La varietà è certamente tra le più conosciute qui in zona, ma per chi come me arriva da così lontano i pregiudizi non possono che essere ferrati, non fosse altro per lo sfacelo che hanno causato certi marchi “border line” che hanno fatto del marzemino ciò che ne volevano riducendolo e relegandolo a misero spumantino frizzante e dolce per le taverne più bieche della provincia italiana: io stesso non dimenticherò mai che a Torre Melissa, nei pressi di Cirò Marina, una sera d’estate di una decina di anni fa lessi da una carta dei vini di una pizzeria almeno due versioni di marzemino ed appena un Cirò bianco, roba da non credere, ma non in Italia!
Qualcuno mi ha raccontato che il marzemino viene spesso collegato a Mozart, che si pensa abbia avuto una grande passione per questo vino. Quello che si ritiene inconfutabile è che il suo librettista, Lorenzo da Ponte, si sia beato di questo vino al punto di citarlo nel Don Giovanni. Il marzemino è una varietà abbastanza presente negli areali del Trentino, del Veneto e parte della Lombardia, viene generalmente prodotto sia nelle versioni secco che spumante e passito; Tra questi ultimi una delle migliori espressioni che ho avuto il piacere di bere è senza dubbio il Refrontolo Passito, prodotto su base Marzemino del 95% coltivato nelle zone venete dei Colli di Conegliano, in un’area che comprende i comuni di Pieve di Soligo, San Pietro di Feletto e, appunto, Refrontolo.
Quello di cui però non nasconde passione Massimiliano Peterlana, patron e sommelier dell’Osteria Due Spade di Trento è invece tutt’altra storia, si chiama Poiema ed è prodotto da un viticoltore della Vallagarina di nome Eugenio Rosi. L’azienda nasce nei primi anni novanta quando Eugenio decide di mettere su con la moglie Tamara una piccola fattoria agricola a Volano, in Vallagarina per l’appunto. Qui comincia a sperimentare le potenzialità del suo vitigno del cuore, il Marzemino e si rende conto che in effetti le sue idee, per qualcuno estreme, possono avere valore speciale e soprattutto rilanciare una varietà tanto bistrattata quanto misconosciuta.
“Ci sono tanti elementi che fanno di questo vino un prodotto speciale”, ci racconta rapito Massimiliano, “non solo per la profonda storia d’amore tra il produttore e la moglie e di questi per il vino e loro terra, è bene sottolineare come la cura maniacale che profondono nel loro lavoro sia davvero eccezionale e particolarmente votata ad esaltare le peculiarità più rappresentative del vitigno: il frutto e la struttura”; “ecco perché durante la vendemmia una parte dell’uva viene raccolta ed appassita per breve periodo, mentre l’altra completa la maturazione in vigna per poi fermentare congiuntamente in grandi botti prima di finire in bottiglia”. Il vino esce sul mercato non prima di un paio di anni trascorsi riposando in cantina.
Il Marzemino Poiema 2007 ha un bellissimo colore, rubino inteso con una bella unghia violacea, vivo, splendente. Il primo naso è ricco ed intenso, esprime candidamente profumo di fiori e frutta, sono perfettamente riconoscibili viola e lampone, poi lentamente vengono fuori nitide sensazioni di ribes nero, mora e di elegante speziatura. In bocca mostra un bel carattere, il legno ha coniugato perfettamente il frutto alle sue doghe, maritato omogeneamente durezza e freschezza, i tannini sono morbidi, non proprio setosi ma avvolgenti e carezzevoli senza smentire buone prospettive di evoluzione, certamente non scontata. L’ho provato su un piatto decisamente importante, mi ha sinceramente entusiasmato. Appena 15.000 bottiglie, da segnare in agenda, da richiedere al proprio enotecario sino al rischio di essere accusati di estorsione!
Questo vino è il nostro vino rosso dell’anno.
Tag: big picture, eugenio rosi, marzemino, osteria due spade, poiema, trentino, trento, vallagarina, vini rossi
19 aprile 2010 alle 07:35 |
Eugenio è un grandissimo.
Quando si dice che il vino rispecchia chi lo produce ecco che penso immediatamente a lui.
I suoi vini sono diretti, onesti, mai finti o banali. E come Eugenio stesso non si scoprono mai al primo sorso, vanno aspettati, interpretati.
Io ti averi fatto assaggiare il suo cabernet franc, assemblaggio di tre annate con metodo solera, un vino di un equilibrio incredibile!!
Ma tanto, caro Angelo, ormai che hai imparato la strada un altro salitno in zona lo farai senz’altro!!!
ciao
"Mi piace""Mi piace"
19 aprile 2010 alle 07:45 |
Potevo mai non avere un buon pretesto per ritornare dalle tue parti… Scalda i fuochi caro Roberto, che Canazei non sarà più così lontana!
"Mi piace""Mi piace"
16 dicembre 2010 alle 13:59 |
[…] nostro ringraziamento per il Miglior vino rosso va al Vallagarina igt Marzemino 2007 Eugenio Rosi. Non stupitevi di questa “uscita” decisamente controcorrente al cospetto di cotanti […]
"Mi piace""Mi piace"
19 ottobre 2015 alle 14:51 |
[…] frizzantini e dolcini, invero come molti la ricordavamo ancorché vagamente retrò. Eugenio Rosi¤ c’ha lavorato per anni, riprendendo la strada dei vecchi, ripercorrendo a ritroso le origini, […]
"Mi piace""Mi piace"