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Quarto, Sud è quando la gioia prende il largo

12 luglio 2016

Sud è sopra molti altri il posto del cuore, sin dai suoi primi passi. Ci torniamo con piacere anche con Letizia e Alessia, qui loro ci stanno volentieri, è ad appena due passi da casa, quindi nessuno stress da viaggio ma soprattutto nessuno tra i camerieri che le guarda in cagnesco, in cerca di guai.

Ristorante Sud, Calamaro, zucca e datteri - foto L'Arcante

La sala gira come un orologio, si usa dire. Diciamo che se qui si sta bene un po’ di merito va anche a loro, a Pino, Carmine e Giannantonio. Perchè quando siedi alla tavola di Sud la gioia prende subito il largo, talvolta incontenibile.

Sono piatti sempre pieni di luce quelli di Marianna, carichi di piacere, ricchi di sfumature, di repentini contrasti. Per ciò, vincenti. Per dirla con il piglio di un architetto, votati ai pieni più che ai vuoti. Il Calamaro, zucca e datteri tra gli ultimi venuti fuori per farsene un’idea più precisa.

Ristorante Sud, Ostriche, friarielli e chinotto - foto L'Arcante

Come pure per Ostriche, friarielli e chinotto, una prova di assoluta grazia per le papille, qui degnamente accompagnato dal Blanc de Noirs di Boizel, squillante contrasto metallico dolce-amaro sostenuto con precisione e carattere da ”bulles” ricche di complessità e autorevolezza elaborate con pinot noir provenienti da Mareuil sur Ay, Cumières, Mailly, les Riceys (di cui almeno il 30% di Vins de Reserve¤).

Champagne Boizel Blanc de Noirs - foto L'Arcante

Seguono l’Impepata¤, ovvero Mischiato delicato con cozze, pepe e limone, Anemoni, lo Spaghettone¤ ai ricci con mozzarella, il Gran Fritto¤, piatti già classici e riferimenti assoluti per la cucina di Sud.

Dicevamo della gioia, sentimento che diventa straripante quando qui ci vieni con le persone che ami, con gli amici che stimi di più con i quali andresti in giro per il mondo a raccogliere storie e pezzi di terra da mettere assieme nel puzzle della vita.

Ristorante Sud, Spaghettone con Anemoni - foto L'Arcante

Con loro, certe bottiglie del cuore che ne raccontano la strada percorsa, i momenti più belli. Come lo Chassagne-Montrachet 2008 di Vincent Girardin, per esempio. Un Vielles Vignes che viene fuori quasi tutto dal ”Les Chaumes”, uno dei più preziosi 1er Cru dell’appellation, vino dal carattere inconfondibile, con un passo formidabile, di grande bevibilità e finezza come solo questo pezzo di Borgogna sa regalare.

Chassagne-Montrachet 2008 Vincent Girardin - foto L'Arcante

Ancora un classico La Tartare di vitello irpino con fichi e nocciole, da tempo stabilmente in carta, dal sapore terragno e voluttuoso. Qui, autentico e verace viene fuori alla grande il Vigna Astroni 2014 di Cantine Astroni, il bianco vulcanico di Gerardo¤ bevuto, si può dire, tutto d’un fiato: avvenente e calibrato al naso, così ampio e varietale, regala sorsi di freschezza e ritagli minerali assai piacevoli. Vino saporito e solare.

Ristorante Sud, Tartare di vitello irpino con fichi e nocciole - foto L'Arcante

In chiusura, La perla del mediterraneo, ovvero il semifreddo alla cassata, pistacchio di Bronte, salsa al passito di Pantelleria e gelée alle pere con anice stellato, dessert che messa così, nero su bianco, sembra venuto fuori da un film di Lina Wertmüller, un po’ come le (astruse ma impeccabili) cravatte che indossa Pino ultimamente, per dire. Più semplicemente è un dolce gustoso e ruffiano, un vero e proprio omaggio al sud più a sud di noi tutti!

Ristorante Sud, La perla del mediterraneo” Semifreddo alla cassata, pistacchio di Bronte, salsa al passito di Pantelleria e gelée alle pere con anice stellato - foto L'Arcante

È una Stella solida quella di Marianna, solidissima, ancora unica per questo territorio e ancora più preziosa perché acciuffata con merito sin da subito, appena dopo poco tempo l’esordio, con sacrifici e abnegazione enormi, e chi non vede questo o è cieco o più semplicemente è in malafede. E vale tanto questa Stella perché si fa autentica ambizione a cui non si può non guardare con attesa e speranza, perché quale che sia il futuro di Sud, qui o altrove, varrà sempre la pena sostenerlo e continuare a viverlo a piene mani. Menu degustazione a 68 euro, escluso i vini.

