Sulla rivista Food&Beverage di Luglio-Agosto è appena stato pubblicato un articolo a cura di Paolo Becarelli sui vini rosati italiani, dove, tra le altre cose, viene sottolineata la nostra proposta in carta al Capri Palace. Questo il mio breve pensiero sull’argomento che come ormai saprete mi sta particolarmente a cuore…
[…] Se alcuni anni fa i rosé erano spesso dei completamenti di gamma o realizzati per ovviare a problemi di vendemmie di rossi, ora hanno cambiato decisamente passo. Ne è certo anche Angelo Di Costanzo, sommelier del Capri Palace di Anacapri, hotel che ospita ristoranti raffinati come L’Olivo e Il Riccio. “Chi si avvicina a un vino rosato oggi riesce finalmente a cogliere il senso di bere rosa. Ossia, la leggerezza e la piacevolezza, ma trova anche il piacere di scoprire rosati diversi, come quelli d’annata o di piccoli produttori. Senza contare le nuove possibilità di abbinamento. Il rosato è infatti un vino molto versatile che lascia infinite possibilità sia a chi lo ordina, sia a chi lo propone”, spiega Di Costanzo che solo di rosati in carta ne ha ben 36, oltre a una trentina di referenze fra bollicine francesi e italiane.
“Poiché l’hotel è in Campania abbiamo un occhio di riguardo per i rosati di Campi Flegrei, Irpinia e Cilento, ma non mancano etichette sia delle zone più vocate, sia di altre regioni italiane. Ci sono anche i rosati d’annata: vini particolari, richiesti soprattutto da intenditori perché rinunciano a un po’ della tipica freschezza dei vini giovani per acquistare maggiore complessità. […]
Tratto da FOOD&BEVERAGE di Luglio-Agosto 2012, pag. 52.
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