Posts Tagged ‘degustazione’

Pochi post per tanto lavoro

29 aprile 2013

Aprile è un mese da sempre abbastanza tosto da far conciliare con gli impegni di questo blog con tutti voi lettori, che poi nonostante la poca ‘ciccia’ messa in rete in queste settimane non avete comunque mollato un attimo la presa. Che dire, grazie, grazie assai.

L’assenza di continuità di questi giorni è dovuta principalmente al tanto lavoro speso in cantina qui a Capri, a rimettere le cose in linea con i nostri standards e soprattutto con le aspettative di una stagione che si prefigura tra le più importanti degli ultimi anni. Un lavoro determinato che consentirà però di raccogliere buoni frutti sin da questa settimana; c’è infatti già tanta carne sul fuoco, nerboruta e succulenta, che fa poco fumo e tanto arrosto: c’è da raccontare di alcuni nuovi assaggi ma anche e soprattutto delle prime impressioni sulle nuove uscite degli ormai grandi classici, campani in primis. Stay tuned!

Repetita iuvant

26 dicembre 2012

Dico a voi appassionati, professionisti, fanatici, capiterà pure a voi di stare in tavola con commensali curiosi della vostra passione e dover ritornare di tanto in tanto su “ma che bello il vino, ma come si fa a capirci qualcosa?”; bene, facciamo così, facciamogli vedere, ancora una volta, come si fa.

Rookie

Anzitutto riempiamo il bicchiere per circa un terzo e puliamoci tutti la bocca con un boccone di mollica di pane o, se preferite, un cracker non salato. Alzate il calice all’altezza degli occhi, guardateci poi dentro, piegatelo, cercando laddove ci sono, tutte le sfumature del colore (è vispo o è spento, è luminoso o cupo?). Alla vista soffermatevi sulla limpidezza, il colore del vino, la vivacità¤, cercatevi magari indicazioni sull’età, la ricchezza, il corpo (è concentrato o l’attraversa la luce?). 

All’olfatto prendete tempo, buttateci il naso dentro per pochi secondi e, senza esagerare, se necessario tornateci su più volte durante l’assaggio; non bisogna trascurare la benché minima sfumatura se desiderate coglierne tutta l’anima, o fare un’attenta valutazione di ciò che avete nel calice. Fategli fare magari un paio di giri, la percezione di certi profumi si esalta facendo roteare il vino sulle pareti del bicchiere. Mettetevi alla prova, suvvia, cosa ci trovate? Sa di fiori, di frutta¤, vi ricorda qualche odore in particolare? Provateci, cercate poi di fissarlo bene in mente, non abbiate timore, altrimenti non imparerete mai. 

E’ quindi necessario fare piccoli sorsi ma al contempo non perdersi in troppi rivoli; una piccola quantità di liquido in bocca permette la percezione del gusto vero e proprio, ma anche avere conferme del profumo, attraverso le vie retronasali della bocca. Cercate di spostare il vino in bocca in tutta la cavità orale, in modo da sollecitare tutte le papille gustative della lingua. In questa fase si percepisce una prima sensazione d’attacco (è secco, magari pungente, alcolico ecc…) una variazione continua di gusto¤, l’evoluzione ed infine il retrogusto, quando il vino ha lasciato la bocca. E poi ancora un piccolo sorso, per un ultimo esame in bocca, prima di deglutirlo. 

Ecco, non è necessario essere dei maghi, degli espertoni, se un vino non vi ha convinto dopo tutto potete ancora concedergli un’altro assaggio; ma un vino che ha qualità, stoffa, carattere, al di là che sia o no nelle vostre corde a questo punto vi avrà già conquistato. Oppure no. Adesso però sapete come fare a riconoscerlo, quello buono¤, e non vi resta che provare, provare e riprovare e, mi raccomando non solo a Natale o all’ultimo dell’anno.

La torrida estate e 6 buoni vini da non perdere (ma se ve li perdete non succede mica qualcosa!)

5 agosto 2010

Agosto, è piena estate! A parte l’intenso ma breve schiaffo temporalesco della settimana scorsa possiamo affermare di essere già da un pezzo nel bel mezzo della bella stagione, e fra tre-quattro giorni, dicono gli esperti, le temperature potranno salire ancora fino a 38 gradi, in particolare, come sempre, al sud. Sempre gli esperti ci dicono che ormai è uno schema risaputo e che tutti gli anni ci tocca, è diventato quasi regolare infatti l’assenza di una primavera degna di questo nome, e neppure l’inizio dell’estate, quella tiepida di fine maggio, per intenderci, risulta più riconoscibile: in pratica “non esisterebbe più la mezza stagione”.

