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Taurasi, red passion!

28 novembre 2020

Ce lo siamo chiesto spesso se si potesse cominciare a guardare al Taurasi con gli stessi occhi di chi si approccia per esempio ad un Barolo, riferendosi cioè non più semplicemente al vitigno originario o alla menzione legislativa della denominazione, bensì alla sua tipicità proveniente da territori e microclima specifici, se non addirittura da una singola vigna.

Insomma, se ai più esperti viene naturale cogliere e raccontare dell’originalità, dello stile, delle sfumature dei Nebbiolo di Serralunga d’Alba, di La Morra o Grinzane Cavour, perché non dovrebbe accadere lo stesso ad esempio per i vini prodotti a Taurasi, Mirabella Eclano o ancora quelli di Lapio, Castelfranci e Montemarano?

Un’operazione di approfondimento la avviò un po’ di anni fa il giornalista Paolo De Cristofaro¤, nelle prime edizioni di Taurasi Vendemmia di Miriade&Partners – Leggi Qui -, con un lavoro certosino, millimetrico quasi, sulle macro-aree interessate alla coltivazione di Aglianico e Aglianico da Taurasi; ne venne fuori una rappresentazione puntuale ed efficace, una guida indispensabile per chi mastica vino e desiderava cominciare a schiarirsi le idee su certi aspetti ormai ineludibili quando ci si trovava a raccontare e scrivere di Taurasi o di Aglianico di queste meravigliose terre irpine.

Ecco perché nelle prossime settimane proveremo a raccontare in quest’ottica diverse buone bottiglie di Taurasi che abbiamo incrociato durante tutto quest’anno, all’insegna di uno slogan che ci piace tanto: Taurasi, red passion!

Bottiglie emozionanti, rappresentative, se vogliamo didattiche, perché in fondo questo straordinario vino campano muove tante sensazioni a un degustatore ma continua ad avere maledettamente bisogno, oggi più che mai, di veri e propri ambasciatori capaci di appassionarsi, che abbiano sete di conoscenza e siano propensi alla sua giusta valorizzazione, ben oltre le aziende, capaci certo di svolgere al meglio un grande lavoro di qualità nella produzione, ma c’è necessità soprattutto di validi professionisti capaci di coglierne appieno il suo valore e che lo sappiano poi comunicare agli appassionati avventori.

In estrema sintesi, queste che seguono sono cinque caratterizzazioni, aree territoriali specifiche da cui muove tutto, sulle quali proveremo man mano nel coglierne le sfumature maggiormente distintive:

Assemblaggi, sono quei vini provenienti da due o più distinte macro-aree, una scelta questa abbastanza comune per molte aziende irpine.

Quadrante Nord, Riva Sinistra del fiume Calore, sono vini provenienti dalle vigne collocate nei comuni di Venticano, Pietradefusi e Torre Le Nocelle.

Versante Ovest, Le Terre del Fiano, con vigne ubicate a Montemiletto, San Mango sul Calore, Montefalcione e Lapio; con questi ultimi due comuni che sono allo stesso tempo gli unici ammessi alla produzione sia di Taurasi che di Fiano di Avellino.

Valle Centrale, Riva Destra del fiume Calore. Il territorio senz’altro più frammentato dell’areale, da qui provengono quei vini prodotti con le uve dellle vigne ubicate nei comuni di Taurasi, Mirabella Eclano, Luogosano, Bonito, Sant’Angelo all’Esca e Fontanarosa.

Versante Sud, Alta Valle, dove il vigneto ad Aglianico assume una quota di rilevanza notevole, talvolta esclusiva, distribuito nei comuni di Castelvetere sul Calore, Montemarano, Castelfranci e Paternopoli.

Leggi anche Taurasi Vendemmia 2008 Qui.

Leggi anche Taurasi Vendemmia 2009 Qui.

Leggi anche Anteprima Taurasi 2005 Qui.