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Ritorno a Sud¤.

Chiacchiere distintive, Marianna Vitale¤.

Quarto, dietro l’angolo c’è Sud¤.

Ristorante Sud
Via SS Pietro e Paolo n° 8 Quarto (Napoli)
tel. 081.0202708
http://www.sudristorante.it
Aperto la sera, domenica e festivi a pranzo. Chiuso il lunedì

© L’Arcante – riproduzione riservata

Il Purgatorio e il Paradiso

5 agosto 2015

Messa così sembrerebbe il paradosso a cui molti si rassegnano quando si trovano a scegliere una tavola dalle nostre parti. Sud è invece una scommessa vinta a mani basse e oggi lo è in maniera definitiva e assoluta. Punto. E basta.

Le Alici in Purgatorio di Marianna¤, o del pesce povero, la semplicità assoluta, che viene travolto dal limbo di una redenzione che non arriverà mai sospeso tra le fiamme perenni e quegli spiragli di luce che la terra flegrea sussurra ma poi concede sempre più raramente. La grande soddisfazione? Aver superato tutto questo con grande slancio e perseveranza, ma così è lo straordinario sapore della vittoria, sempre un po’ amaro nel retrogusto ma sostanzialmente indiscutibile! Con il bello che deve ancora venire…

Il Gran Fritto, Marianna Vitale Sud Ristorante - foto L'Arcante

Il Paradiso sta nel Gran Fritto di Sud, un piatto spesso snobbato perché comune a molte carte e non di rado più astratto ed impalpabile che godurioso come invece questa splendida rappresentazione di colori e sapori. Ci sta dentro un legame eterno, quel profumo un po’ ruvido ma indimenticabile della domenica a mezzogiorno, le mani di mamma dai polpastrelli rossi che scivolano lungo il mantesino per levare via l’unto prima di pizzicare il sale.

C’è tutto il ricordo di una vita, di un mare lontano che a Quarto non si vede ma c’è, un piatto che fortifica il desiderio delle labbra sapide e della pancia piena. E di un bicchiere o due di Falanghina Coste di Cuma. Perchè chi ama torna sempre!

‘Marianna’s dishes are extraordinary, with a strong personality, suspended between purgatory and paradise’.

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Ristorante Sud
Via SS Pietro e Paolo n° 8 Quarto (Napoli)
tel. 081.0202708
http://www.sudristorante.it
Aperto la sera, domenica e festivi a pranzo Chiuso il lunedì

© L’Arcante – riproduzione riservata

Quarto, ritorno a Sud

17 novembre 2014

Vieni a Sud che ci trovi il mare, il sole e la fantasia verrebbe da dire ogni qualvolta ti ritrovi a scrivere qualcosa dopo aver mangiato da Marianna e Pino. Che pure se a Quarto il mare non c’è la mia è una mezza verità che nessuno potrà mai smentire. 

Marianna Vitale, Cuoca dell'anno 2014 per L'Espresso - foto L'Arcante

Marianna Vitale quest’anno ha fatto il botto: è Cuoca dell’anno per la Guida ai Ristoranti d’Italia L’Espresso, Chef donna dell’anno per Paolo Marchi di Identità Golose, dalla Michelin ha visto confermata la sua (luminosa) Stella e il Gambero ne comprova senza mezzi termini la crescita ormai esponenziale; un grande successo insomma, un momento d’oro che si merita tutto e che premia anzitutto il suo talento purissimo, quasi una vocazione, ma anche l’intuizione, il sacrificio enorme di una ragazza che si è letteralmente inventata il lavoro della sua vita. E il bello, pare, deve ancora venire… 

Benvenuto, Cotechino e Friarielli, Fagioli e Scarola - foto L'Arcante

Nell’ultimo mese ci sono tornato due volte, dapprima con un po’ di amici per festeggiare la chiusura della stagione a Capri, poi giusto una settimana fa per conto mio. Due momenti da mettere qui sul diario, due momenti colmi di suggestioni, colori, profumi e di straordinaria gioia, quella che viene fuori da ogni piatto di Marianna grazie anche all’armonia che regna in sala con il buon lavoro di Pino, Carmine e Giannantonio.