Qualcuno ha gridato: e l’anticiclone delle Azzorre, che fine ha fatto? Beh, pare abbia pure lui i suoi problemi, in verità si vocifera che il nostro bene amato se ne stia per conto suo visto i tempi che corrono dalle nostre parti. Pertanto, cari Amici di Bevute , tenetevi la calura, e se accettate un consiglio, beveteci su; Cose semplici s’intende, fresche, di quelle che “nippano” le papille gustative e rivitalizzano il gargarozzo: ma si, per una volta che vadano pure al mare sti’ sommelier, della serie “faciteme sta’ quijete”!!

L’ordine è più o meno sparso, gli assaggi abbastanza recenti e sostenuti da ampio confronto e gradimento con i miei avventori, pertanto potete fidarvi :-).

Coda di Volpe del Taburno 2009 Fattoria La Rivolta, sempre in crescendo i vini di Paolo Cotroneo, la sua coda di volpe, abbandonata la veste muscolosa che l’ha accompagnata egregiamente agli esordi di qualche anno fa, spunta ad ogni nuovo millesimo un risultato migliore del precedente. Dal colore paglierino tenue con sfumature dorate esprime un ventaglio olfattivo molto pulito, piuttosto invitante. In bocca è decisamente asciutto, con una beva di sostanza ma sorretta da una acidità importante. Avete presente una tranquilla cena a pochi centimetri sopra il mare, con il vento che lentamente ti gira intorno e ti tiene lieve mentre due occhi neri ti stampano la felicità nel cuore?

Vdt bianco Joaquin dall’Isola 2009 JoaquinRaffaele Pagano ci ha ormai abituati a vini per niente banali, con la sua cantina ha messo su in realtà, in quel di Montefalcione, un piccolo “laboratorio” enologico a disposizione di chi, come enologo, voglia cimentarsi con i vitigni autoctoni campani ed esprimere attraverso questi la propria arte di fare vino. Non poteva mancare nella “collezione 2009” un vino di una suggestione unica, che nasce dalle vigne capresi che guardano il mare del golfo di Napoli dall’alto della solenne tranquillità della piccola Anacapri. Greco, Biancolella e Falanghina selezionati acino per acino da Sergio Romano per un vino sinceramente sorprendente: dal colore paglierino tenue, intriso di sentori floreali molto invitanti e di sfumature agrumate assai gradevoli. In bocca è asciutto, possiede un ottimo slancio gustativo che avvolge di sana freschezza il palato e chiude su un finale lievemente iodato. Ecco la novità dell’anno, solo 820 magnum, per un vino ben fatto, che va molto oltre la semplice intuizione di dare nuovo slancio alla viticultura caprese. Bravo Raffaele!!

Langhe Arneis Blangè 2009 Ceretto, è un vino che non riesco ad amare, e sinceramente nemmeno ci provo, sarà un mio limite? Idiosincrasia a parte però, mi trovo costretto a prendere atto di un fenomeno di mercato tanto comune quanto apprezzato, a tratti ricercato. C’ho buttato dentro, così per caso ( 😦 ) il naso, pulito, interessante, di fiori e frutta esotica; Me ne sono appena bagnato le labbra, poi un sorso, e ancora uno per essere certo di aver ben compreso: è un buon vino, sinuoso ma senza particolare profondità, appena godibile, leggero.

Asprinio d’Aversa brut Grotta del Sole. “Vorrei poter bere un vino bello freddo, fregandomene per una volta, dei precetti. Lo vorrei secco, anche un tantino acido, magari con delle belle bollicine che mi tengano sveglio il palato. Desidero un vino di questo tipo, che posso trovare con una certa facilità e ad un prezzo conveniente, che sia però prodotto da una azienda di cui mi possa fidare, che magari mi possa raccontare di se e della sua terra, dei suoi vini autentici”. Devo aggiungere altro?

