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L’Arcante su il Napolista, questi gli ultimi articoli della stagione pubblicati

24 aprile 2019

Il Napolista

Siamo giunti allo sprint finale della stagione calcistica 2018/2019, come sapete dallo scorso Ottobre alcuni nostri contributi sono pubblicati sul giornale on line ilNapolista¤ dove ogni settimana proviamo a raccontare qualcuna tra le buone etichette campane prendendo spunto dai profili e dalle storie dei calciatori del Napoli¤, il nostro Napoli che va terminando la stagione al 2° posto in Italia¤ e uscita ai Quarti in Europa League¤.

Lo facciamo alla nostra maniera, in modo semplice e spigliato cercando di offrire qualche buono spunto per bere meglio (almeno) alla domenica. E i calciatori, anzitutto quelli del Napoli, con le loro gesta in campo, le loro storie ci danno la misura per suggerire l’etichetta del giorno.

Questi sono gli ultimi articoli pubblicati che vi riassumiamo in pochi passaggi essenziali, se vi va dategli una occhiata e scriveteci pure cosa ne pensate, diteci la vostra ne saremmo davvero felici.

#17 Amadou Diawara e l’Ariapetrina, il vino gioviale e sbarazzino in terra di Falerno Leggi Qui.

#18 Elseid Hysaj e mario Rui, mai sopra le righe eppure efficaci e godibilissimi come i vini di Casa D’Ambra Leggi Qui.

#19 Faouzi Ghoulam, Kevin Malcuit e il giovane Sebastiano Luperto, tre luminose sfumature di greco di Tufo Leggi Qui.

#20 Orestis Karnezis, Vlad Chiriches e Amin Younes sono il carosello dei vini campani buoni, inaspettati e sorprendenti  Leggi Qui.

#21 Lorenzo Insigne, elogio al calcio estetico, come il Tenuta Camaldoli di Cantine Astroni è un elogio alla bevibilità Leggi Qui.

© L’Arcante – riproduzione riservata

San Paolo di Tufo, Greco di Tufo Vigna Cicogna 2012 Benito Ferrara

2 giugno 2016

Sergio e Gabriella Ferrara non hanno mai rincorso copertine, i loro vini però non hanno mai smesso di conquistare posizioni e alto gradimento.

Greco di Tufo Vigna Cicogna 2012 Benito Ferrara - foto L'Arcante

L’azienda è a Tufo, in località San Paolo, una pietra miliare della denominazione, a cui si sono aggiunte da qualche anno altre vigne in conduzione tra Montemiletto e Lapio dove vengono fuori l’aglianico e il Taurasi “Quattro Confini oltre a una discreta produzione di Fiano di Avellino. Il vero fuoriclasse rimane però il Vigna Cicogna¤, che non smette mai di stupire annata dopo annata divenuto ormai più di un riferimento assoluto per la tipologia.

Il greco è sempre stato padrone delle tavole napoletane, più del fiano il cui successo è molto più recente; è un varietale complesso da gestire, soprattutto in cantina ma che dà vini dalla forte personalità, apparentemente disadorni nei primi anni in bottiglia quanto velleitari nei successivi quattro/cinque, sino a divenire praticamente immortali, come sospesi nel tempo.

Il Vigna Cicogna 2012 fissa nella memoria un millesimo davvero fortunato per l’Irpinia, annata dal grande potenziale evolutivo per i bianchi, non a caso celebrato anche su queste pagine con greco di Tufo di grande spessore come ad esempio il Giallo d’Arles¤ di Quintodecimo nonchè con il racconto della nascita di grandi progetti di ricerca come Feudi Studi¤lanciato proprio prendendo spunto da quell’annata così solare ed asciutta di grande prospettiva.

A suo modo l’azienda di Tufo ne ha fissato la memoria con una versione magnum delle più stupefacenti: vino dal colore giallo oro, limpido, vivo e consistente. Naso avvincente, varietale, puntuto, dal timbro fruttato di mela cotogna e rimandi balsamici, dal sorso asciutto e caldo, con una spiccata vivacità gustativa e di una freschezza riappacificante. Quanto messo via in cantina non teme affatto il tempo avanti a sè!

© L’Arcante – riproduzione riservata


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