Allora si comincia così, con Cotechino e friarielli ed una Zuppa di fagioli cannellini, sconcigli e funghi, due piccoli appetizer di benvenuto. Il Cotechino è quello (artigianale) di Mario Carrabs, il resto è bontà del territorio flegreo.

Minestra di verdure e frutta di stagione... - foto L'Arcante

Uno dei migliori piatti per freschezza ed armonia è la Minestra di mare con verdura e frutta di stagione, uno di quelli nuovi in carta quest’anno. Marianna nei suoi piatti sembra amare molto le spigolature, magari anche sovrapporle, andarci in contrasto ma senza annullarle del tutto. Un segnale di forte vitalità. Come l’uso dell’acidità come una sfida non necessariamente da vincere.

Lumachine di mare - foto L'Arcante

Ci arriva quindi la Zuppa di Maruzzielli, o lumachine di mare, un fuori carta giustamente ‘forte’ che mi riporta all’infanzia e a certe domeniche in cui il vero e proprio ‘spasso’ era tirarle vie dal guscio con l’ago di mamma, stando però attenti a che non te le fregassero una volta ‘pulite’. Piatto di straordinaria succulenza. 

Trebbiano d'Abruzzo 2011 Emidio Pepe - foto L'Arcante

Tra le decine di bottiglie provate, prima in compagnia di amici e poi successivamente con Lilly mi è rimasto impresso più di tutti questo meraviglioso Trebbiano d’Abruzzo 2011 di Emidio Pepe, bianco di grande carattere, a pieno titolo nella storia del vino italiano ma che mancavo di provare da qualche tempo: mi ha conquistato subito, sin dal primo sorso, vibrante e compulsivo, con un naso ampio e suggestivo, pieno di sfumature ed un sapore mascolino e sapido. Sui generis.

Spaghettoni, con Ricci di mare e Bufala, con Cipolla rossa e Lime, Con Alici e pomodoro. L'Impepata - foto L'Arcante

Questo qui potremmo definirlo il trionfo dello Spaghettone: l’abbiamo provato con Ricci di mare e Bufala (1), poi con Cipolla rossa, acciughe e lime (2), infine con Carciofi e colatura di alici (3), grandiosi! Infine l’Impepata¤, il meraviglioso schiaffo alle papille gustative del Mischiato delicato con cozze, pepe e limone (4).

Sgombro e Cos Cous, Vitello Stonnato, il Gran Fritto, Baccalà e Pamigiana - foto L'Arcante

Altro giro altre sensazioni. Molto buono lo Sgombro arrosto,  gazpacho e grano spezzato (1), con la vellutata delicatezza del gazpacho che inchioda le velleità dello sgombro; sapori netti invece con il Vitello Stonnato, già un must qui a Sud, ovvero lingua di vitello con pesce azzurro marinato alla shiso, maionese al pomodoro e polvere di capperi (2).

Quindi Il baccalà e la parmigiana di melanzane (3), forse l’unico piatto che pur buono lascia pensare alla necessità di una rivisitazione, quantomeno nel servizio. Infine Il Gran Fritto (4), quello tradizionale presentato però in tavola con grande garbo e finezza. Una gioia per gli occhi e per la gola.

Calamaretti spillo con Quinto Quarto e nero di Seppia - foto L'Arcante

A chiudere, ancora un fuori carta, Calamaretti spillo con il loro quinto quarto e nero di seppia, forse il piatto più ‘gurmè’ della batteria ma che ai palati più attenti ed esigenti piacerà senz’altro. C’è dentro intuizione e tecnica, fattori che non sfuggono (quasi) mai all’appassionato di turno.

Sud, la Carta dei Vini - foto L'Arcante

Due parole sulla carta dei vini: la cantina di un ristorante negli ultimi dieci anni ha subito cambiamenti epocali, via le carte infinite, quantomeno non sono più il modello da seguire, libroni quasi sempre buoni solo per aumentare di qualche metro quadrato l’ego del patron o sommelier di turno, un cambiamento di rotta che ha dato il là ad un rinnovamento necessario e tangibile anche nei migliori ristoranti ‘stellati’.

