Scrivi Egly-Ouriet e ti viene subito in mente uno Champagne, di razza, e di terroir. Invero con una bottiglia di queste fai quasi sempre centro. Dico quasi sempre perché se non ami quella particolare carica minerale delle sue cuvée fai davvero fatica a starci dietro. Ma se è lì che vuoi andare a parare, se non hai scelto di bere bulles solo per sollazzare il palato, allora benedici cento volte quelle monete, hai la bottiglia giusta tra le mani.
Un’altra sicurezza ce l’hai quando scopri che la maison produce vini solo con uve dei suoi 11 ettari e mezzo di proprietà, sparsi tra Ambonnay, patria del pinot noir e Bouzy, Verzenay e Vrigny – Les Vignes de Vrigny “vielles vignes” vi ricorda qualcosa? –, dove Francis Egly tira fuori uno straordinario Champagne da pinot meunier in purezza, tra i pochissimi a farlo così buono.
Ma Proprio ad Ambonnay, col 100% pinot noir si fa pure questo sorprendente vino fermo, dal nome lunghissimo, che più lungo non si può: Coteaux Champenois Ambonnay rouge Cuvée des Grands Côtés 2009. Per capirci subito, tra i migliori pinot noir assaggiati fuori Borgogna quest’anno. Ha una produzione assai limitata, nata dalla collaborazione con il Négociant Dominique Laurent che se ne occupa in prima persona con Francis.
Un vino subito affascinante, già dal colore, un po’ più carico rispetto al classico timbro bourguignonne ma non così distante, è vivace e luminoso. Il naso è un tripudio di piccoli frutti rossi e neri e l’accompagna un sottile aroma speziato che non abbandona mai la scena, nemmeno dopo aver finito tutta la bottiglia. Il sorso è asciutto, moderatamente austero, lungo e persistente; rimanda subito alle note fruttate e tostate del primo naso. Ha buona acidità e nerbo. Ne avrà per un tempo abbastanza lungo ma frattanto regala un vino ad ogni sorso piacevole e ricercato. Proprio una bella scoperta!
Egly-Ouriet è distribuito in Italia da Moon Import.