Il backstage dell’evento Biondi Santi appena passato qui al Capri Palace Hotel&Spa. Raccontare un successo annunciato? No, non è questa l’intenzione, anche perché un post autocelebrativo proprio non mi interessa; piuttosto, per chi fosse curioso o semplicemente per chi avesse piacere di sapere, queste che seguono sono le foto di quello che accade di sovente appena prima di aprire le porte della nostra cantina e del nostro ristorante agli avventori…
La Dolce Vite: l’ingresso della cantina che affaccia sulla terrazza del Bar degli Artisti dalla quale poter ammirare magari – prima di tuffarsi tra le oltre diecimila bottiglie conservate nel caveau – gli ultimi istanti del tramonto all’orizzonte, tra i più suggestivi al mondo; qui accogliamo gli ospiti, tutte le sere, per un breve happening di benvenuto ed in occasione di eventi enogastronomici come questo, è proprio qui che il produttore, il vigneron, ci racconta un po’ della sua esperienza nel mondo del vino…
Frattanto, a L’Olivo, con Fabio e Luca, restaurant manager il primo, primo maitre il secondo, si è intenti a definire tutti i passaggi dell’evento; e terminato il quotidiano briefing di pre-servizio – in questa occasione anticipato di mezz’ora, alle 18.30 – ci apprestiamo a dare attenzione alle esaustive spiegazioni dei piatti creati per l’occasione dagli chef. Qui, il nostro Andrea Migliaccio ci illustra i particolari e le caratteristiche dei suoi tre piatti.
Così tocca a Luciano Zazzeri, chef-patron del ristorante La Pineta di Marina di Bibbona, una stella Michelin, che ci racconta un po’ di se e della sua proposta per l’evento. Ecco, in sequenza d’uscita, i piatti:
Millefoglie di baccalà mantecato con vellutata di porro (Luciano Zazzeri);
Eliche con ragù di Bufala, cipolla rossa e pecorino di fossa (Andrea Migliaccio);
Il Cacciucco della Pineta (Luciano Zazzeri);
Stinco di Vitello con carciofi glassati e purea di patate al limone (Andrea Migliaccio);
Variazione di Provolone del Monaco – con migliaccio dolce al formaggio, fragoline e spuma di latte con zenzero candito (Andrea Migliaccio);
I vini: come benvenuto, in cantina Dolce Vite, saranno serviti due rossi di Castello di Montepò, il Morellino di Scansano 2008 ed il Sassoalloro anch’esso 2008 accompagnati da alcuni piccoli assaggi di salumi e formaggi tradizionali campani e toscani. A tavola, la cena vedrà scorrere nei calici il Toscana Rosato del Greppo 2007, il Rosso di Montalcino del Greppo 2007, ancora Sassoalloro ma nel millesimo 2007 ed “il vino” in quanto tale, il Brunello di Montalcino del Greppo Annata 2005.
I vini sono stati naturalmente tutti aperti e verificati a tempo debito: a titolo informativo, per i più pignoli, il Brunello di Montalcino è stato stappato alle 18.oo e scolmato di due dita, come insegna e richiede di fare Franco Biondi Santi per il servizo dei suoi vini, e non scaraffato, come è logico e funzionale prevedere di fare. Tutti gli altri, compreso il Rosato del Greppo (servito fresco ma non freddo), appena un’ora prima di portarli in tavola, tenendo quindi ben in mente i tempi di uscita per il servizio in cantina e per la cena a L’Olivo.
Ecco, si comincia. Adesso tocca a lui, a Jacopo Biondi Santi, raccontare della sua famiglia, del Brunello e di tutto il mondo che gli gira intorno. Noi, parafrasando suo padre Franco, “s’è fatto del nostro meglio!”