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Amuse bouche a quattro mani con Riccardo Di Giacinto e Andrea Migliaccio. Io porto da bere…

20 settembre 2012

Letteralmente arriva “per compiacere la bocca”, questo è un “amuse bouche”, un antipasto allettante che si offre di solito all’inizio del pasto. Generalmente diverso dagli altri piatti in carta, un amuse bouche è il saluto che uno chef riconosce ai suoi ospiti, da mandar giù in un sol boccone, tante volte anche due.

Molto saporita mi è parsa la Crocchetta di astice e patate con maionese di uova affumicate di Riccardo Di Giacinto del Ristorante All’Oro di Roma. Ha croccantezza e una sottile succulenza bastevoli però per meritarsi il migliore Almerita Brut di Tasca d’Almerita mai prodotto: un 2009 davvero invitante, fresco e salino al punto giusto ad inondare il palato.

Avanti poi con una cosa facile facile, la Zuppetta di fagioli con totani appena scottati, del nostro Andrea Migliaccio. Appena un un paio di bocconi profumati e saporiti da buttare giù con un bel bianco d’autore col mare dentro, il Biancolella d’Ischia Vigna del Lume 2010 di Cantine Mazzella: è un vino bianco spesso sottovalutato quello dell’isola verde, questo qui invece saprà come farvi ricredere: ha un sorso compiuto e sbarazzino, finemente minerale che saprà lasciarvi piacevolmente sorpresi.

Buona l’idea, ancora di Riccardo Di Giacinto, di maritare il Tonno arrosto con la panzanella alla romana e zabaione al limone. Un connubio di profumi e sapori che esplodono in bocca sin dal primo boccone: tiepido e avvolgente, succulento, dolce e lievemente aromatico; qui ci vedo parecchio bene un vermentino di gran carattere, magari quel meraviglioso Dettori bianco 2009 aperto qualche tempo fa e ancora qua sotto al naso tanto era spesso e profondo. Quando si dice che bere naturale può essere una esperienza significativa… 

Eccallà, il dolce. Un amouse bouche? Non necessariamente, però se vi porta tanto dispiacere peccare di gola fermatevi pure ad un sol boccone. La Sfoglia salata, con pan brioche tostato con mousse di capra, fichi e gelato al Moscato passito pensato da Andrea Migliaccio vuole rendere omaggio ai sapori forti e semplici del nostro amato sud. Mettiamoci su allora un bel Moscato di Saracena Milirosu 2010 di Masseria Falvo, che sa di zagara ed albicocca candita e carezza il palato di freschi sapori dolci di fine stagione.

Ecco, l’avevo pensato proprio così questo post, a tutto sud, con Roma Capitale!

Usigliano di Lari, le uova di Paolo Parisi

19 aprile 2010

Di sè dice: “Io sono un creativo”. “Magari non nel senso convenzionale del termine poichè non disegno, non scrivo romanzi, non compongo musica, però creo cose buone, delizie per il palato con cui altre persone in cucina possono giocare per inventare sapori nuovi, con una materia prima antica come il mondo eppure inedita.  

Di Paolo Parisi se n’è parlato tanto, sui più importanti media nazionali ed internazionali, una popolarità per qualcuno ricercata e che a dirla tutta sembra pure ben gestita dall’allevatore-innovatore di Usigliano di Lari, che ne ha fatto, con l’assoluta unicità della sua offerta uno dei punti di forza del suo marketing. Non v’è (o quasi) ristorante gourmet dove almeno una volta non siano passati i prodotti del Paolo creativo e questo è un dato di fatto dovuto più al passaparola tra i professionisti dei fornelli piuttosto che ai media di cui sopra: a torto o a ragione?

In principio fu la Cinta Senese, una sfida importante vinta a mani basse tanto da rilanciare una filiera praticamente assopita da tanti anni di confusione e mistificazione, di qui ai manzi Angus per ritornare ad una carne con la giusta compostezza di fibra senza perdere sapore e morbidezza, sino alle capre e alle uova, “l’ultima sfida”, come la chiama lui “per creare un uovo particolare, pulito, dal gusto – di fresco – che le uova, anche le migliori della filiera moderna, negli ultimi anni hanno praticamente perso per strada. Il segreto? Le galline di razza Livornese naturalmente, e l’alimentazione per la quale Parisi dice di non badare a spese, solo cereali e latte di capra appena munto, tanto dall’essere le più care in assoluto sul mercato di settore, quasi tre euro l’una, ma a detta di molti, ben spesi per uova tra le più buone.

Le uova di Paolo Parisi sono diverse, come ci vengono descritte dall’azienda, soprattutto nel tuorlo, più molle, grasso, leggero, con una struttura proteica fuori dal comune, più lunga, con la capacità di incorporare, se montato, anche tre volte l’aria di un tuorlo qualsiasi. Infine, ha un leggero gusto mandorlato, apprezzabile nel finale degustando il tuorlo crudo o comunque liquido. Splendido nella sua essenza, è interessante riscontrare la leggerezza che conferisce nelle lavorazioni in cui viene impiegato: zabaione, maionese, creme, ecc. Si presta in maniera particolare anche alla lavorazione di una pasta fresca che risulta più leggera, omogenea e compatta.

MACCHIE D’OLIO
Soc. Agr. A Resp.Lim.
Via delle Macchie, 1
56035 Usigliano di Lari (PI)
Tel/Fax +39 0587 685327
Cell.: 348 3804656 –
e-mail: info@paoloparisi.it

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