Rheingau Riesling Sauvage 2008 George Breuer, seppur la gente continua a storcere il naso quando gli proponi una bottiglia con il tappo a vite, sono sempre più convinto che il sughero, quello buono, dovremmo pensare seriamente di preservarlo solo per le bottiglie migliori e destinate ad un lungo invecchiamento.  E’ indubbio che si tratti di una questione innazitutto culturale – soprattutto mittel europea – che dovremo prima o poi fare anche nostra. Venendo a questo riesling, tedesco per elezione, è un vino decisamente affascinate, uno di quei vini dalla pulizia olfattiva disarmante, quasi inebriante. All’approccio gustativo è tagliente, infonde notevole freschezza al palato richiamandone subito un nuovo sorso, non ha, al momento, le suadenti note di idrocarburi che a taluni piacciono tanto, ma tanto è finemente minerale quanto particolarmente saporito. Da ricordare di bere.

Collio Sauvignon Ronco delle Mele 2009 Venica&Venica. E’ – con il de la Tour 2008 di Villa Russiz e il Picol 2008 di Lis Neris – tra i migliori assaggi di quest’anno del varietale; Un vino che non posso fare a meno di annoverare tra i miei preferiti italiani nel gioco di rincorsa al più austero e selvaggio dei vitigni internazionali. Sempre sugli scudi, proprio da un recente assaggio – 25 campioni da tutto il mondo, alla cieca – il Ronco è emerso a mani basse e senza smentita alcuna come il più appassionate dei blanc in batteria: dal colore paglierino viene fuori un bouquet olfattivo sempre in grande spolvero, fiori di sambuco e note vegetali su tutti, balsamico. Al palato non fa mancare una certa vivacità gustativa, quasi intransigente prima di offrirsi in un finale di bocca ricco e oltremodo piacevole. Da tenere sempre a portata di mano!

Magari poi mi ringrazierete pure, forse.

Bacoli, Cruna DeLago 2008 La Sibilla

13 luglio 2010

“Guardi avrei proprio voglia di lasciarmi consigliare da lei un bel vino campano, qualcosa che mi possa far cambiare idea ed opinione a riguardo: deve sapere che lì, su al nord, non è che si beva benissimo, ci sono certi soloni, tutti matti per lo sciardonnè, ma per me che amo il sud rimane comunque piuttosto difficile trovare dei vini della vostra regione che mi entusiasmino in modo particolare, ma è possibile che avete solo Cantine Sociali..?”

Carlo Bernini (nome puramente di fantasia, ndr) si è dimostrato un ospite molto gradito. Avvocato in Cassazione, spalle larghe, almeno quanto il bacino e sessant’anni nemmeno a vedergli la carta d’identità, viso tondo tendente al paffuto, dagli occhi azzurri, semi chiusi; persona però distinta, appena un po sfacciata, curiosa, insomma uno di quei clienti che pagheresti per avere alla tua tavola, e non solo per le belle bottiglie che ti lascia decidere di aprire, e nemmeno per la lauta mancia che ti offrirà alla fine per ringraziarti, stavolta con gli occhi ben aperti, azzurri, lucidi, soddisfatti per avergli riservato una piacevole serata: la tua soddisfazione, la grande soddisfazione l’avrai ottenuta invece da quelle poche parole, tra le mille venute fuori durante la cena, che ha saputo far entrare, esprienza alla mano, con le sue osservazioni, con le sue puntualizzazioni, con i suoi aneddoti, nella tua mente, prepotentemente, parole che mai dimenticherai!

L’avvocato Bernini ne ha viste tante in vita sua, e ne ha districate troppe per fidarsi ciecamente: “mi sono occupato di frodi alimentari e di vino per circa un ventennio, e credimi mio bel sommelier, la purezza delle tue parole, il tuo racconto mi affascinano, ma non mi convincono, ho bisogno di più”. Avvocato mi lasci dire, che brutta opinione che s’è fatto del vino, lasciamo stare le mie chiacchiere, facciamo che a parlare sia il bicchiere, io le faccio bere due-tre cosette, lei, alla fine, mi deciderà cosa val la pena pagare e cosa no, ci stà? “Intraprendente…”.

Così dopo una ouverture leggiadra a base di Biancatenera di Tramonti (Monte di Grazia bianco ’09) confido che sia il Cruna DeLago di Luigi e Restitua Di Meo a scalfire la mistica  pervasione del vino nostrano agli occhi dei transumanti avventori dell’alta langa. “Un vino delizioso, ti dà l’impressione di volerti piacere per forza ma non è ruffiano, non ammicca in maniera insolente, dico bene?”  Dice bene, essere se stesso è un suo tratto caratteriale. Il vitigno di cui è composto, la Falanghina dei Campi Flegrei ha la capacità di conquistare i palati senza sciolinare false pretese, offre vini sinceramente franchi, austeri e sottili al naso, asciutti e minerali, profondi al palato. Il vino che ne viene fuori è di solito vivo come la storia millenaria imprigionata nelle centinaia di enclavi di monumenti che ne costellano il territorio tutto, da Pozzuoli a Bacoli, ed il Cruna DeLago è una delle sue massime interpretazioni: giallo splendente, intriso di profumi di glicine e pino mediterraneo, quello delle coste di Agnano, austero proprio come l’anima dei suoi vignaioli, legati alla propria terra più che a se stessi, un nettare asciutto e minerale come le falde ardenti del vulcano Solfatara, salmastro non per evoluzione ma per finissima vocazione.

