Abbiamo avuto modo di ribadire più volte che di Asprinio d’Aversa se ne parla troppo poco. L’esperienza degli anni passati ci è servita per capirci ancor di più qualcosa e analizzando quanto questo vino particolare sia apprezzato dagli appassionanti provenienti da tutto il mondo proviamo a dare evidenza di alcune etichette imperdibili.
L’Asprinio ci piace, e piace un sacco, difficile confonderne il gusto così spiccato: ha una marcia in più, davvero originale, unico! Inebriante nelle versioni spumante resta degno compagno di tutto un pasto nella versione ferma.
Aversa, Carinaro, Casal di Principe, Casaluce, Casapesenna, Cesa, Frignano, Gricignano di Aversa, Lusciano, Orta di Atella, Parete, San Cipriano d’Aversa, San Marcellino, Sant’Arpino, Succivo, Teverola, Trentola – Ducenta, Villa di Briano, Villa Literno in provincia di Caserta e Giugliano, Qualiano e Sant’Antimo in provincia di Napoli. Sono i 22 comuni dove è possibile produrre l’Asprinio d’Aversa, doc istituita nel luglio ’93 per disciplinare la produzione di un bianco fermo e due tipologie di vino spumante, un metodo Martinotti (charmat lungo) e un Metodo Classico. In etichetta, quando le uve provengono esclusivamente da viti maritate, è ammessa la dicitura “alberata” o “da vigneti ad alberata”.
Se ne ottiene un bianco dal colore verdolino e dal profumo tenue, che sa di fiori gialli, di mela, note agrumate. Ma è in bocca che conquista l’appassionato, caratterizzato da un’elevata acidità fissa, dovuta dagli elevati livelli di acido malico che ne fa un’ottima base per la produzione di spumante di qualità: ha un sapore decisamente secco, asprigno appunto, fresco e caratterizzato da una certa profondità degustativa quando lavorato con sapiente attenzione in cantina.
Certo bisogna lavorarci un po’ su, soprattutto saperlo comunicare meglio di quanto venga fatto oggigiorno, visto che ai più è praticamente misconosciuto. Anche per questo auspichiamo una maggiore attenzione da parte di tutti, dal ristoratore che perde l’occasione di distinguersi a caccia del miglior prezzo per il peggiore dei spumantini all’indomito cameriere che sa tutto lui e continua a fare di tutte le bollicine un ‘bel prosecchino’.
Confidiamo poi nella critica di settore affinché si possa in qualche modo sostenere con maggiore entusiasmo un vitigno e vini così autentici¤ che oltre a far parte del patrimonio¤ vitivinicolo italiano rappresentano anche un bel pezzo della nostra storia da più o meno duemila anni.
Questi che seguono alcuni indirizzi utili cui fare riferimento per fare incetta di questi meravigliosi vini freschi, taglienti, minerali. Che nelle versioni Spumante, Metodo Martinotti e ancor più in quelle Metodo Classico¤, sanno essere a dir poco sorprendenti.
Salvatore Martusciello Via spinelli, 4 80010 Quarto (Na) – Tel. 3483809880 info@salvatoremartusciello.it www.salvatoremartusciello.it Di particolare pregio: Asprinio d’Aversa Spumante Trentapìoli “Vigneti ad Alberata” (Metodo Martinotti). I Borboni Via E. De Nicola, 7 81030 Lusciano (Ce) – Tel. 081 814 13 86 info@iborboni.com www.iborboni.it Di particolare pregio: Asprinio d’Aversa Spumante Brut (Metodo Charmat), Asprinio d’Aversa Vite Maritata, Asprinio d’Aversa Santa Patena. Azienda Agricola Vestini Campagnano Via Casilina, 81044 Conca della Campania (Ce) – Tel. 0823 679087info@vestinicampagnano.it http://www.vestinicampagnano.it Di particolare pregio: Asprinio d’Aversa “da Viti Maritate” Cantine Magliulo
Via G. Manna, 29 81030 Frignano (Ce) – Tel. 081 890 0928
info@vinimagliulo.it www.vinimagliulo.com Di particolare pregio: Asprinio d’Aversa. Masseria Campito Via Casolla, 55 81030 Gricignano di Aversa (Ce) – Tel. 0815027540 – Cell. 3348022297 – 3356641717
info@masseriacampito.it http://www.masseriacampito.it Di particolare pregio: Asprinio d’Aversa Atellanum, Asprinio d’Aversa Spumante Brut Priezza (Metodo Classico), Asprinio d’Aversa Spumante Brut (Metodo Martinotti).
Leggi anche L’Alberata aversana o di quell’uva sospesa nel tempo Qui.
La foto di copertina è opera dell’amico Alessandro Manna¤.
© L’Arcante – riproduzione riservata
Tag: asprigno, asprinio d'aversa, autoctono, aversa, frignano, i borboni, lusciano, magliulo, masseria campito, metodo classico, metodo martinotti, spumante
18 agosto 2013 alle 23:16 |
Qual’è la differenza sostanziale tra un’asprinio ottenuto da viti maritate a pioppi da quello con impianto convenzionale?Grazie anticipate da FM.PS.Sarebbe interessante risalire all’origine della sciagurata frase(un bel prosecchino)che accomuna ormai qualsiasi Bollicina servita come aperitivo!
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19 agosto 2013 alle 10:21 |
Costi anzitutto. L’alberata implica una moltitudine di ‘fatiche’ da farne una questione di principio decisamente antieconomico. Ma proprio per questo va maggiormente valorizzato.
Da un punto di vista colturale quindi e’ evidente che si è’ protesi a modificarne il sistema di allevamento. Il Sylvoz si sta mostrando un buon alleato, da 30 anni ci lavora Numeroso de I Borboni con buoni risultati per la varietà e per i costi.
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19 agosto 2013 alle 20:30 |
Chiedo scusa se non sono stato chiaro,ma mi riferivo a differenze ,se mai ce ne fossero,nella degustazione.FM.
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25 settembre 2013 alle 11:34 |
[…] diverso tempo vado qua e là in cerca di buone espressioni¤ di questo piccolo misconosciuto vitigno bianco campano che sa farsi grande col metodo classico¤ e […]
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8 dicembre 2016 alle 21:23 |
[…] Piccola Guida all’Asprinio d’Aversa¤. […]
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12 ottobre 2018 alle 23:43 |
[…] Leggi anche anche Piccola Guida all’Asprinio d’Aversa¤. […]
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6 giugno 2019 alle 07:56 |
[…] Leggi anche Piccola Guida ragionata ai vini Asprinio d’Aversa Qui. […]
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25 aprile 2020 alle 16:54 |
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