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Segnalazioni| Campania bianco Donna Lucrezia 2019 AgriBeeo

14 novembre 2020

La Catalanesca è stata ufficialmente aggiunta all’elenco delle uve da vino nel 2006, l’uva arrivò sul Vesuvio importata dalla Catalogna, per volontà di Alfonso I d’Aragona nel XV secolo, impiantata perlopiù sulle pendici del Monte Somma, fra Somma Vesuviana e Terzigno.

Proprio qui, su questi terreni così fertili, di natura spiccatamente vulcanica, l’uva fu ben presto molto apprezzata e coltivata in maniera intensiva per la vinificazione in grandi quantità dai contadini vesuviani per il loro commercio di vini sfusi che da queste parti è sempre stato molto fiorente, tra l’altro, grazie alla sua spiccata dolcezza le quantità eccedenti erano spesso commercializzate come uva da tavola.

Sappiamo che oggi la sua presenza è riscontrabile nei dintorni dei comuni di Somma Vesuviana, Sant’Anastasia, Ottaviano e in alcuni altri comuni vesuviani. La Catalanesca è una varietà a bacca bianca particolarmente apprezzata, molto caratteristica e resistente, tant’è che la vendemmia può spingersi generalmente sino a fine ottobre e agli inizi di novembre: un tempo vi era la consuetudine di lasciare sulla pianta i grappoli più belli, lasciandoli surmaturare addirittura fino al periodo natalizio. Il grappolo è di sovente rado, gli acini acquisiscono così un tipico colore dorato conservando però una polpa carnosa, croccante e dolce, ricca di vinaccioli.

L’uva e il vino nel progetto di valorizzazione del territorio di Vito Graniglia è solo una tessera di un puzzle assai più ricco di suggestioni tipicamente territoriali, qui in AgriBeeo si produce infatti anzitutto miele, albicocche della varietà Pellecchiella e pomodori del Vesuvio, tutti certificati Bio, dai quali si ricavano tra gli altri conserve e prodotti assolutamente unici, provenienti da una terra meravigliosa.

Questa bottiglia, la n. 1 di nemmeno un migliaio dell’annata duemiladiciannove, racchiude il lavoro di anni di cura e recupero di questo mezzo ettaro di vigne vecchie allevate con sistemi assolutamente ancestrali, legate a pali di sostegno, collocati a circa 350 mt s.l.m.; viene fuori da una vendemmia tardiva, come da tradizione, con il vino che ha fatto passaggi solo in acciaio, dove è restato per 8 lunghi mesi, prima di 4 mesi ancora in bottiglia.

Ci troviamo davanti a un vino bianco vestito di un bel giallo paglia con profondi e luminosi riflessi dorati sull’unghia del vino nel bicchiere; è delicato il profumo di fiori e agrumi, sa di ginestra e limoni, più incisivo il sentore di albicocca matura. Il sorso è morbido e asciutto, abbastanza fresco, manca forse di profondità ma la beva, piacevolissima e appagante, non da nemmeno il tempo di accorgersene.

AgriBeeo
Località Ventarielli 
Somma Vesuviana (Na) Italia
+39 347 2804242
agribeeo@agribeeo.it

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© L’Arcante – riproduzione riservata

Calzoni con ricotta e spinaci e pomodoro fresco

7 novembre 2012

Il sugo di pomodoro fresco al basilico, nella sua semplicità, è qualcosa per cui vale veramente la pena perdere la testa, tutto l’anno. E che ti offre la possibilità di fare tanti accostamenti vincenti in tavola, come con questo delizioso Calzone agli spinaci di Lilly. Il primo freddo si affaccia timidamente, diciamo pure che c’è e non c’è, quindi, fino a che si può, godiamoci ancora gli ultimi scampoli della bella stagione anche a tavola.

Ingredienti per 4 persone: 

  • 250 gr di farina 00
  • 50 gr di semola
  • 3 uova
  • 200 gr ricotta
  • 400 gr spinaci a foglie
  • 200 gr pomodorini
  • olio extravergine di oliva
  • basilico
  • sale e pepe macinato fresco

Preparate i Calzoni: formate una “fontana” con entrambe le farine, unitevi le uova per intero, un cucchiaio di olio extravergine ed impastate energicamente sino ad ottenere un impasto omogeneo. Lasciate riposare almeno un’ora. Successivamente, stendete l’impasto con un matterello, formate quindi dei dischi di pasta aiutandovi con un coppapasta. Per le quantità indicate negli ingredienti dovreste ottenere almeno una quarantina di dischi, che ripieni e chiusi – ponete attenzione nel lavorare per bene la chiusura dei bordi dei Calzoni – vi daranno una quantità più che sufficiente per 4 persone. Bis compreso!

Il ripieno: a questo punto lavate per bene gli spinaci, bolliteli in abbondante acqua non salata per qualche minuto e, dopo averli scolati e lasciati raffreddare, tagliuzzateli finemente; mettete tutta la ricotta in una boule d’acciaio e lavoratela per bene aiutandovi con una forchetta unendovi del pepe macinato fresco e, naturalmente, gli spinaci.

Il sugo: in una padella antiaderente versatevi dell’olio extravergine d’oliva e uno spicchio d’aglio intero. Lasciate soffriggere per qualche istante, unitevi quindi i pomodorini. Lasciate cuocere per qualche minuto.

In una pentola capace portate ad ebollizione dell’abbondante acqua salata, buttatevi i Calzoni: basteranno pochi minuti di cottura, non appena infatti questi galleggeranno sarà il segnale che sono pronti per essere scolati. Alzateli con un mestolo e portateli direttamente nella padella con il sugo; mantecate per bene unendo a piacere del basilico. Portateli in tavola ancora fumanti, a chi piace, con del Parmigiano da grattuggiare.


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