Ecco avvocato, mi sono tenuto defilato, niente nomoni, non le ho nemmeno raccontato della crescita inimmaginabile, il successo del Fiano di Avellino e del Greco di Tufo, e le ho servito il Fiorduva solo perchè così come richiesto dal dotto’ Impresacchi: ma mi dica, le sono piaciuti i vini? “Angelo, ho molto apprezzato, vorrei tanto conoscere di questo Alfonso Arpino, come si fa ad allevare vigne di cent’anni? E poi i Campi Flegrei, pensare alla Falanghina con questa profondità così mediterranea non mi era mai capitato prima, oggi ho scoperto due bei vini!

E’ solo l’inizio mio caro Avvocato, questa è la mia terra e non ha confini!

Professione Sommelier: umami, il quinto gusto?

10 febbraio 2010

Mi ci sono imbattuto già in passato, per la verità si è tentato pure di dare il via libera ad un possibile confronto su questo che risulta essere un argomento ancora abbastanza controverso. Quantomeno qui in Italia. Troppo complicato da comprendere? Forse, o no, però non è semplice discernere cosa è umami da cosa che è… altra cosa. Insomma, la strada è sicuramente tracciata, ma ancora lunga da percorrere.

Nel frattempo, Alessandro Morichetti di Intravino.com intervista il Master of Wine Tim Hanni che all’umami ha dedicato parecchi anni di studi, divenendo nel frattempo un riferimento assoluto sull’argomento; Ne riporto qui un breve passaggio con l’invito a leggere poi tutto l’articolo che credo particolarmente interessante per chi ne volesse sapere di più sul cosiddetto quinto gusto.

L’umami è un gusto primario che percepiamo a partire da glutammato e nucleotidi presenti in alimenti e bevande. E’ un gusto saporito, ricco,  maturo e con una correlata “fluidità” o “cremosità”,  sensazione tattile secondaria – derivante dal gusto umami associato ad una diminuzione dell’amaro. Carne, pesce, pollame, selvaggina, verdura, cereali,  prodotti lattiero-caseari e anche cibi dolci come la frutta fresca hanno quasi sempre l’umami. Anche il latte materno ne ha (10 volte la quantità di glutammato presente nel latte di mucca) ed è giusto dire che siamo svezzati dal sapore umami – lo stesso che poi ricerchiamo nel cibo.

Il glutammato può essere considerato gusto “generativo”, poiché l’acido glutammico è un elemento essenziale per la divisione e la crescita cellulari. L’acido glutammico viene poi convertito in glutammato quando viene cucinato o quando subisce l’invecchiamento (aging nel testo originale, ndr), l’essiccazione e altri metodi di conservazione e preparazione degli alimenti. Si consideri il gusto di un semplice fungo: piacevole si, ma insoddisfacente. Quando si cuoce, anche solo con un passaggio in forno a microonde per 30 secondi, si verifica qualcosa che rende il fungo molto più ricco e delizioso. Questo è il gusto umami creato convertendo l’acido glutammico in glutammato. I nucleotidi, invece, sono il gusto della “decomposizione”, in un certo senso. L’acido ribonucleico può essere idrolizzato dal calore o da enzimi per creare 5′-ribonucleotidi, piuttosto insipidi di per sé ma capaci di moltiplicare x 10 l’intensità del gusto in combinazione con il glutammato.

In una patata c’è glutammato, con la cottura aumentano i nucleotidi ed è questo a renderla squisita. Ma noi vogliamo sempre più umami: pancetta, burro, formaggio, panna acida, prosciutto crudo, crauti, bacon. Tutte queste sono fonti molto ricche di gusto umami, contenendo sia glutammato che nucleotidi. Il pensiero attuale è che la ricerca di quel gusto ci porti a combinare gli alimenti (riso e fagioli, acciughe e parmigiano).

