Siamo ad Anacapri, qui a due passi dal Capri Palace, lungo la dorsale del Monte Solaro che vede scorrere la seggiovia su e giù per l’imponete monte che domina l’Isola Azzurra.
Una piccola vigna da dove si gode un panorama mozzafiato, con la baia di Sorrento ad un palmo dal naso e più in là il Vesuvio, Napoli, le altre isole del golfo; una cartolina carica di suggestione, filari dove c’è dentro un po’ di tutto: falangina, greco, biancolella, piedirosso, aglianico. Una piccola vigna che lentamente rifiorisce e ritorna al suo antico splendore grazie alla volontà della giovane Alessandra Gallo. Il suo bianco è un uvaggio di falanghina e greco, ha un naso tipicamente minerale, dal timbro salmastro con rimandi alla frutta matura a polpa gialla, sa di pesca ed albicocca. Il sorso è sgraziato ma di buon equilibrio tattile, di facile beva, gradevole e succoso.
Certo ci sono ancora tante cose da mettere a posto, l’idea però è buona, mi piace e spero possa continuare sulla strada della qualità, puntare magari alla doc¤ ma prima è lecito fare due conti con la storia e con la realtà. Fare vino a Capri non è cosa da poco, qui ad Anacapri poi ancor di più alla luce di costi di gestione della vigna elevatissimi e della evidente poca disponibilità di uva e bottiglie che rendono assolutamente impraticabile una qualsiasi strategia ‘industriale’. Piccolo ed artigianale quindi, per forza, il valore di queste bottiglie rimane impagabile, ecco perché Caposcuro, come Joaquin¤ dall’Isola prima e Scala Fenicia¤ poi vanno supportati e spronati.
Se ci penso appena 5 anni fa sull’isola c’era il vuoto, gran parte delle vigne erano praticamente abbandonate a loro stesse e l’intero sistema praticamente inghiottito e in balìa dell’improvvisazione e della speculazione di gente poco avveduta ed affamata solo di facili affari.
Dopo 5 anni¤, in attesa del sospirato rilancio della storica cantina Tiberio¤ di Anacapri – con più di cento anni di storia alle spalle, ndr -, salutiamo il vino di Alessandra Gallo del Vigneto Solaria con viva soddisfazione, è la terza azienda in pochi anni che si affaccia al mondo del vino per salvaguardare e rilanciare la viticoltura¤ caprese. Certo, con le soddisfazioni non si mangia, però che bello vedere tanto entusiasmo!
© L’Arcante – riproduzione riservata
Credits: Vigneto Solaria slideshow¤, foto V. Vanacore
Tag: alessandra gallo, anacapri, caposcuro, vigneto solaria, vino di capri
21 luglio 2014 alle 16:29 |
Da tanto volevo chiederle se i Gallo avessero ancora vigna ad Anacapri a suo tempo affidata ad un vecchio contadino.Fa piacere appurare,e di questo la ringrazio,che non solo c’è ancora la vigna ,ma anche le bottiglie con relativa etichetta che si vanno ad aggiungere alle altre piccole realtà vinicole attive sull’isola .FM.
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3 Maggio 2016 alle 19:02 |
Mi dispiace leggere il Suo messaggio solo ora e spero la mia risposta possa giungerle comunque.
Sono felice che oltre alla mia famiglia ci sia qualcun altro che conserva il ricordo di quel personaggio unico e quasi fiabesco che era Peppino, detto “Capauciell”. Una specie di gigante buono anche se dall’aspetto burbero e che borbottava sempre.
Icona per me immortale di una Capri genuina, popolare e magica, che ancor oggi si può ritrovare a chi si lascia perdere tra i sentieri labirintici dell’isola.
A lui avremmo voluto dedicare il vino chiamandolo con il suo soprannome, anche se da molti considerato troppo difficile.
Non ho ancora abbandonato l’idea…
La ringrazio ancora per le Sue parole.
Spero che possa tornare ai nostri campi per assaggiare il loro nettare.
Alessandra Gallo
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17 settembre 2014 alle 18:47 |
[…] fare un giro in cantina con lui per capire meglio di cosa parliamo quando raccontiamo di viticoltura¤ e vino a […]
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22 settembre 2015 alle 18:21 |
[…] L’Arcante, le vigne di Caposcuro ad Anacapri¤. […]
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