Ecco che il lavoro di fino di gente attenta e scrupolosa come Pino, aperta alle novità ma senza strafare, merita rispetto e valorizzazione; Sud ha una carta dei vini che segue pari passo la crescita della sua cucina, continua a girare sulle 250 etichette dove trovano spazio nomi noti ma anche buone chicche, con ricarichi anche abbastanza centrati.

Bene, questo è, sono tornato a Sud con il desiderio di stare bene, me ne sono andato via assaporandone già nuovamente il ritorno. ‘…Però per favore non farlo nuovamente tra due anni’, mi dicono.

Chiacchiere distintive, Marianna Vitale.

Quarto, dietro l’angolo c’è Sud.

Ristorante Sud
Via SS Pietro e Paolo n° 8 Quarto (Napoli)
tel. 081.0202708
www.sudristorante.it
Aperto la sera, domenica e festivi a pranzo Chiuso il lunedì

© L’Arcante – riproduzione riservata

Reims, Champagne Dom Ruinart 1996

29 agosto 2014

Ci sono serate in cui basta la compagnia di un buon amico a sollevarti dalla grande fatica di una normale giornata di lavoro. Se poi questo amico reca con se una bottiglia di Dom Ruinart 1996 il cielo di Capri sopra la testa da luccicoso diviene incredibilmente brillante.

Dom Ruinart 1996 - foto A. Di Costanzo

Viaggiava lentamente verso il ventennio questa bottiglia, piccolo capolavoro di chardonnay. Diciamo che non fa una piega nonostante i 18 anni sonanti. E che naso che ha: esuberante, preciso, invitante, sa di menta e anisette, poi fiori gialli, mandorla, con un accenno appena salmastro.

Il sorso è cremoso, forse meno sferzante di quanto ci si aspetti da una cuvée in larga parte selezionata da grand crus della Cote des Blancs ma pieno e calibrato, vivace, senza alcuna spiacevole nota ossidativa che ad una certa età pare sempre in agguato. Proprio una bella bevuta. E che bella persona che è Pino, che bella l’amicizia¤!’

© L’Arcante – riproduzione riservata

L’amicizia che conta

6 novembre 2013

Ca' del Bosco per Angelo Di Costanzo foto L'Arcante

L’Amicizia, quella con la A in maiuscolo conta e come. Grazie ragazzi!

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Quel che resta del pomidoro… a Sud

18 febbraio 2012

Marianna Vitale ha pensato questo piatto come un divertente assemblaggio di “quel che resta del pomidoro” durante il periodo invernale, in tutte le sue forme di “conserva”: pomodoro secco, pomodorino del piennolo, marmellata di pomodoro e “sotto spirito”. Riproposto poi in 5 momenti della giornata, con il pomodoro che ci accompagna dalla colazione al dolce di fine giornata. Bene, l’intuizione è geniale, disarmante come il talento e la sua capacità di colpire ancora una volta nel segno (A. D.).

Ingredienti per 4 persone:

  • A colazione,  buongiorno pomodoro.
  • 100 g  di yogurt
  • 10 g di riso soffiato
  • 50 g di marmellata di pomodoro (350 g pomodoro, 250 g di zucchero, ½ limone)
  • 4 cialdine alle noci (20g burro, 20 g albumi, 20 g noci tritate, 20 g farina, sale q.b. – amalgamare gli ingredienti, stenderli su un silpat e infornare per 10 min a 170°)

Come si fa: adagiare al centro della coppetta 1 cucchiaio di yogurt, 1 cucchiaino di marmellata e completare con la cialda croccante e il  riso soffiato.

  • A pranzo, crostone di caprese invernale.
  • 8 fette di pane cotto a forno a legna
  • 150 g di mozzarella di bufala
  • 100 g di pomodorini del Vesuvio
  • 25 g di pesto di basilico

Come si fa: tagliare il pane in forma rotonda, farcire di mozzarella e piastrarlo finchè non risulta dorato. Completare con i pomodori già conditi e un velo di pesto.

  • L’aperitivo, Bloody Mary di pomodoro secco.
  • 1 cucchiaio di acqua di ammollo di pomodori secchi
  • 4 gocce di tabasco
  • 1 cucchiaio di salsa di pomodoro
  • 8 gocce di Worchester sauce
  • Pepe q.b.
  • 6 cucchiaini di vodka
  • 4 gambi di sedano

Come si fa:  unire il pepe, il tabasco, la salsa Worchester, la salsa di pomodoro, l’acqua di pomodoro secco ed infine la vodka. Completalo con il gambo di sedano.

