Sono stato a Vitigno Italia¤ per un breve passaggio con degli amici. Della fiera in se mi viene da dire poco o niente; ci sono stato troppo poco tempo, a malapena un paio d’ore, ma certe cose si colgono a pelle. ’Il braccialetto? Il braccialetto! E il braccialetto?’ Oh, manco fossero ‘le farfalle’ di Cruciani!
C’è uno sforzo enorme per farlo sopravvivere questo Salone, va detto, ci sta anche bene. E’ pur sempre una valida opportunità per i napoletani di rimanere in contatto con uno spicchio di mercato nazionale. Come rimane suggestiva la location a Castel dell’Ovo seppur con le tante difficoltà operative che comporta.
Va sottolineato però che a distanza di quattro anni (dalla mia ultima fugace partecipazione) poco o nulla mi è parso cambiato in meglio. Dal cosiddetto servizio d’ordine – ahimé talvolta fin troppo sgarbato – ai problemi di sempre mai risolti: vini bianchi non proprio alla giusta temperatura, qualche espositore (assente al banco) in perenne ritardo, qualcun altro chiaramente poco interessato all’interlocutore di turno.
Qualche buon assaggio però me lo son portato dietro lo stesso. Meravigliosi due bianchi su tutti: il Vette di San Leonardo 2012¤, dell’omonima azienda di Avio, vicino a Trento e poi il Nussbaumer stessa annata di Tramin. Uno strepitoso sauvignon blanc il primo, di una vivacità olfattiva tanto coinvolgente quanto invitante: pesca bianca, frutto della passione e menta piperita, salvia e roccia calcarea. Niente pipì di gatto insomma. In bocca è secco e acidulo, rinfrescante e sapido. Di enorme bevibilità, piacerebbe persino a chi non ama per niente il sauvignon.
Il Nussbaumer 2012 invece conferma che il gewurztraminer ha superato brillantemente quella fase di pura tendenza e sta cominciando a proporsi ogni anno sempre più a grandi livelli. Fitto e compulsivo il naso, oltremodo piacevole e balsamico, di grande equilibrio (finalmente) il sorso; è quindi secco, fresco, godibilissimo. Senza sbavature.
Buono buonissimo (ché c’era bisogno di conferme?) il Giorgio I 2009 di Giampaolo Motta¤. Assai varietale il purpureo Colle Rotondella 2012 degli amici Gerardo¤ ed Emanuela e, a tema, stuzzicante anche se un tantino interlocutorio il piedirosso 2012 di Vincenzino Di Meo¤. Un po’ avanti al naso, un po’ in ritardo in bocca. E’ pur vero che è in bottiglia da pochissimo e l’approccio non è stato dei più felici (un caldo!), e mi intriga l’idea di tostare i vinaccioli, però un piedirosso d’annata che pinotnoireggia così ti spiazza, ed un poco confonde. Ci siamo ripromessi di parlarne e berci su nuovamente tra qualche tempo.
Tag: assaggi sparsi, castel dell'ovo, degustazioni, fiere ed eventi, giorio I la massa, napoli, nussbaumer, piedirosso la sibilla, vette san leonardo 2012, vitigno italia
6 giugno 2013 alle 17:10 |
grazie Angelo ci fa molto piacere che hai apprezzato il nostro Piedirosso ,speriamo di riberci presto per riassaggiare la riserva 2011 TENUTA CAMALDOLI alias ex vigna del colonnello 😉
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6 giugno 2013 alle 17:25 |
E’ vero, confermo. Che antipatici. Sembrava stessero dando la caccia a qualcuno.
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6 giugno 2013 alle 18:43 |
Francamente deprimente, ci sono stata martedì sinceramente 20 euro buttati.
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7 giugno 2013 alle 16:26 |
Anche per questo e’ da un po di edizioni che rinuncio.
Senza parlare dei trasporti o parcheggi vista la zona in cui e’ ubicata la manifestazione.
Dovrei abitare li di fronte per parteciparvi con maggior soddisfazione.
Chissa’ magari cambiassero posto,rendendolo fruibile ai piu’ e non solo ai buyers che alloggiano negli hotels di fronte ma anche noi buyers locali,allora forse ci ritornero’
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18 Maggio 2020 alle 06:54 |
[…] Vette di San Leonardo ne raccontammo, tra i primi, già nel Giugno 2013 proprio Qui, alla sua prima uscita con l’annata duemiladodici. Deve il suo nome alle imponenti cime che […]
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