Negli ultimi anni la crescita qualitativa degli spumanti italiani¤, dai Franciacorta¤ agli stessi Trentodoc in giù, è esponenziale e viene difficile farla passare inosservata persino ai francesi. Non mancano esempi¤ di distinzione un po’ ovunque ma il Giulio Ferrari¤ rappresenta a pieno titolo l’essenza stessa di tutte queste eccellenze.
Il 2001 è meno ridondante rispetto alle precedenti annate qui¤ raccontate, ma molto probabilmente è solo una questione di tempo. E’ ancora tutto proteso in verticale. Pare difficile spiegarlo con altre parole – a qualcuno sembrerà una forzatura – ma è un vino ancora ‘giovane’ nonostante i suoi 12 anni.
Te ne accorgi soprattutto dal sorso: teso, assai fresco, lungo. Il corredo aromatico è sempre di grandissima levatura, invitante, suggestivo, dipinto da una sovrapposizione di tante piccole sfumature che si rincorrono di continuo. Nel bicchiere c’è tanta materia, una tessitura fine e precisa che non mancherà di regalare bei momenti per molti anni a venire.
Anche per questo non mi sorprende più di tanto quanto sia ogni volta emozionante tornare pure sul 1994¤. Conta poco aggiungere altro alle note già descritte qui ma quello che vale la pena ripetere fino alla noia è quanto questo vino continui ad attraversare il tempo con disinvoltura senza soffrirne più di tanto il peso degli anni. Certo è evoluto, ma è incredibile la sua progressione gustativa e quel ventaglio di sentori che va lentamente aprendosi sino a dolci note di miele, mandorle tostate e frutta candita e di zenzero. Un vino da meditazione, per dirla con poche parole.
Tag: cantine ferrari, chardonnay, franciacorta, giulio ferrari, riserva del fondatore, spumanti italiani, trentodoc
11 agosto 2013 alle 13:01 |
[…] Qui¤ la recensione del Giulio Ferrari 2001. […]
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13 agosto 2013 alle 23:04 |
E pensare che tutto cominciò con l’iniziativa di uno dei fratelli Lunelli ,che,avendo la responsabilità della cantina tenne da parte le migliori bottiglie per poi risaggiarle dopo qualche anno e con grande stupore di tutta la famiglia risultarono più buone di quelle in uscita sul mercato.FM.
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14 agosto 2013 alle 12:06 |
Grandissimo vino!!!!
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14 agosto 2013 alle 12:08 |
Come sempre accade Francesco!
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14 agosto 2013 alle 17:11 |
[…] – diario enogastronomico di un sommelier – « Trento, Giulio Ferrari Riserva del Fondatore ’01 […]
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21 novembre 2013 alle 12:18 |
[…] luminoso. La spuma è densa e cremosa, le bollicine finissime. Il naso non ha la pungenza del Giulio¤ a cui siamo abituati e questo è un primo segnale di compostezza ed equilibrio di cui dobbiamo […]
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21 novembre 2013 alle 12:21 |
[…] luminoso. La spuma è densa e cremosa, le bollicine finissime. Il naso non ha la pungenza del Giulio¤ a cui siamo abituati e questo è un primo segnale di compostezza ed equilibrio di cui dobbiamo […]
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