permesso di scegliere una bottiglia dalla piccola cantina storica non ci ho pensato su due volte. Lui, un po’ timoroso di andare così indietro nel tempo ha subito messo le mani avanti. L’ho immediatamente rassicurato: ‘guarda che di quell’anno ne ho vendute un sacco, gli ho detto, sta sicuro che papà fece un gran lavoro!’.
La grande bellezza di questo vino sta tutta nell’armonia: pure il colore lo è, un po’ ombroso, giustamente segnato dal tempo. Al naso invece viene fuori ancora tanto frutto, macerato e balsamico, dolce, con un sottofondo che sa di terra, di china e sottobosco, ma molto latenti. Il sapore è ancora integro, affatto seduto, asciutto con un ritorno di prugna e liquirizia sul finale di bocca che conferma tutta la bontà del lavoro di Luigi sin dai suoi primi passi. E quell’anno, me lo ricordo come fosse ieri, ne vendemmo a secchiate!
1994-2014, 20 anni dalla doc Campi Flegrei
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Tag: 20 anni doc campi Flegrei, campi flegrei, cruna delago, la sibilla, luigi di meo, per e palummo, piedirosso, vincenzo di meo
25 settembre 2016 alle 14:24 |
[…] per il suo vitigno più rappresentativo. In precedenza era successo solo ai Di Meo di La Sibilla¤ ma con il loro Cruna DeLago¤ Falanghina. […]
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21 settembre 2018 alle 10:53 |
[…] Agricola La Sibilla¤ Via Ottaviano Augusto 19, Loc. Fusaro – Bacoli Tel. 0818688778 info@sibillavini.it Di particolare […]
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