Che terra straordinaria l’Abruzzo, e che vini autentici quelli qui prodotti, come il Trebbiano, un vino bianco antico, dal sapore ancestrale, che si produce in molte zone d’Italia ma che proprio qui sembra ravvivarsi di caratteristiche uniche.
Non scopriamo certo oggi Emidio Pepe, facciamo ogni anno tesoro delle splendide bottiglie che vengono fuori dalla cantina di Torano, bottiglie che segnano il tempo senza subirlo minimamente, tanto quando si tratta del Montepulciano d’Abruzzo che quando si assapora il loro Trebbiano.
Sono questi vini provenienti da un territorio molto particolare, dove la natura incontaminata gode di un microclima distintivo, con la terra argillosa e calcarea che si avvantaggia dell’influenza del mare e delle fredde correnti del vicino Gran Sasso; vini che nascono da vigne vecchie condotte con i più rigidi principi della biodinamica, senza alcun utilizzo di prodotti chimici, anche nelle annate più difficili.
Le uve sono raccolte a mano, pigiate ancora con i piedi, un metodo di produzione assolutamente artigianale, per quanto originale e, se vogliamo, anacronistico. Cui s’aggiunge, per il Trebbiano d’Abruzzo in particolare, la vinificazione “in bianco”, cioè senza bucce, con affinamento esclusivamente in vetro. Una caratteristica, quella di far maturare il prodotto direttamente nelle bottiglie, che resta una prerogativa irrinunciabile per Emidio Pepe, ancora dopo oltre cinquant’anni di vendemmie.
La duemiladiciassette si è rivelata annata assai ostica da queste parti, non sono mancati disastri qua e là in regione, certo non qui a Torano, dove si fa, come detto, un grande lavoro in vigna prima che in cantina, riuscendo a tirare fuori, evidentemente, un vino bianco di spessore e grande armonia.
Ci arriva infatti nel calice un vino dal bellissimo colore paglia, con tenui riflessi dorati sull’unghia del vino nel bicchiere; il naso ha bisogno di un po’ di tempo prima di rivelarsi del tutto, è certamente coinvolgente e fine, vi si colgono note di fiori e frutta molto invitanti e seducenti, con sentori di bergamotto e albicocca, finanche foglia di tè e fieno. Il sorso è asciutto e vibrante, assai fresco e sapido, è questa una di quelle bottiglie capaci di regalare una bevuta rassicurante, da conservare nella memoria prima che in cantina.
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