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Taurasi Vendemmia 2013| A chiudere, la sorpresa dei miei Taurasi e Taurasi Riserva 2008 preferiti

19 marzo 2013

Si chiude con quest’ultimo post il report sugli assaggi seriali di Taurasi Vendemmia 2013. Come anticipato qui¤, il ritorno sull’annata 2008 ha riservato tante piacevoli sorprese, concendendo tra l’altro a chi non era stato presente l’anno scorso, per un motivo o per un’altro, di proporsi con grande slancio ed efficacia. Non a caso proprio da questi i sussulti migliori. Chiudo infine col segnalarvi le tre etichette 2007 che più mi sono piaciute!

Servizio 'coperto' dei Taurasi

***** Taurasi Coste 2008 Cantine Lonardo, Taurasi – Valle Centrale/Riva destra del Calore. Non a caso ha messo tutti d’accordo, esperti e meno esperti che l’hanno provato e riprovato quasi increduli dinanzi a tanta sostanza espressa in maniera così pregevole. Secondo me solo una spanna o due sopra il Macchia dei Goti di Caggiano. Colore rubino fitto, poco trasparente, tinge di viola il calice. Naso ineccepibile, didattico mi verrebbe da dire, si concede a tratti ed ogni volta assai diverso e più intenso: amarena, mirtillo, cuoio, terra, sottobosco, anche dell’animale prima di finire dolce e balsamico. Sorso di grande sostanza, vigoroso, carnoso, con tanta materia, nerbo che s’allungano e allargano un palmo in più ad ogni passaggio in bocca. E’ un cru ‘annata’, non un Riserva come erroneamente riportato da alcuni¤, fatto solo quando possibile con le migliori uve colte dalle vigne di proprietà intorno Taurasi.

***** Taurasi Macchia dei Goti 2008 Caggiano, Taurasi – Valle Centrale/Riva destra del Calore. ‘Un aglianico di grandissima levatura’. Preso dall’entusiasmo per ciò che avevo nel bicchiere così chiudevo i miei appunti di degustazione appena dopo riassaggiato il campione n. 43. Invero mi sembra di ricordarlo preciso com’era ancora adesso che ne trascrivo le note, meraviglioso, non c’è che dire! Assente a Taurasi Vendemmia 2008¤, l’anno in bottiglia sembra avergli regalato quella compostezza che sinceramente da un po’ mancavo di trovare così nitidamente nel Macchia dei Goti. Ha uno splendido colore rubino vivace, un naso invitante, franco, di frutti rossi polposi e balsami, liquerizia. Sorso di grande respiro, caldo, ammanta quasi il palato con una impronta territoriale di grande fascino, slanciato, lunghissimo. 

****/* Taurasi Riserva Piano di Montevergine 2008 Feudi di San Gregorio, Sorbo Serpico – Valle Centrale/Riva destra del Calore. 12.000 bottiglie di pregevolissimo aglianico che rimangono testimonianza di quanto una grande azienda oltre ai numeri sappia far quadrare anche il bilancio storico che la vede sicuramente portabandiera, con poche altre, dell’affermazione dei vini irpini nel mondo. Il Riserva Piano di Montevergine è il gioiello di casa Feudi, per me, da sempre, il miglior rosso, checché sappia ‘raccontare’ in certe annate il loro Serpico¤. Bello il colore di questo 2008, rubino appena sgranato sull’unghia del vino nel bicchiere. Naso molto invitante, variopinto, sa anzitutto di amarena e prugna, poi di pepe, liquerizia, un tocco di caffé a chiudere. Sorso di buonissima sostanza, teso, giustamente tannico, con un allungo sul finale marcatamente balsamico. 

**** Taurasi Vigne d’Alto 2008 Cantine Lonardo, Taurasi – Valle Centrale/Riva destra del Calore. E’ chiaro che la scelta fatta dai Lonardo di venire fuori con tante diverse etichette¤ secondo quanto gli viene consegnato da madre natura ogni anno va applaudita e seguita con sempre maggiore attenzione nei prossimi anni, soprattutto per far comprendere meglio queste diversità a chi non sia proprio incline alle vicende aglianiciste taurasine. Vigne d’Alto, a differenza del fratello gemello Coste, viene fuori da piante vecchie, in media di 60-100 anni site in contrada Case d’Alto, a Taurasi. Anche qui il colore rubino è ben espresso, fitto e vivace. Ha un naso ciliegioso e speziato di pepe nero, anche un po’ cinerino. Il sorso è asciutto, austero, col tannino appena un po’ più pronunciato. Impeccabile esecuzione comunque. 

