Come più volte ho scritto, lo scorso ottobre 2014 la doc Campi Flegrei ha compiuto 20 anni¤, un traguardo molto importante per una piccola denominazione e per un territorio per lunghi anni devastato dalla speculazione edilizia che proprio grazie al successo di critica e di mercato dei suoi vini ha visto molti ritornare all’agricoltura e sulla strada del rilancio della viticoltura.
Auspicavo, con l’uscita sul mercato della vendemmia 2014, un maggior riguardo per questo avvenimento, quantomeno a un motus capace di unire e rendere maggiore forza e consapevolezza alle decine di produttori che lentamente vanno ritagliandosi con orgoglio e finalmente senza più pregiudizio ruoli da protagonisti in giro per l’Italia e in minima parte anche nel mondo.
Esempi in tal senso non mancano, dai piccolissimi Raffaele Moccia¤ e Giuseppe Fortunato¤ per molti appassionati divenuti vere icone pop, a Cantine del Mare¤, ai Di Meo¤ del Cruna DeLago 2013, primo vino flegreo a strappare il TreBicchieri2015¤ sino a quelli un po’ più grandicelli Farro e Cantine Astroni¤ sempre molto attivi¤, con questi ultimi in piena rampa di lancio e assai propositivi. E con tutta una stregua di nuovi che si stanno affacciando ora sulla scena ma sembrano pieni di entusiasmo, penso ai fratelli Mirabella di Cantine dell’Averno¤ o ai Daniele di Le vigne di Cigliano.
Tant’è, poco o nulla è stato fatto, come se tutti fossero alle prese con altro di meglio da fare. Vero è che il momento economico non è certo dei più felici ma l’intero comparto appare, come non mai, avvitato su sterili personalismi, con poca voglia di stare veramente assieme e forse un’unica grande consapevolezza: sopravvivere alla giornata, prendere per buono quello che viene. Quando viene. E non basta sentirsi un po’ tutti orfani del delicato momento di riflessione della famiglia Martusciello¤, da sempre motore dei Campi Flegrei. Insomma, il Santo è passato e la festa non è mai iniziata, perché?
Le strade del vino dei Campi Flegrei
Piccola Guida ai vini dei Campi Flegrei
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Tag: 20 anni di doc, campi flegrei, cantine astroni, contrada salandra, falanghina, farro, grotta del sole, la sibilla, piedirosso
12 agosto 2015 alle 11:03 |
Eh già, chissà perchè?
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12 agosto 2015 alle 11:20 |
La solita pochezza dei nostri politici incapaci di guardare ad un palmo dal naso. Nemmeno se ne saranno accorti… sigh
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12 agosto 2015 alle 12:09 |
non è vero Angelo…qualcosa c’è …credo che venti anni non sono nulla …siamo veramente agli inizi…le fondamenta sono state gettate ora bisogna costruire….è una questione di cecità e consentimelo anche di ignoranza….tra di noi c’è gente che veramente si sta impegnando con tutte le sue forze, mettendoci anima, passione e tanti sacrifici….credo che le cose possano cambiare e un futuro per la nostra viticoltura e produzione c’è…purtroppo non tutti riescono a guardare oltre il proprio recinto, ma credo non per cattiverie (lo spero), ma solo perché non sono pienamente coscienti che le cose sono cambiate e che da soli (sia “grandi” che “piccoli”, “contadini” o “industriali” – dualismi che non valgono più a mio avviso) non si arriva oltre il proprio uscio, un fermento e anche una progettualità c’è credimi bisogna solo aspettare (agendo) un altro po’ …NOI CI CREDIAMO E INTANTO AGIAMO
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12 agosto 2015 alle 14:26 |
Non lo so amica mia amatissima, quale migliore occasione come quest’anno per fare cose assieme, sul territorio, assieme, per consolidare, come tu dici, quelle fondamenta.
Se non ora, quando?
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