  • Cena, finalmente a casa.
  • 4 uova di quaglia
  • 300 g di pomodoro San Marzano
  • 4 polpettine di vitello
  • 1 spicchio d’aglio
  • 1 limone
  • Sale, pepe e olio q.b.

Come si fa: soffriggere l’aglio e cuocere la passata di pomodoro per almeno 15 minuti. Friggere leggermente le polpettine e preparare le piccole uova a “occhio di bue”. Assemblare e completare il piatto con una grattugiata di buccia di limone.

  • Infine il dolce, gelato di concentrato di pomodoro.
  • 100 g di gelato di conserva (140g di concentrato di pomodoro, 140 g di latte, 60 g di latte condensato, 20 g di zucchero, 3 tuorli)
  • 50 g di panna acida (panna fresca e succo di limone)
  • 40 g di “Succedaneo di caviale” (uova di capelin)

Come si fa:  disporre su di un piattino il caviale, il gelato e  un ciuffo di panna.

Quarto, dietro l’angolo c’è Sud

23 novembre 2009

E’ domenica mattina, ancora alle prese con i ringraziamenti per gli auguri per il mio compleanno appena trascorso quando mi imbatto sul promemoria di oggi che mi dice: Sud!

Oggi si va fuori, proprio dietro l’angolo di casa, più o meno, mi metto al telefono e chiamo per prenotare il tavolo nel ristorante di Marianna Vitale e Pino Esposito a Quarto. Arriviamo perfettamente in orario, sono circa le due, ci accoglie Stefania che ci accompagna al nostro tavolo; Pino ci saluta con calore, quel “vi aspettavamo” più che un accoglienza doverosa suona come un grande attestato di stima, potenza della rete.

Il menu nel complesso è esaustivo, cinque antipasti, altrettanti primi piatti e secondi, una deliziosa proposta di desserts; sono tentato dal “degustazione”, 6 piatti con due antipasti e due primi, un secondo ed un dessert a libera scelta dalla carta, davvero encomiabile per il prezzo (35 euro!), ma decidiamo con Lilly di scegliere à la carte.

Ci arrivano in sequenza il tortino di scarole, pane croccante e polpo su passatina di fagioli cannellini e ristretto di piedirosso (nella foto di M. Alaimo), un piatto dall’armonia disarmante, poi la lasagnetta di lingua di vitello con friarielli e tartufi di mare, che vuoi o non vuoi merita un applauso oltre che per la bontà, per l’intuizione e per il coraggio nel proporla e una cheesecake di baccalà profumato al finocchietto con ceci e pomodori confit, un gioco di tendenze dolci, acidità e sapidità ancora a favore delle prime ma di riuscita appetibilità.

I due primi sono due esecuzioni esemplari di innovazione e tradizione, le linguine con astice e cicerchie dei Campi Flegrei (quelle di Luigi Di Meo de La Sibilla) e gli ziti lardiati al sugo di coniglio, quest’ultimo più leggero (e digeribile) di quanto appaia citato in carta. Segue il trancio di lampuga in guazzetto di frutti di mare e broccoli e il Baccalà fritto in pastella, sapori nitidi di un mare vivo, non poi così distante da quella vista sul golfo di Pozzuoli dove Pino e Marianna avevano sognato di aprire il loro Sud prima di scegliere Quarto. Chiudiamo con un delizioso cremoso al caffè ed un morbido di “ricotta&pera” convincente, ci lasciamo poi persuadere dall’assaggio della crostatina al cioccolato fondente meringata, chiusura ad hoc per un pranzo della domenica da Diario enogastronomico.

Dalla carta, sinceramente esaustiva nella proposta, ho scelto di bere dapprima un tradizionale Greco di Tufo Novaserra 2007 di Mastroberardino, ma non convinto del tutto dalla bottiglia (lievissimo “tappo”) con la comprensione di Pino abbiamo optato per un solido e fresco Fiano Colli di Lapio di Clelia Romano. Intelligente l’offerta del benvenuto con l’Asprinio d’Aversa brut di Grotta del Sole (così si fa, territorio!) accompagnato da una interessante amouse bouche, pancetta arrostita su quenelle di ricotta e passatina di friarielli. L’ambiente è molto curato, caldo nonostante i colori apparentemente freddi, la tavola è apparecchiata in maniera elegante, moderna ma non eccentrica, a guardarsi intorno risulta molto interessante il sobrio passaggio fotografico che gira tutt’intorno la sala; il servizio è gestito molto bene dallo stesso Pino e dalla brava Stefania, attenta, puntuale (talvolta oltremodo), assolutamente professionale nei tempi e nei modi con i quali si propone agli avventori. Questo è Sud, quello che ci piace cercare e trovare nei piatti, condividere!!