**** Taurasi Riserva Terzotratto¤ Etichetta Bianca 2008 I Favati, Cesinali – Assemblaggio. E’ un impegno costante ormai quello ‘rossista’¤ dei fratelli Favati e Rosanna Petrozziello, per la prima volta in campo addirittura con un Taurasi Riserva. Da uve provenienti da San Mango sul Calore e Venticano una manciata di bottiglie, appena 4.000, che sapranno però farsi ben valere tra le più conosciute ed apprezzate ‘Etichetta Bianca’ di casa, i cru di greco di Tufo¤ e fiano di Avellino. Mostra un bel colore rubino maturo di buona integrità. Ha un naso delicato ma di buona fittezza, ne viene fuori frutta matura, anche sottospirito ma soprattutto uno speziato molto invitante e curioso. Sorso austero di buon peso, sostenuto da una trama carezzevole e piacevolmente balsamica. 

**** Taurasi Nero Nè 2008 Il Cancelliere¤, Montemarano – Versante Sud/Alta Valle. Sembrerebbe che alla fine dovremo rinunciare a vedere in giro bottiglie di Taurasi Nero Né 2007. Oppure no, chissà. Tant’è che ancora quest’anno rimane lì in cantina a Montemarano, lontano da occhi indiscreti. Su questo 2008 poco o nulla da aggiungere, è uno splendido rosso austero assai tipico, di cui tra l’altro trovate qui¤ una più ampia ed accorta recensione, se vi va. 

**** Taurasi 2008 Perillo¤, Castelfranci – Versante Sud/Alta Valle. Un’altra grande interpretazione che mancava all’appello lo scorso anno a Montemiletto, a ragione evidentemente. Davvero riconciliante questo assaggio, il tempo speso in bottiglia gli ha solo giovato. Colore rubino concentrato, naso di buonissima espressività: c’è viola, ciliegia sottospirito, pepe, con note tostate appena dolci sullo sfondo. Sorso di buona levatura, ha tannino di carattere ma ben integrato, è dritto e sgraziato quanto ci si aspetta. 

Per chiudere questa bellissima pagina di assaggi seriali tenuti a Taurasi Vendemmia 2013, mi piace infine lasciare traccia dei miei preferiti anche tra quelli proposti nella batteria dei 2007, tra i quali mi son tanto piaciuti più di tutti tre vini: il Taurasi Riserva Radici 2007 Mastroberardino ****/*, Assemblaggio, dal colore rubino di buona trasparenza ed un naso estremamente fine, con un sorso di bella fattura ma sottile, tutto giocato in sottrazione, risoluto, sapido. Il riferimento¤! 

Il Primum Riserva 2007 di Guastaferro ****/*, da TaurasiValle Centrale/Riva destra del Calore. Un rosso di pregevole fittezza, di grande levatura, invitante, intenso, nitido che sa di prugna e piccoli frutti neri e riesce a regalare un sorso di grande sostanza ma non più così debordante, anche affaticato, come qualche passaggio sembrava consegnare talvolta in passato. 

E, per la sua composta interpretazione, il Taurasi Riserva Il Vicario 2007 di D’Antiche Terre ****/* Quadrante Nord/Riva Sinistra del Calore. Un rosso delizioso, dal colore rubino piuttosto fitto, con un naso di grande precisione, molto invitante, sa di frutta rossa matura e note dolci che aprono ad una bevuta di buona stoffa e concentrazione. Credo tra l’altro non costi nemmeno tanto per essere un Riserva, insomma un vero affarone.

***** Eccellente **** Ottimo  *** Buono ** Suffic. * Mediocre

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