Pare ascoltarli gli innamorati che in queste ore fanno mille pensieri, smorfie, promesse pur di non mancare “l’appuntamento” dell’anno col proprio destino. E suona un po’ così: “dammi tre parole…”.
Oggi di tappi ne salteranno a centinaia di migliaia, milioni in tutto il mondo, soprattutto di Champagne. In questo mare infinito di bolle i più fortunati avranno letto appena in tempo questo breve post prendendo per buona questa bottiglia di Claude Mandois, uno chardonnay imperdibile che personalmente amo profondamente. Invero, chi si fosse innamorato della precedente 2004¤ sappia aspettarsi qualcosa di meno, appena una minore spinta acida che gli donava quel non-so-ché di materico davvero apprezzabile, ma pure il 2005 va da se che è una bomba di piacevolezza.
Le credenziali stanno tutte là in etichetta, in bella mostra: solo chardonnay della Côte des Blancs e delle Côtes d’Epernay, Premier cru, millesimato. Uno Champagne su cui vale la pena farci pochi giri di parole: è luminoso, fitto, con un gran naso elegante, fine, circostanziato; sa di fiori bianchi ed agrumi, erbette e balsami, il sorso invece è soave ma ben indirizzato, invitante e coerente, senza cadere in quelle note un poco amare o citrine talvolta indesiderate anche dai palati più attenti. Decisamente a tutto pasto!