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Bacoli, è già una bella storia il Piedirosso Campi Flegrei Vigna Madre 2013 di La Sibilla

24 ottobre 2019

Abbiamo a lungo raccontato del prezioso lavoro in campagna di Luigi Di Meo, una tra le più belle persone che abbiamo incontrato nella nostra vita nel mondo del vino, e con lui Restituta, la moglie, e i figli Vincenzo, Salvatore e Mattia che animano una delle più suggestive e apprezzabili aziende agricole e vitivinicole dei Campi Flegrei.

Ci siamo ritrovati innanzi a questo piccolo fuoriclasse non più tardi di una settimana fa, davanti alla pizza nel ruoto di Lilly – leggi Qui – e in tutta onestà abbiamo lungamente dibattuto quale fosse riuscita più buona, se la pizza o la bevuta.

Alla distanza, non fosse altro perché il ruoto è finito in men che non si dica, il vino ci è sembrato emergere di più regalandoci una gran bella esperienza, piena di ricordi, rimandi, sfumature. Vigna Madre duemilatredici (!) nasce dalle vigne storiche che dominano l’orizzonte e guardano il mare sopra il promontorio di via Bellavista, a Bacoli. Sono ceppi perlopiù vecchi di 80 anni che da quando vengono seguiti palmo palmo da Luigi stanno dando uva di straordinaria concentrazione che Vincenzo, in cantina, con grande attenzione, misura e rispetto, sta interpretando alla grande facendone un bellissimo vino varietale e di evidenti grandi prospettive.

Il colore era splendido, concentrato il giusto, rubino scuro. Il naso ben maturo, invitante, con un bouquet variopinto di piccoli frutti neri, ribes e melograno, macchia mediterranea, finanche spezie fini. Un sorso ricco di stoffa e polpa, succoso e profondo, un vino bevuto probabilmente nel suo miglior momento possibile, a ben 6 anni dalla vendemmia, davvero un piccolo gioiello.

Il Vigna Madre vide la sua prima uscita sul mercato con l’annata 2011, finì per la verità in bottiglia con le vesti di una pregiata selezione del Piedirosso ”base” con la menzione Vigne Storiche¤. Vestito di tutto punto fa certamente tutto un’altro effetto, ma per fortuna nostra la sostanza non cambia, anzi, ci ispira ancora di più quanto bel frutto e quanta profondità è capace di esprimere il Piedirosso dei Campi Flegrei quando fatto come Dio comanda.

Leggi anche Cartoline dai Campi Flegrei, o della Falanghina 2018 di La Sibilla Qui.

Leggi anche La grande bellezza del Piedirosso dei Campi Flegrei 2017 di La Sibilla Qui.

© L’Arcante – riproduzione riservata

Bacoli, segnatevi questo: Piedirosso dei Campi Flegrei Vigna Madre 2012 La Sibilla

25 febbraio 2014

La Sibilla è un vero gioiello, personalmente sono davvero felice di quanto vengano apprezzati i loro vini perché sono, è proprio il caso di dire, frutti di un duro lavoro partito nel 1997. Conoscendoli da una quindicina d’anni, avendone seguito passo passo tutte le fasi di crescita, posso dire, senza timore di essere smentito che se lo meritano proprio.

Vincenzo Di Meo - foto A. Di Costanzo

Sul prezioso lavoro in campagna di Luigi ci torneremo su più in là, adesso ci sono circa 7 ettari di vigne da governare e così come sono dislocati sul territorio, con tutte le varianti del caso, credetemi, non è impresa da poco; come vale la pena raccontarvi più dettagliatamente di tante altre belle cose che bollono in pentola e che faranno della piccola azienda flegrea sempre più un punto di riferimento senza eguali nei Campi Flegrei.

Bacoli, La Sibilla, bottaia - foto A. Di Costanzo

Mi preme invece raccontarvi subito di questo piccolo fuoriclasse che tra qualche settimana potrete anche voi avere nel bicchiere. Il Vigna Madre 2012 nasce dalle vigne storiche che dominano l’orizzonte e guardano il mare da questo promontorio di via Bellavista. Ceppi perlopiù vecchi con una età media di quasi 80 anni che da quando vengono seguiti in vigna da Luigi stanno dando uva di straordinaria concentrazione che Vincenzo, in cantina, con grande attenzione e rispetto sta interpretando alla grande facendone un bellissimo vino varietale e di grandi prospettive.

Vigna Madre 2012 La Sibilla - foto A. Di Costanzo

Il colore è splendido, ricco, purpureo. Il naso è avvenente, ci trovi subito tutta la dolcezza dell’uva pienamente matura, un bouquet vivissimo, macchia mediterranea, sentori di spezie tanto invitanti quanto sottili e piacevoli. Ha stoffa e polpa, un sorso succoso e profondo, certo un po’ di bottiglia gli renderà ancor più complessità e finezza ma così com’è mi sembra già buonissimo.

Addendum: il Vigna Madre ha vissuto una piccola anteprima l’anno scorso quando una parte del 2011 finì in bottiglia con le vesti di una pregiata selezione del ‘base’, ‘Vigne Storiche’¤ appunto, che oggi si fa bello, vestito di tutto punto e racconta quanto bel frutto e quanta profondità sa esprimere il piedirosso dei Campi Flegrei quando fatto come Dio comanda.

1994-2014, 20 anni dalla doc Campi Flegrei

© L’Arcante – riproduzione riservata


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