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La Bussière-sur-Ouche, l’Abbaye de La Bussière

18 luglio 2010

Due minuti per un pensiero, per fissare una immagine piuttosto suggestiva: ecco, mi viene in mente un paesaggio favoloso, di metà settecento; un parco infinito, rigoglioso, con un piccolo lago privato dove starnazzano le anatre, dove i cigni riflettono la propria immagine nell’acqua limpida solcata da piccole imbarcazioni a remi di legno antico. Le vedi scostare il vecchio pontile in legno per allungarsi alla frescura dell’isoletta al centro del lago, dove le querce secolari offrono riparo dal sole tiepido e dove cespugli ben curati, alcuni sbucano direttamente dall’acqua, celano sguardi indiscreti.

A qualche metro di distanza alcune persone, sedute comodamente, giocano a scacchi. Qualcun’altro, alle prese con bambini piuttosto vivaci, rincorre creste biondissime tentando invano di tacciare urla di felicità con la paura che possano destare un qualche disturbo: invero qui il silenzio, la pace, la tranquillità sembrano non soffrire di questi piccoli sussulti più di tanto. Non è un pensiero campato in aria, è il benvenuto a L’Abbaye de La Bussière, sur-Ouche.

Siamo in Francia, a La Bussière, 45 chilometri da Vosne-Romanée¤, quanranticinque km di curve e saliscendi tra i boschi di querce e distese di grano e pascolo interrotti solo dal canale che scorre parallelo all’Ouche, dal quale ruba le acque da offrire alle genti che popolano i piccoli borghi lungo le sue rive, apparentemente inanimati, così perfettamente integrati nel paesaggio. La storia del luogo e dell’Abbazia in particolare conservano un fascino straordinario e un valore talmente prezioso che è impossibile racchiudere in poche righe, pertanto chi ne abbia voglia può trovare¤ tutte le informazioni possibili su questo meraviglioso luogo del gusto oggi di proprietà della famiglia Cummings, originaria del Sussex (UK) che rimanendo stregata da questa terra fantastica ha deciso, nel 2004, di vendere il Relais-Chateau di proprietà in Gran Bretagna per trasferirsi immantinente a La Bussiere.

Queesta la cronaca di una bella esperienza gourmet, condivisa con i sommeliers dell’ Ais Campania capitanata per l’occasione dal presidentissimo Antonio Del Franco durante il nostro recente¤ viaggio dello scorso giugno.

Al ristorante, a condurre i giochi in sala c’è un giovane italiano, Fabio Rambaldi da Torino che dopo un lungo vagare per le terre di Francia ha deciso di piantare qui nuove radici, svolgendo a mio parere un ottimo lavoro di coordinamento e formazione: il servizio, seppur rallentato dal numero di coperti del tavolo (siamo in sedici) non soffre di attese particolarmente snervanti, complice a dire il vero anche la piacevole atmosfera di convivialità. Un appunto però sulla sommellerie è d’obbligo, mi ci sarebbe piaciuto da parte del sommelier, un tantino di loquacità in più, ma ci accontentiamo dell’ottimo Rully servito, da una carta non ampissima ma ben strutturata.

In cucina, a tirare le redini dei fornelli, un astro nascente della cucina francese, Emmanuel Hébrard che ci è sembrato molto motivato, e nonostante gran parte dei piatti in carta ruotino su ingredienti e sapori tipicamente borgognoni, anche piuttosto intraprendente, lasciando intuire sprazzi di tecnica professionale finissima e vocazione a grande aspettative future. Tra i piatti seerviti, quelli che più mi hanno colpito sono essenzialmente “l’amuse bouche de saison” (nella foto sopra), il benvenuto dello chef a tema uova di quaglia, fois gras e pesce persico: bella la presentazione e dai sapori nitidissimi.  

Il “finto filetto di boeuf Charolais” si dimostra una esplosione di sapori, dalla cottura fenomenale, di aromaticità intensa e gradevolissima, senza contare il magistrale accostamento (davvero prelibato) ad un gioco di piccoli e gustosi assaggi di carciofo marinato ripieno del suo cuore, finferli scottati, finocchio caramellato e patate farcite di cremosa purea.

Il formaggio secondo Emmanuel Hébrard, “Le Pierre qui vire affiné” ovvero una preparazione intelligente per servire un delizioso formaggio vaccino, cremosissimo, dal sapore intenso e persistente accompagnato da un biscotto ripieno di spuma dello stesso formaggio e ciliegie che tendono a stemperare il sapore deciso riconducendo quindi il palato ad un giusto equilibrio prima del dessert. 

Rivelazione questa di un gioco, un contrasto di sapori che vanno superandosi in una rincorsa che poco si addice alla nostra cultura “dolciaria”, ma che non manca certo del suo effetto impatto gustativo positivo: sono piccole ganache di cioccolato fondente Guanaja con percentuale di cacaco amaro all’80% abbinate a grandissimi-bellissimi-buonissimi lamponi, una crema ghiacciata di formaggio e basilico e piccoli fogli di argento alimentare.

Post-cena: per gli appassionati di turno un discreto fumoir arredato di tutto punto li attende al primo piano; per gli innamorati di tutte le età invece, è d’obbligo una passeggiata notturna lungo i viali illuminati di questo meraviglioso luogo d’incanto, una comoda panchina, ogni venti metri più o meno, attende loro per lasciargli aprire gli occhi sul meraviglioso cielo stellato di Borgogna ed al cuore impavido dell’amato amore.

 
Abbaye de La Bussière
Relais&Chateaux
Loc. La Bussière-sur-Ouche
21360 Dijon
Tel. +33 (0) 3 80 49 02 29
Fax +33 (0) 3 80 49 05 23
www.abbaye-dela-bussiere.com
info@abbaye-dela-bussiere.com

Professione Sommelier, viaggio in Borgogna…

9 giugno 2010

Associazione Italiana Sommeliers Campania

presenta

Viaggio in Borgogna

Un evento memorabile di scoperta e crescita professionale; Il viaggio-studio nella regione simbolo del mondo del vino rappresenta un appuntamento imperdibile, da vivere con tutto l’amore possibile! Noi ci saremo, e non mancheremo di raccontarvelo… tutto!

Questo l’itinerario in programma:

  • Mercoledì 16/06
  • Trasferimento aeroporto Torino/hotel Le RichebourgVosne-Romanée
  • Nel pomeriggio escursione a Digione e rientro dopo cena 
  • Giovedì 17/06
  • Mattinata
  • h 10.00 visita all’ azienda DomaineDujac a Morey S. Denis
  • h 12.00 visita all’azienda Chateau de La Tour a Vougeot 
  • Pomeriggio 
  • escursione a Beaune, rientro dopo cena 
  • Venerdì 18/06
  • Mattinata
  • h 10.00 visita all’azienda Trapet Pere et Fils a Gevrey- Chambertin
  • Pomeriggio
  • h 16.00 visita all’azienda Domaine Charlopin-Parizot a Brochon
  • Sabato 19/06
  • Escursione e visita all’Abbazia di Fontenay a Montbard
  • Eventuale serata a Digione
  • Domenica 20/06
  • Rientro a Torino con sosta e visita a Chambery
  • in serata volo di rientro a Napoli

Associazione Sommeliers Campania
Cooperativa Casa Caserta 1 – Via delle Quercie
Centurano
Caserta
Italia
81023
info@aiscampania.it
Telefono: 0823/34.51.88
Fax: 0823/34.51.88

Chiacchiere distintive, Nicoletta Gargiulo e il suo programma elettorale per l’Ais Campania

17 Maggio 2010

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Nicoletta Gargiulo le sue idee programmatiche da realizzare qualora venga eletta presidente regionale dell’Ais Campania.

Da una prima analisi, come lei stessa non manca di sottolineare nel messaggio di posta inviatoci, i punti sono essenziali e diretti al cuore dei temi rappresentati: “Non amo promettere cose irrealizzabili, pertanto chiedo che questi pochi passaggi vengano interpretati come grande volontà da parte mia di interagire con tutti i sommeliers che vorranno partecipare al forte rinnovamento che tutti auspicano da tempo ma che pochi, a quanto pare, sembrano disposti a sostenere veramente !” (Nicoletta Gargiulo).

Particolare attenzione, come del resto ci si aspetta da una Miglior Sommelier d’Italia, è destinata a migliorare e qualificare sempre di più il sommelier professionista che opera sul campo. Ecco i passaggi più significativi del programma:

Programmare di inserire Didattica, Relatori e Degustatori Ais nelle scuole alberghiere.

Lavorare decisi per la nascita di un “Salone del vino della Campania”.

Una idea importante da realizzare e destinare con grande comunicazione a tutti i sommeliers, anche fuori regione, “la Guida ai vini della Campania a cura dell’Ais Campania”.

Migliorare e rendere vivibile a tutti la sede di rappresentanza dell’Ais Campania.

Supportare aggiornamenti e lezioni supplementari sui servizi offerti dall’associazione, integrandoli con l’intervento di professionisti che operano sul campo per trasmettere agli aspiranti e a tutti gli appartenenti al gruppo servizi le esperienze tecniche necessarie per un servizio ad hoc.

Programmare incontri tecnici e di pubblica audizione con enologi e viticultori, per aprire ai sommeliers non solo le porte delle cantine ma anche per crescere e migliorare l’altrui comprensione di un linguaggio tecnico-produttivo che spesso incontra difformità da quello puramente didattico-degustativo.

Programmare e migliorare parthnerships con aziende vinicole e ristorative, soprattutto delle grandi strutture ricettive, per stages formativi per i futuri sommelier professionisti.

Così per i viaggi-studio nelle aree di maggior interesse vinicolo, una risorsa importante da sviluppare con maggiore convinzione.

Scuola concorsi, un punto di svolta per la formazione dei migliori sommelier capaci di confrontarsi con il panorama nazionale ed internazionale, in particolare con una didattica basata su lezioni più approfondite di enografia, cultura e tradizione territoriale, degustazioni magari con l’ intervento di relatori esperti nelle materie di maggiore interesse.

Concorsi Primo sommelier della Campania, Master dell’Aglianico, Primo sommelier nelle scuole alberghiere. Da continuare e dove possibile migliorare per renderli sempre più appetibili!

E poi maggiore attenzione agli eventi, da curare e sviluppare in prima persona, in cui l’Ais deve entrarci con profonda sinergia e professionalità: Sagrantino day, Anteprima Taurasi (ripristino di),  spingere per la nascita di almeno un evento specificatamente territoriale in ciascuna delegazione; Poi ancora proseguire la strada tracciata con l’arrivo di “Ais Campania TV Tastevin”, e seguire con attenzione gli sviluppi per l’Enoteca Regionale in Campania.

Infine l’ascolto, aprirsi alle proposte che arrivano da parte di ciascun delegato per far si che l’Ais Campania sia la casa di tutti, di tutti i sommeliers campani e gli appassionati del mondo del vino.

Ringraziando Angelo per l’opportunità concessa, cordiali saluti,

Nicoletta Gargiulo

Potete leggere qui il nostro invito ai candidati della scorsa settimana e prendere visione qui del programma inviatoci a suo tempo da Marco Starace.

Lettera aperta ai canditati alla presidenza regionale dell’Associazione Sommeliers Campania

10 Maggio 2010

E’ notizia recente che tra qualche settimana vi saranno in Campania  nuove elezioni per eleggere il presidente di tutti i sommeliers regionali. Ed è subito toto candidature e toto vincitore. A suo tempo sul sito dell’amico Luciano Pignataro (leggi qui) è trapelata la notizia che il presidente uscente, Antonio Del Franco, pur avendo operato in maniera egregia, abbia deciso di non ricandidarsi lasciando spazio a nuove figure che avessero voluto continuare quell’opera di rinnovamento da tempo e da molti auspicata e che lui aveva appena avuto possibilità di avviare;

Ad Antonio, con il quale ho avuto modo di confrontarmi spesso e grazie al quale impegno si sono potuti finalmente ideare e realizzare diversi progetti importanti dedicati ai professionisti del vino (tra cui per esempio il Master dell’Aglianico), va il mio personale ringraziamento per l’opera svolta ed un sentito augurio per le iniziaive future che lo vedranno impegnato.

Le prime indicazioni davano ai blocchi di partenza vecchi e nuovi nomi della nomenclatura associativa, tra i quali spiccavano Vincenzo Ricciardi, Marco Starace e Nicoletta Gargiulo. Dopo le prime avvisaglie e – come prevedibile che fosse – qualche polemica, il primo, già ex consigliere nazionale Ais nonchè ex presidente regionale sembrerebbe intenzionato a lasciare il passo (suo malgrado) ai soli Starace, ex delegato di Ischia ed alla Gargiulo, neo delegata della Penisola Sorrentina ma che tutti ricorderanno soprattutto per essere stata la prima donna campana a vincere, nel 2007, il titolo di Miglior Sommelier d’Italia. La sfida si preannuncia ricca di spunti e sfumature, soprattutto per le evidenti divergenti opinioni tra alcune delle altre delegazioni campane che dovranno pertanto appoggiare l’uno o l’altro candidato favorendone la vittoria:  proporre quindi idee e programmi vincenti per affermare la propria candidatura sembrerebbe non bastare, ecco perchè,  salvo colpi di scena, si preannuncia una tornata elettorale avvincente e per niente, com’è giusto che sia, scontata.

Con questo post, sia chiaro, non si vogliono discutere le candidature, che reputiamo, alla luce di quanto espresso sino a qui dai due contendenti finali, giuste, – e come immaginabile – ampiamente condivise: si vuole però lanciare una riflessione, in senso generale, su alcuni argomenti sensibili che reputiamo utili prendere in considerazione affinchè il tanto auspicato rinnovamento sia finalmente conclamato e definitivamente consegnato ad una nuova leva di dirigenti che tendano a valorizzare sempre più l’opera di una associazione, che per quanto espresso sin dalla sua fondazione, è a tutti gli effetti un riferimento assoluto per la salvaguardia e la promozione di qualità del mondo del vino, in Campania, in Italia come nel mondo.

Ebbene, difficile condensare in poche righe tutte le domande ai neo candidati, loro stessi d’altronde avranno di che lavorare per stilare programmi dettagliati da sottoporre poi al giudizio degli elettori, questi che seguono però, a nostro avviso, sono punti di discussione particolarmente sensibili da non mancare di valutare nei prossimi interventi direttivi in sede regionale, ed approfittiamo del dibattito già avviato per sottoporli immediatamente ai diretti interessati. Qualora ne vengano fuori altri, terremo i nostri lettori continuamente aggiornati.

Il sommelier professionista: il sommelier che opera professionalmente, ovvero colui che quotidianamente è immerso nel mondo del lavoro e della comunicazione del vino, quello per intenderci, più immediatamente a contatto con il consumatore, che aspettative può nutrire, potrà contare sull’associazione regionale come riferimento di specializazione e crescita professionale? E’ costui una risorsa da valorizzare per l’Ais Campania, abbiamo letto per esempio che da qualche parte in alcune delegazioni esistono addirittura dei responsabili dei contatti con i sommeliers professionisti, eppure di questi, chi come noi, tessera alla mano risulta essere sommelier professionista, non ne ha mai avuto notizia: ma chi sono, quando e dove li troviamo, cosa fanno?

Le attività associative: La nostra regione è da un punto di vista vitivinicolo, una risorsa dal patrimonio inestimabile, pertanto c’è tanta curiosità per la scoperta e la valorizzazione di storie, luoghi e persone. Quali le idee, i progetti per cementare sempre di più il legame tra l’associazione sommeliers Campania ed il territorio in cui opera? Possibile che eventi di degustazione, incontro con i produttori, visite didattiche, manifestazioni di vario genere, vedano delegazioni e delegati impegnati sempre più in ruoli di affiancamento a idee e progetti (per non dire cenette tra amici) di soggetti privati piuttosto che promotori di eventi a carattere associativo di largo interesse e partecipazione. Oltretutto, certe partnerships, a che “prezzo” vengono concordate visto che l’ais offre loro, tra le varie cose, l’utilizzo incondizionato del marchio e della mailing list degli associati? Possibile che la nostra associazione, il suo marchio, la sua storia, il suo prestigio, la sua riconosciuta professionalità non sia “spendibile” diversamente?

Conflitti di interesse: trasparenza, parola spesso abusata; Sarebbe opportuno ribadire che vi è sempre più necessità di chiarezza di intenti e di operato; Come vedrebbero, per esempio, i neo candidati l’idea di mettere on line (ormai ogni delegazione ha un proprio sito web) tutti i dati gestionali di ciascuna sezione (servizi professionali, forniture ecc…)? Perchè? Per migliorare il welfare e rendere trasparenti eventuali conflitti d’interesse che possono sorgere, anche involontariamente; Mettete per esempio che alcune cariche istituzionali, soprattutto se ricoprenti ruoli decisionali negli organi di delegazione, collidano con interessi privati propri, come talvolta può accadere di risultare presenti nell’albo dei fornitori dell’associazione ed allo stesso tempo sedere al tavolo del consiglio direttivo; Quantomeno si informerebbero gli associati su dove vanno i loro fondi e a chi!

La speranza è che questo post sia foriero di un confronto chiaro e di discussione costruttiva tra tutti gli associati e gli appassionati aspiranti sommeliers, che sempre più numerosi fanno del Diario di un sommelier la loro lettura quotidiana. Per chi lo desiderasse Qui il programma di Nicoletta Gargiulo e  Qui quello di Marco Starace, a voi tutti “Amici di Bevute” quindi l’invito a lasciare traccia su queste pagine delle vostre impressioni in merito alle loro proposte.

Nel frattempo, a Marco e Nicoletta, sin da adesso, va il nostro più sincero in bocca al lupo!


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