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Volterra, a ruba le Cene Galeotte!

21 dicembre 2009

Non siamo, ahinoi, molto attenti alle numerose iniziative che vanno in scena in giro per l’Italia che non ci vedono direttamente impegnati,  ma non potevamo non segnalare il successo che sta’ riscuotendo la manifestazione “Cene Galeotte” in corso a Volterra, in provincia di Pisa che vede impeganti chef di rinomata fama ed esperienza e, tra gli altri, il prossimo 22 Gennaio tutta la Famiglia dell’amico Andrea Gori, sommelier informatico, di Trattoria Da Burde di Firenze.

CENE  GALEOTTE, sono serate gastronomiche per la campagna di soliderietà  “IL CUORE SI SCIOGLIE” della Casa di Reclusione di Volterra, FORTEZZA MEDICEA.
Le cene sono dirette da chef di fama realizzate e servite dai detenuti del carcere di Volterra. L’intero ricavato si trasformerà in adozioni a distanza di bambini del Sud del mondo. Per maggiori informazioni e prenotazioni collegatevi al blog di Leonardo Romanelli, ideatore e curatore assieme a Slow Food per trovare tutti ri riferimenti utili.

Venerdì 18 Settembre 2009
Cena in favore di Movimento dei Focolari – Camerun
Chef: Arturo Dori Personal  Chef Firenze
Venerdì 23 Ottobre 2009
Cena in favore di  Movimento Shalom – Burkina Faso
Chef:Famiglia Santandrea  Tenda Rossa San Casciano Val di Pesa (FI)
Venerdì 20 Novembre 2009
Cena in favore di  ARCI – Filippine
Chef: Famiglia Colzi Trattoria Mario Firenze
 Venerdì 18 Dicembre 2009
Cena in favore di  ARCI – Perù
Chef: Giovanni Mancino  Ristorante Piccolo Principe Hotel Principe di Piemonte Viareggio (LU)
Venerdì 22 Gennaio 2010
Cena in favore di Diocesi di Fiesole – Palestina
Chef: Famiglia Gori Trattoria Burde Firenze
Venerdì 19 Febbraio 2010
Cena in favore di Suore Francescane di S. Elisabetta – India
Chef: Fratelli Saporito La leggenda dei frati Monteriggioni (SI)
Venerdì 26 Marzo 2010
Cena in favore di  ARCI – Libano
Chef: Massimo Bottura Osteria La francescana Modena
Venerdì 23 Aprile 2010
Cena in favore di Progetto Agata Smeralda Brasile
Chef: Fabio Picchi Cibreo Firenze

Il Carcere di Volterra (PI) ha una compagnia teatrale della Fortezza che sotto la direzione di un regista organizza teatri e spettacoli che vanno in tournee come lavoro per i detenuti e non come permesso premio; C’è poi la scuola esterna distaccata in carcere con sezioni di elementari, medie e geometri; Organizza appunto le ‘Cene Galeotte’ che con chef e sommelier professionali e un centinaio di ospiti dentro il cortile del Mastio mediceo ricavano denaro per le adozioni a distanza; la sartoria che realizza manufatti per l’amministrazione penitenziaria e prodotti d’eccellenza. Celle singole per tutti, personalizzate e con la possibilita’ di tenere animali, pappagalli e pesci, 10 cani e in moltissimi casi computer potatili sia per i detenuti comuni che per quelli in alta sicurezza. Tutto questo per 147 detenuti a fronte di una capienza di 175 (122 comuni, 25 alta sicurezza), di cui 33 stranieri, solo 2 in attesa di giudizio, 6 tossicodipendenti e 2 sieropositivi. Il lavoro e’ garantito per una ventina all’esterno e per 97 all’interno. Tutte queste iniziative vengono realizzate dalla direzione nonostante la carenza del personale, dei 111 agenti penitenziari in organico quelli effettivamente in servizio sono solo 66. 

Pozzuoli, con Grotta del Sole al Tiff

10 dicembre 2009

TIFF pizza caffè, in collaborazione con Cantine Grotta del Sole, organizza una serata di cena-degustazione il giorno Venerdì 15 Gennaio 2010.

Lo chef Antonio Raia, con il maitre Michele Capozzi in regia proporranno un menù degustazione di profumi e sapori terragni in abbinamento ai preziosi cru e riserve dell’azienda flegrea della famiglia Martusciello, Coste di Cuma e Quartodiluna, ed in anteprima assoluta il Riserva Montegauro 2007 e Quartodisole 2007.

