Posts Tagged ‘epernay’

Epernay, Blanc de Blancs 1er cru 2005 Mandois

14 febbraio 2013

Pare ascoltarli gli innamorati che in queste ore fanno mille pensieri, smorfie, promesse pur di non mancare “l’appuntamento” dell’anno col proprio destino. E suona un po’ così: “dammi tre parole…”.

Champagne Blanc de Blancs 1er cru 2005 Mandois - foto A. Di Costanzo

Oggi di tappi ne salteranno a centinaia di migliaia, milioni in tutto il mondo, soprattutto di Champagne. In questo mare infinito di bolle i più fortunati avranno letto appena in tempo questo breve post prendendo per buona questa bottiglia di Claude Mandois, uno chardonnay imperdibile che personalmente amo profondamente. Invero, chi si fosse innamorato della precedente 2004¤ sappia aspettarsi qualcosa di meno, appena una minore spinta acida che gli donava quel non-so-ché di materico davvero apprezzabile, ma pure il 2005 va da se che è una bomba di piacevolezza.

Le credenziali stanno tutte là in etichetta, in bella mostra: solo chardonnay della Côte des Blancs e delle Côtes d’Epernay, Premier cru, millesimato. Uno Champagne su cui vale la pena farci pochi giri di parole: è luminoso, fitto, con un gran naso elegante, fine, circostanziato; sa di fiori bianchi ed agrumi, erbette e balsami, il sorso invece è soave ma ben indirizzato, invitante e coerente, senza cadere in quelle note un poco amare o citrine talvolta indesiderate anche dai palati più attenti. Decisamente a tutto pasto!

Una bollicina per stasera? Leggi anche qui¤, o qui¤.

Epernay, Blason Rosé di Perrier Jouet

3 settembre 2011

1811-2011, duecento anni. A pensarci bene non sono mica pochi, e tanto – da solo – dovrebbe bastare per significare quanto lavoro di fino sia stato fatto alla Perrier Jouet, oggi di proprietà del colosso Pernod Ricard, per arrivare in così splendida forma sino a noi.

Blason Rosé è la cuvée più antica della maison di Epernay, perlopiù riconosciuta in tutto il mondo per il marchio Belle Epoque ma che, come testimonia anche l’etichetta qui sopra, rimane – soprattutto per volontà di numerosi storici afeçionados al blason de France -, ancorata fortemente a questa premiere cuvée rosè caratterizzata per la maggior parte da uve pinot, nero e meunier.

Lo champagne si sa è senza dubbio il vino di maggior successo al mondo, o quantomeno il più conosciuto e ricercato, non a caso come pochi sembra non soffrire affatto della crisi economica che sta attanagliando mezzo mondo. Ma lo champagne è anche il vino più personale che esista, hai voglia di parlare di terroir, pedoclima, frutto o integrità, qui il valore aggiunto rimane la cantina, anzi la cave, ovvero lo chef de cave, “l’alchimista” che con le sue intuizioni, le sue scelte e le mille diavolerie nell’assemblaggio, tra tete de cuve e liqueurs, decide del destino di milioni di bottiglie, e con esse, del piacere di centinaia di milioni di appassionati.

Il Blason Rosé di Perrier-Jouët è composto come detto da pinot noir per il 50% e pinot meunier e chardonnay per il restante 50%, questi ultimi più o meno in parti eguali. E’ una cuvée che offre una splendida beva, coinvolgente, vivace, piuttosto gratificante. Si propone con un colore rosa chiaretto intenso e luminoso, le bollicine sono finissime ed infinite; il primo naso esalta note aromatiche decisamente fresche e sbarazzine di frutta, lamponi e fragola anzitutto, che infondono persuasione ed invitano al secondo sorso; poi sottili nuances candite e officinali, ma nulla di inappropriato. In bocca è secco, bilanciatissimo, ha personalità e al tempo stesso delicatezza, asperge il palato con dolcissime note agrumate prima di chiudere asciutto e vellutato. Lo trovate nelle enoteche intorno ai 78/85 euro, in Italia è distribuito in esclusiva da Marchesi Antinori.


%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: