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Professione Sommelier, il Dizionario del Vino dalla A alla B

21 gennaio 2010

Abbiamo spesso la sensazione di ascoltare parole di difficile comprensione, abbiamo spesso la sensazione di dirle certe parole difficili. Per chi mastica quotidianamente il glossario del vino tante difficoltà risultano distanti, ma per l’appassionato non è sempre semplice seguire una degustazione o intuire dallo scritto, per esempio sulle retroetichette delle bottiglie, le caratteristiche peculiari di un vino o di una particolare tecnica di produzione, o quantomeno decifrarne il linguaggio con il quale viene esposto. Un percorso fatto di parole scritte con la speranza di rendere utile servizio a chi ci segue per meglio comprendere il linguaggio del vino e di chi lo comunica, di volta in volta faremo passare sulle nostre pagine i termini più utilizzati e meno conosciuti. Buona lettura. 

  • abboccato Vino dolce, ma con residuo zuccherino meno evidente.
  • acerbo Vino ricco di acidi, prodotto con uve acerbe.
  • acidità Causata dagli acidi liberi naturali contenuti nel vino, conferisce freschezza. Se eccessiva, il vino è aggressivo e acerbo; se carente, è piatto.
  • agarico Odore di fungo, speziato, vegetale, tipico di vini che hanno subito una reazione di riduzione.
  • alcool Composto organico del vino prodotto dalla trasformazione operata sullo zucchero dai lieviti. L’alcol complessivo di un vino è la somma dell’alcol svolto (quello indicato sull’etichetta espresso in volume %, es: 12,5%) e quello potenziale, ovvero quello che si otterrebbe se si facessero fermentare anche gli zuccheri residui (vini dolci, es: +/-2). Il volume alcolico di un vino è dato dalla percentuale di zucchero x 0,6 (da 1g di zucchero si ottengono 0,6ml di alcol).
  • amabile Vino con chiara ma non predominante sensazione di dolcezza.
  • amaro In alcuni vini rossi tannici sintomo di qualità, può essere un difetto se molto pronunciato.
  • ampelografia Scienza che descrive e classifica la vite nelle sue varietà (vitigni e cloni) e nei suoi comportamenti.
  • ampio Vino dalla complessa descrizione olfattiva.
  • animale La gamma delle sfumature d’odore emesso dagli animali: ambra, arrosto, bagnato, cacciagione, muschio, pelame, pelo, salmì, selvaggina, sudore, ecc.
  • aranciato riflesso arancione di alcuni vini rossi, indice di invecchiamento.
  • aromatico Tipico sentore di alcuni vitigni, detti appunto aromatici: Gewurztraminer, Brachetto, Moscato, Malvasia
  • arricchimento Operazione con cui viene aumentato il tenore alcolico del mosto (mediante zuccheraggio, addizione di mosto d’uva concentrato, concentrazione di mosti o del vino da tavola, mediante concentrazione frigorifica).
  • astringente Che disidrata il palato mediante i tannini. Si tratta generalmente di un vino giovane, ancora molto tannico
  • austero Vino corposo non molto vellutato.
  • autentico Sinonimo di “franco“, è un vino in cui si riconoscono pienamente le caratteristiche, soprattutto l’appartenenza ad un certo terroir.
  • avvinare Sciacquare un bicchiere con piccola quantità di vino o acquavite e prepararlo alla degustazione.
  • barrique tipica botte di origine francese, costituito da doghe di quercia, di capacità variabile secondo le diverse regioni viticole. La più nota è la barrique bordolese da 225 litri, ma anche quella del Cognac da 205 lt.
  • batonnâge operazione che consiste nello scuotimento del vino durante l’elevage in legno, al fine di rimettere le fecce in sospensione (tipica dei vini bianchi di Borgogna).
  • beva “di pronta beva“, “di facile beva“, si dice di un vino pronto, da bere immediatamente senza attendere un particolare affinamento.
  • botritizzato Vendemmia o uve colpite da marciume (nobile o grigio).
  • botritys botritys cinerea: muffa parassita responsabile, secondo il clima e i vitigni, del marciume o muffa nobile (che favorisce la concentrazione degli zuccheri indispensabili all’elaborazione dei vini muffati) o del marciume grigio (alterazione delle uve che può provocare la perdita del raccolto).
  • bouquet Insieme delle sensazioni olfattive terziarie che si sviluppano durante la maturazione e l’invecchiamento dei vini.
  • brillante Vino chiaro con riflessi brillanti. Termine generalmente utilizzato nell’esame visivo di vino bianco o meglio spumante.
  • brut Champagne o spumante il cui zucchero residuo è inferiore a 15 g/l. 2. Extra brut: zucchero residuo compreso fra 0 e 6. Brut de brut o brut zero o dosage zero o pas dosé: senza zucchero residuo, senza aggiunta di zucchero o alcol e non dosato con liqueur d’expedition.

© L’Arcante – riproduzione riservata

Il Sommelier, questo (s)conosciuto…

27 dicembre 2009

Nelle ultime settimane ci sono arrivate  numerose richieste e segnalazioni che abbiamo valutato con attenzione e a cui speriamo di dare nei prossimi post risposte esaustive ed avanzare opportune utili osservazioni. E’ partita infatti questa nuova rubrica Professione Sommelier. Ebbene, senza troppi preamboli personali, iniziamo a qualificare formalmente la figura professionale del Sommelier che, nell’ambito strettamente operativo, una volta terminato il percorso formativo (sia esso di scuola A.i.s., F.i.s.a.r. ecc…) deve dimostrare costantemente di avere questi requisiti fondamentali.

Classe e stile: ovvero modi e gusti signorili, sintesi di eccellenza professionale raggiunta.

Cultura e spirito di osservazione: non solo strettamente legata alla propria professione.

Dinamismo: spirito di iniziativa, vitalità, costanza.

Umiltà: la consapevolezza delle proprie capacità professionali vanno suggerite e rese disponibili, mai esaltate e sbandierate.

Conoscenza e capacità di applicazione: in sintesi l’operatività vera e propria della propria formazione professionale, delle tecniche e delle regole del servizio di sala, della tecnica di degustazione nonchè delle nozioni generali fondamentali riguardanti la viticultura, l’ enologia, la geografia e legislazione vitivinicola.

Conoscenza delle migliori e moderne tecniche di gestione di cantina, pertanto know-how finanziario del mercato del vino e del suo andamento periodico, ma anche organizzazione di un budget, approvviggionamenti e stesura della carta dei vini.

Comunicazione, elemento quest’ultimo fondamentale per esaltare al meglio tutte le qualità sino a qui espresse, da gestire con estremo equilibrio e perizia. Parlare più di una lingua straniera, aggiornarsi costantemente, partecipare ad eventi e seminari di degustazione, visitare le aziende vitivinicole aiuteranno ad accrescere sensibilmente la propria cultura e la capacità di relazionarsi con il proprio mondo operativo.

Altri requisiti indispensabili per il raggiungimento da parte del Sommelier di un eccellente risultato sul lavoro sono: intelligenza viva e pronta, tatto, cortesia, buona memoria, puntualità e precisione, padronanza si se stesso, contatto umano, intuito psicologico, ambizione ed attitudine al comando; questi ultimi requisiti, tra i quali l’ambizione e l’attitudine al comando sono fondamentali per quel Sommelier che aspira a raggiungere obiettivi professionali massimi, ed esprimerli, sempre, con umiltà e tatto significherà essere già all’80% dell’opera. 


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