Con la presenza dell’enologo Francesco Jr Martusciello percorreremo le vie del vino che hanno fatto la storia vitivinicola nella nostra amata regione, dall’Asprinio d’Aversa al Piedirosso, dalla Falanghina all’Aglianico sino ai nuovi progetti aziendali che prevedono tra l’altro lo sviluppo di un Gran cru flegreo per quello che sarà un piccolo chateau nei Campi Flegrei: Foglie di Amaltea.

conduce le degustazioni Angelo Di Costanzo, Primo Sommelier della Campania 2008.

Il prezzo per persona € 40,00.
Il Tiff – caffè è in via Campi Flegrei 13/a in Pozzuoli.
Data l’esclusività dell’evento, è gradita la prenotazione
Tel.: 081 855 54 95
Tel.: 081 804 25 66

Diario di una Bevuta, tutte le date di Novembre

18 novembre 2009
 

 

DIARIO di una BEVUTA, ecco programma settimanale del mese di novembre all’insegna del grande vino da conversazione, quel vino cioè capace di raccontare se stesso attraverso ogni singolo sorso. Luoghi, persone e memorie che fanno di alcuni vini grandi ed esclusivi nettari d’autore.
  • SABATO 28 NOVEMBRE ore 19.30 – 20.30
  • Franciacorta cuvèe brut s.a. Bellavista
  • ticket di partecipazione di €ur 12,00
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  • VENERDI’ 27 NOVEMBRE ore 19.30 – 20.30
  • Taurasi Macchia de’Goti 2004 Antonio Caggiano
  • ticket di partecipazione di €ur 12,00
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  • GIOVEDI’ 26 NOVEMBRE ore 19.30 – 20.30
  • Amarone della Valpolicella 2004 Tommasi
  • ticket di partecipazione di €ur 14,00
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  • MERCOLEDI’ 25 NOVEMBRE ore 19.30 – 20.30
  • A.A. Pinot Nero Schweizer 2004 Franz Haas
  • ticket di partecipazione di €ur 14,00
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  • MARTEDI’ 24 NOVEMBRE ore 19.30 – 20.30
  • Aglianico del Vulture Rotondo 2005 Paternoster
  • ticket di partecipazione di €ur 12,00
  • SABATO 21 NOVEMBRE ore 19.30 – 20.30
  • Champagne Cuvèe “D” n.m. Devaux
  • ticket di partecipazione di €ur 14,00
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  • VENERDI’ 20 NOVEMBRE ore 19.30 – 20.30
  • Turriga 2000 Argiolas
  • ticket di partecipazione di €ur 14,00
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  • GIOVEDI’ 19 NOVEMBRE ore 19.30 – 20.30
  • Terra di lavoro 2006 Galardi
  • ticket di partecipazione di €ur 14,00
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  • MERCOLEDI’ 18 NOVEMBRE ore 19.30 – 20.30
  • Nuits S. Georges 2006 J. Drouhin
  • ticket di partecipazione di €ur 14,00
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  • MARTEDI’ 17 NOVEMBRE ore 19.30 – 20.30
  • Chianti Classico La Selvanella 1995 Melini
  • ticket di partecipazione di €ur 14,00
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  • SABATO 14 NOVEMBRE ore 19.30 – 20.30
  • Vino Nobile di Montepulciano Asinone 2006 Poliziano
  • ticket di partecipazione di €ur 14,00
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  • VENERDI’ 13 NOVEMBRE ore 19.30 – 20.30
  • Degustazione gratuita dei vini della Tenuta Adolfo Spada, seguirà cena-Degustazione presso il Ristorante Il Rudere
  • ticket di partecipazione di €ur 38,00
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  • GIOVEDI’ 12 NOVEMBRE ore 19.30 – 20.30
  • Saremo a Battipaglia, alla “Fabbrica dei Sapori” Verticale Bocca di Lupo 2006 – 2004 – 2003 – 2001 Tormaresca per AGLIANICO&AGLIANICO 2009
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  • MERCOLEDI’ 11 NOVEMBRE ore 19.30 – 20.30
  • Faro Palari 2005 Palari
  • ticket di partecipazione di €ur 14,00 
  • MARTEDI’ 10 NOVEMBRE ore 19.30 – 20.30
  • Amarone della Valpolicella 2005 Zenato
  • ticket di partecipazione di €ur 14,00

conduce le degustazioni Angelo Di Costanzo

Comunicare il vino, con tutto l’amore possibile.