L’estate è alle spalle, la vendemmia da qualche parte è appena cominciata, altrove se ne parlerà più in la, così l’autunno – preannunciato piuttosto rigido – rimane dietro l’angolo e così gli Amici di Bevute decidono di incontrarsi una sera a cena: per fare il punto della situazione, per discutere sul da fare e non ultimo a parlar… d’amore.
Eh si, perchè ognuna delle nostre storie, idee, fisime, passioni sono indissolubilmente legate all’amore, quello viscerale per la propria terra, quello ideale per il proprio progetto di lavoro, quello indissolubile per la propria donna (o l’uomo) che ti è compagna nella vita. Abbiamo trascorso una serata meravigliosa, coccolati da una infaticabile Emanuela, nutriti da François (e dalle galline del cratere degli Astroni, ndr) e magistralmente edotti da Gerardo in una lezione di enologia, tra le vasche, a mezzanotte e rotti: cose da bollino rosso insomma.
Ne abbiamo bevute delle belle e pure qualcuna meno affascinante, bottiglie che hanno già, a loro modo, fatto storia ed altre che l’avrebbero voluta fare ma all’altezza non sono, altre ancora, ahimè, miserabilmente consacrate all’altare di un dio che non arriverà mai a benedirle. Comunque, una bella serata, tra amici produttori, enologi, professori di marketing, sommeliers, l’idea di base è sempre quella di offrirsi, capire, confrontare, imparare, ma la riflessione importante, rimasta nell’aria come l’odore pregnante di vinaccia in vendemmia, è stata quella sopraggiunta giusto in mezzo tra il Camarato 2003 di Villa Matilde ed il Tenuta Argentiera 2004 – più o meno al quarto/quinto campione – e cioè che alla fine di tutto un grande vino per affermarsi tale, rimanere impresso nella bocca come nella mente, può nascere solo da chi, cosciente delle proprie idee e mezzi, sa cosa significa profondamente amare e rispettare la propria terra!
Tag: aglianico, Amici di Bevute, amore, angelo di costanzo, antonio pesce, bolgheri, campania, enologo, gerardo vernazzaro, maria felicia brini, marketing, sommelier, taurasi, tenuta argentiera, terra, terroir, vigna, vignaioli, villa matilde, vino
24 settembre 2010 alle 20:09 |
Angelo confermo,gran bella serata mi sono divertito, e’ un piacere condividere questi momenti con tutti voi!!
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24 settembre 2010 alle 21:42 |
Se ci pensi caro François, in un mondo, quello del vino, dove il conservatorismo sembra essere all’ordine del giorno e dove se ti fai i fatti tuoi pare che ti vada meglio, noi rompiamo gli schemi (oltre alle pa..e!) e siamo in grado, ognuno con le proprie personalità, idee, fisime, mettere assieme anime diverse del nostro lavoro e condividere esperienze del genere nella pura e semplice franchezza. Lo sai che mi piace proprio…
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25 settembre 2010 alle 12:27 |
Per me un appuntamento imperdibile!
Grazie a tutti per la splendida serata in particolare a Manu e Gerry
Alla prossima!
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25 settembre 2010 alle 13:21 |
Gli Amici di Bevute vanno educati, soprattutti quelli che verrano… 🙂
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