La Sibilla è un vero gioiello, personalmente sono davvero felice di quanto vengano apprezzati i loro vini perché sono, è proprio il caso di dire, frutti di un duro lavoro partito nel 1997. Conoscendoli da una quindicina d’anni, avendone seguito passo passo tutte le fasi di crescita, posso dire, senza timore di essere smentito che se lo meritano proprio.
Sul prezioso lavoro in campagna di Luigi ci torneremo su più in là, adesso ci sono circa 7 ettari di vigne da governare e così come sono dislocati sul territorio, con tutte le varianti del caso, credetemi, non è impresa da poco; come vale la pena raccontarvi più dettagliatamente di tante altre belle cose che bollono in pentola e che faranno della piccola azienda flegrea sempre più un punto di riferimento senza eguali nei Campi Flegrei.
Mi preme invece raccontarvi subito di questo piccolo fuoriclasse che tra qualche settimana potrete anche voi avere nel bicchiere. Il Vigna Madre 2012 nasce dalle vigne storiche che dominano l’orizzonte e guardano il mare da questo promontorio di via Bellavista. Ceppi perlopiù vecchi con una età media di quasi 80 anni che da quando vengono seguiti in vigna da Luigi stanno dando uva di straordinaria concentrazione che Vincenzo, in cantina, con grande attenzione e rispetto sta interpretando alla grande facendone un bellissimo vino varietale e di grandi prospettive.
Il colore è splendido, ricco, purpureo. Il naso è avvenente, ci trovi subito tutta la dolcezza dell’uva pienamente matura, un bouquet vivissimo, macchia mediterranea, sentori di spezie tanto invitanti quanto sottili e piacevoli. Ha stoffa e polpa, un sorso succoso e profondo, certo un po’ di bottiglia gli renderà ancor più complessità e finezza ma così com’è mi sembra già buonissimo.
Addendum: il Vigna Madre ha vissuto una piccola anteprima l’anno scorso quando una parte del 2011 finì in bottiglia con le vesti di una pregiata selezione del ‘base’, ‘Vigne Storiche’¤ appunto, che oggi si fa bello, vestito di tutto punto e racconta quanto bel frutto e quanta profondità sa esprimere il piedirosso dei Campi Flegrei quando fatto come Dio comanda.
1994-2014, 20 anni dalla doc Campi Flegrei
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Tag: bacoli, campi flegrei, di meo, fusaro, l'arcante, la sibilla, piedirosso, via bellavista, vigna madre
10 marzo 2014 alle 16:24 |
il Piedirosso base 2012 è stato proprio un gran bel vino, soprattutto per il rapporto col prezzo (lo pago 5€ in enoteca all’Arenella), chi lo ha assaggiato non ci credeva. Sono curioso di assaggiare questo nuovo Piedirosso. ps sig Di Costanzo metta quanto meno una fascia di prezzo quando recensisce un vino, per completezza!
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10 marzo 2014 alle 17:38 |
Preferisco interagire con i nostri lettori.
Questo qui uscirà con un prezzo un po’ piu’ impegnativo, diciamo intorno ai 15/16 euro in enoteca.
Appena 3000 bottiglie.
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12 agosto 2015 alle 09:01 |
[…] Fortunato¤ per molti appassionati divenuti vere icone pop, a Cantine del Mare¤ e ai Di Meo¤ del Cruna DeLago 2013 TreBicchieri2015¤ sino a quelli un po’ più grandicelli Farro e Cantine […]
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1 settembre 2015 alle 00:03 |
[…] vigneto flegreo – penso a Gerardo Vernazzaro¤, Giuseppe Fortunato¤ e i Di Meo di La Sibilla¤ giusto per citarne alcuni -, Raffaele rimane, per me, il riferimento imprenscindibile per cogliere […]
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11 settembre 2016 alle 08:00 |
[…] generoso quello, che ci ha già regalato piacevoli scoperte qui nei Campi Flegrei, il Vigna Madre¤ di La Sibilla su tutte. Emilio e Nicola ne hanno fatte poco più di un migliaio di bottiglie, una […]
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4 gennaio 2019 alle 13:54 |
[…] Babbo, Farro, dai Palumbo ai Quaranta, Zasso o i Carputo sino agli ultimi Moccia¤, Di Meo¤, Schiano e Fortunato, ecco non lasciamoli soli, mai più […]
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8 gennaio 2019 alle 10:38 |
[…] Leggi anche Vigne Storiche, il nuovo Piedirosso dei Di Meo Qui. […]
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