Nota aggiuntiva del 28 Febbraio 2010: torniamo con piacere alla tavola di Pino e Marianna per un pranzo domenicale, con noi alcuni amici. Scopriamo l’inedito di nuovi piatti tra quelli già divenuti un classico della proposta di Sud, come la cheesecake di Baccalà o desserts come la crostatina meringata piuttosto che il cremoso alla liquirizia; aggiungiamo alla lista dei ricordi più saporiti, Polpo e Polpessa croccanti su insalatina di puntarelle, un modo elegante e composto di proporre “la frittura”, con materia prima freschissima, cottura biondissima ed insalata perfettamente condita. Da plauso le linguine con porri e salsiccia pezzente, connubio intenso ed armonico di aromaticità, tendenza dolce e succulenza, davvero un piatto intelligente, semplice nella sua essenza, ma perfettamente eseguito ed integrato in un menù degustazione che rimane, nella sua interezza, sempre su standards elevatissimi e a prezzi favorevolissimi.

La carta dei vini ha subìto qualche ritocco in positivo, la presenza di alcune verticali di vini campani sta a dimostrazione del fatto che si vuole crescere anche in cantina, opportuno però rivedere, di questi, alcuni ricarichi, un po’ troppo fuori mercato. Il servizio ricevuto, nonostante il locale fosse pieno, conferma, se ce ne fosse stato bisogno, le ottime attitudini di Pino e Stefania: garbati, presenti, disponibili. Da segnalare infine gli ottimi pani serviti, quello con le alghe veramente delizioso!

Nota aggiuntiva del 12 Marzo 2010. Ancora a Sud: la voglia di farlo scoprire ad alcuni amici a cui era ancora sfuggente era tanta. Ci sediamo di venerdì sera in un clima da sold out, le prime avvisaglie si hanno con la frenetica corsa di Pino e Stefania, che lo aiuta in sala, ad aprire la porta agli ospiti. Siamo raccomandati, o più semplicemente, avendo la carrozzina della bimba, ingombranti, otteniamo quindi lo stesso tavolo della volta precedente: comodo, a prima vista sulla cucina e però latente al vocìo che man mano si alza alle nostre spalle.

Tra le conferme, innanzitutto gli standards sempre costanti del servizio, si dispensano sorrisi, educazione, disponibilità. Proviamo oltre ai consolidati piatti citati nelle precendenti recensioni, ancora tre novità: Spaghettoni cacio e pepe con bianchetti, perfetto equilibrio tra l’aromaticità del condimento e la fragranza dei freschi bianchetti, grassezza e succulenza del cacio unita magistralmente alla sottile speziatura del pepe; ottime anche le fettucce con il coniglio ed olive nere sploverate di mandorle, anche qui esaltazione, quasi didattica, di tutti gli elementi componenti il piatto: cottura della pasta al bacio, coniglio saporito, condimento essenziale, avvolgente e non stucchevole.

Marianna sembra rincorrere nei suoi piatti oltre la perfetta coniugazione dei sapori che li compongono, anche i colori, ognuna delle sue preparazioni esprime una cromaticità che non passa inosservata, lampante ad esempio quando ci si ritrova davanti la sua cheesecake di baccalà, una girandola di colori prima che di profumi e sapori nitidi. Deliziose le costine di agnello, fuori carta e proposte scottate in padella con un semplice contorno di broccoli: anche la semplicità pare acquisire maggior fascino tra i fuochi di Sud. Questo è tutto, cronaca di una costante ascesa, a cui ogni buon appassionato della buona cucina vorrà partecipare!

Ristorante Sud
Via SS Pietro e Paolo n° 8
Quarto (Napoli)
tel. 081.0202708
www.sudristorante.it
Aperto la sera, domenica e festivi a pranzo
Chiuso il lunedì